MOZILLA FIREFOX, DALLA COMMUNITY PER LA COMMUNITY - RECENSIONE

7 maggio 2021

Panaromica su Mozilla Firefox e sulle motivazioni che rendono la scelta del browser un tema delicato, il quale va oltre le risorse sfruttate e velocità di caricamento della pagine.

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  1. Internet è parte integrante della vita moderna, una componente fondamentale per istruzione, comunicazione, collaborazione, economia, intrattenimento e per la società nel suo complesso.

  2. Internet è una risorsa pubblica globale che deve rimanere aperta e accessibile.

  3. Internet deve arricchire la vita di ogni essere umano.

  4. La sicurezza e la privacy di ogni persona su Internet sono prerogative fondamentali e non devono essere considerate facoltative.

  5. Ogni persona deve avere la possibilità di contribuire allo sviluppo di Internet ed essere l’artefice della propria esperienza online.

  6. L’efficacia di Internet come risorsa pubblica dipende dal suo carattere di interoperabilità (relativamente a protocolli, formati di dati, contenuto), dal suo grado di innovazione e dalla partecipazione decentralizzata a livello mondiale.

  7. Il software libero e open source contribuisce a promuovere lo sviluppo di Internet come risorsa pubblica.

  8. La trasparenza delle procedure basate sulla comunità promuove un senso di partecipazione, responsabilità e fiducia.

  9. La partecipazione commerciale allo sviluppo di Internet è in grado di apportare numerosi benefici, ma è fondamentale un equilibrio tra profitto commerciale e benefici pubblici.

  10. La valorizzazione degli aspetti di pubblica utilità di Internet rappresenta un obiettivo importante, che merita tempo, attenzione ed impegno.

Si apre con questi 10 principi cardine il Manifesto di Mozilla, azienda da cui nasce Mozilla Firefox.

Spesso, nel valutare un browser, giudichiamo il quantitativo di risorse sfruttate o quanti ms possiamo risparmiare nel caricare una pagina. Ma con PC sempre più potenti e connessioni sempre più veloci questi fattori possono essere messi in secondo piano, fino a che non inficino la user experience, a fronte di sicurezza, trasparenza e sensibilità alla privacy.

Questi sono, da sempre, pilastri fondamentali su cui è stato sviluppato Firefox. Molti browser hanno posto l’accento sulla questione solo negli ultimi anni, quando ormai l’argomento è diventato d’ordine pubblico. Il browser Mozilla ha sempre perseguito questa strada, da quando tematica era di nicchia e ampiamente sottovalutata.
Ma andiamo con ordine.

#COS’È FIREFOX?

Firefox è un Web Browser FOSS (Free and Open Source Software) che nasce nel 2004 dalla Mozilla Foundation ma la sua genesi risale al 1998 con il rilascio del codice sorgente di Netscape. L’idea è sempre stata quella di sfruttare la creatività, l’abilità e la voglia d’innovazione dei vari programmatori connessi alla rete. Il progetto ebbe ottimi riscontri già dal suo primo anno di vita, in cui vari sviluppatori hanno contribuito all’introduzione di nuove funzionalità e al potenziamento di quelle esistenti. A seguito di diversi anni di sviluppo e innovazione da parte della comunità nel 2002 viene rilasciato Mozilla 1.0, il quale non ebbe grande diffusione. Nel 2003 nasce la Mozilla Foundation, organizzazione no-profit indipendente sostenuta sia da singoli che da diverse società. La fondazione ha continuato a gestire le attività quotidiane del progetto seguendo e promuovendo i dogmi del manifesto sfociando, nel 2004, nella creazione di Firefox 1.0. In meno di un anno il nuovo browser viene scaricato 100 milioni di volte, acquistando sempre più popolarità e contribuendo a dare, agli utenti, una possibilità di scelta in un mercato dominato fino a quel giorno da Internet Explorer.

Mozilla, nonostante l’enorme successo, ha continuato a perseguire gli stessi obiettivi e gli stessi principi dimostrando che le società commerciali possono trarre beneficio dalla collaborazione con progetti open source e che gli stessi possono essere anche grandi prodotti destinati al consumatore finale e non solo progetti di nicchia.

La comunità Mozilla è sempre aperta a nuove figure che si impegnano per realizzare gli obiettivi comuni permettendo al pubblico di mettersi in gioco e partecipare al progetto.

#PERCH

Il primo motivo per cui dovremmo usare Firefox è il suo motore di rendering: Gecko.
Gecko, sviluppato da Mozilla, è il cuore pulsante del browser. Scritto in C++, Java e Rust supporta gli standard aperti di Internet, è anch’esso Open Source e supporta ufficialmente le principali piattaforme come Windows, Linux, macOS e Android.
Gecko non è un motore di rendering speciale, non ci permette di fare cose che con altri browser non potremmo fare, l’importanza di questo browser engine risiede nel suo essere ormai un baluardo in contrapposizione alla quasi totalità dei browser passati alla controparte Blink. Blink è anch’esso un browser engine, sviluppato come parte del progetto Chromium con il contributo di aziende quali Google, Facebook, Microsoft, Opera Software, Adobe, Intel, IBM e Samsung. Questo motore di rendering è diventato ormai uno standard in tutti i browser: oltre a Chrome e Chromium anche Microsoft Edge, Opera, Vivaldi, Brave, Amazon Silk e tutti gli altri browser basati su Chromium lo sfruttano. Blink è un ottimo motore di rendering, anch’esso sposa l’approccio Open ed ha dato una grande mano allo sviluppo della community open e del web più in generale.
Il “problema” di Blink è l’instaurazione di un monopolio e, in un mondo libero e aperto come dovrebbe essere Internet, questo non è mai un bene. Oltremodo se questo monopolio va ad assimilarsi con quello che Google possiede anche in altri settori, tra tutti quello dei motori di ricerca. Far sì che la stessa azienda collezioni una gran quantità di dati su di noi, da ciò che ci piace e a ciò che non ci piace, a come interagiamo col web ed, in più, abbia anche la possibilità di scegliere il modo in cui la tecnologia evolve, quale creare e quale uccidere, non è mai un bene, anzi. Sia chiaro, scenari distopici non si sono mai verificati ed è improbabile si verificheranno ma allo stesso modo non è un mistero che i monopoli uccidono lo sviluppo e l’innovazione (vedi l’era Explorer per quanto riguarda i browser). Per questo motivo Gecko è un importante baluardo per salvaguardare la libertà di scelta su Internet, potendo scegliere così la nostra alternativa senza sottoporci ad un modello unico.

In questo contesto merita una menzione WebKit, motore di rendering sviluppato da Apple che ritroviamo in Safari e Dolphin Browser.

I restanti motivi per usare Firefox sono molteplici: privacy, trasparenza, sensibilizzazione perenne e potenti strumenti messi a nostra disposizione sono i principali.
Uno dei principali esempi della sensibilità di Firefox al tema è Lightbeam, progetto nato nel 2013 è oggi deprecato a favore della protezione di antitracciamento avanzata. Lightbeam era una mappa virtuale dei tracker di terze parti “accumulati” durante la navigazione web

Fonte

Mozilla lanciò il progetto Lightbeam in un periodo in cui, a differenza di oggi, la questione del trattamento dei dati personali non era sulla bocca, e nelle menti, di nessuno. Con questa mossa l’azienda madre di Firefox aprì gli occhi a molti e svolse un ruolo importante alla sensibilizzazione su questo tema, ruolo di cui è investita ancora oggi.

Ad oggi Firefox è un browser molto più evoluto e ha messo a disposizione degli utenti tanti e potenti strumenti per proteggere le nostre informazioni personali facendo diventare le estensioni più popolari quasi obsolete. Firefox permette infatti di bloccare qualsiasi pubblicità tracciante, cryptominer, fingerprinter e cookie. Inoltre permette di inviare richieste di non tracciamente e di forzare una connessione sicura con i siti da noi visitati.
Per utilizzare le feature di Firefox per la sicurezza rechiamoci in Menù->Preferenze->Privacy e Sicurezza, le principali sono:

#PROTEZIONE ANTITRACCIAMENTO AVANZATA


La Protezione antitracciamento avanzata di Firefox protegge automaticamente la privacy degli utenti durante la navigazione sul Web. Blocca molti elementi traccianti che seguono l'utente online per raccogliere informazioni sulle sue abitudini e sui suoi interessi di navigazione. Questo insieme comprende anche protezioni contro gli script pericolosi.

La protezione anti tracciamento di Firefox mette a disposizione dell’utente tre modalità:

  • Normale: blocca traccianti dei social media, cookie traccianti intersito, contenuti traccianti solo finestre anonime, cryptominer e fingerprinter;
  • Restrittiva: blocca traccianti dei social media, cookie intersito, contenuti traccianti in tutte le finestre, cryptominer e fingerprinter;
  • Personalizzata: a discrezione dell’utente.

 

La differenza tra modalità normale e restrittiva sono principalmente due: nella modalità normale i contenuti traccianti sono bloccati solo in navigazione anonima a differenza della modalità restrittiva in cui essi vengono bloccati in tutte le finestre. Inoltre, la modalità restrittiva, include la Total Cookie Protection: ogni sito web ha un proprio contenitore di cookie e ciò impedisce agli elementi traccianti di terze parti di raccogliere dati di navigazione da più siti web interlacciandoli.

La funzione di anti-tracciamento restrittiva può essere considerata un’ottima alternativa agli adblocker come uBlock Origin, in quanto queste protezioni bloccano pubblicità traccianti e/o malevole ma non quelle “pubblicità pulite” che mantengono in vita molti piccoli siti web a noi cari (vedi i video pubblicitari su VVVVID)

Possiamo vedere i risultati dell'anti-tracciamento attraverso l’icona dello scudo che troviamo a sinistra della barra degli indirizzi:


Sono stati bloccati elementi traccianti e/o script pericolosi;

 
Non sono bloccati elementi tracciamo né script;

 
Protezione anti-tracciamento disattivata per il sito.

Fonte icone

Per vedere quali elementi sono stati bloccati dobbiamo solo cliccare sull'icona dello scudo.

Fonte

Nonostante l'anti-tracciamento, la funzione SmartBlock ci permette di navigare sui vari siti così come pensati dagli sviluppatori. Gli anti-tracker hanno spesso come effetto collaterale la rottura delle pagine, in quanto vanno a interferire con gli script che le compongono. La funzione SmartBlock ricostruisce in locale degli stand-in(controfigure) degli script compressi, potendo così lasciare intatta la visualizzazione della pagina e bloccandone allo stesso tempo le attività di tracking in quanto gli stand-in non contengono codice tracciante.

#DO NOT TRACK

La funzione “Do Not Track” non è altro che una richiesta, in cui l’utente chiede di non essere tracciato, inoltrata ai siti web, ai loro fornitori di pubblicità e terze parti di non essere traccianti.
È importante però notare che l'onorare o meno questa richiesta è assolutamente discrezionale: un sito web non è tenuto a rispettarla. I siti web progettati in modo da rispettare questa impostazione dovrebbero automaticamente smettere di raccogliere i dati di navigazione senza ulteriore azione da parte dell'utente.

Il non richiedere il tracciamento ha una grande rilevanza etico-politica, come detto non tutti i siti rispettano la scelta degli utenti ma allo stesso modo è un piccolo segnale che possiamo lanciare verso i big del web: non vogliamo essere tracciati.

#SOLO HTTPS

La modalità solo HTTPS è ormai nativa in Firefox, rendendo di fatto obsoleta la popolare estensione HTTPS everywhere. Quest’opzione impone a tutte le connessioni e siti web di utilizzare il protocollo HTTPS ove disponibile. La maggiorparte dei siti web supportano sia l’HTTP che l’HTTPS, l’attivazione di questa modalità garantisce che tutte le connessioni ad un determinato sito siano criptate, protette e certificate.

Alcuni siti web supportano ancora oggi solo l’HTTP, nel caso una connessione HTTPS non potesse essere stabilita Firefox ce lo segnalerà attraverso un'apposita finestra, in quel caso dovremo scegliere esplicitamente di continuare la navigazione verso il sito di riferimento.

Fonte

#FIREFOX MONITOR

Ulteriore dimostrazione della sensibilità di Mozilla all’argomento è Firefox Monitor, portale che ci permette di controllare se i nostri indirizzi mail sono stati coinvolti in data breach noti basato sul famoso Have I been pwned?. Una volta collegati alla pagina non ci resta che inserire il nostro indirizzo email e cliccare sul pulsante “Cerca nelle violazioni”, la pagina ci restituirà una pagina informativa riguardante la nostra mail.

Oltre al servizio di monitoraggio Mozilla mette a nostra disposizione anche un pagina con consigli su come proteggere al meglio i nostri dati.

Scegliere un browser non è solo una scelta legata a velocità e prestazioni ma qualcosa di più. In un mondo in cui il diritto online alla privacy è considerato un lusso ed in cui il monitoraggio 24/7 è tollerato e normalizzato, scegliere un browser che tuteli l’utenza diventa una presa di posizione etica-sociale. Il grido di una comunità consapevole che tenta di far riconoscere i propri diritti attraverso scelte oculate e che si schiera apertamente con chi vede in internet un luogo di innovazione, crescita e libertà. Non solo un’industria 2.0 in cui il prodotto è l’utente e l’unico scopo il mero profitto a qualunque costo.

Fonti:
Mozilla Firefox
Medium