I migliori SSD NVMe 3.0 per gaming e produttività

7 aprile 2022

Sono tanti i fattori che caratterizzano un buon SSD: dall'abbinamento di NAND, controller e DRAM, passando per i consumi e le temperature. Districarsi in questa giungla può risultare difficile, ma andiamo passo per passo!

Ads

Gli SSD NVMe sono presenti sul mercato dal lontano 2011, anno in cui venne rilasciata la versione 1.0. Fin dal loro debutto son risultati più performanti degli SSD SATA che utilizzavano protocollo AHCI, pertanto sono pensati per carichi di lavoro pesanti come rendering, trasferimento di file pesanti, ecc. Tutt’ora è così: con l’evoluzione del protocollo NVMe questi SSD hanno aumentato l’offerta prestazionale sempre di più con picchi fino a 10 GB/s.

SSD NVMe nel gaming: ne vale la pena? #

NVMe e SATA (AHCI) sono comparabili nei caricamenti, particolarmente nei giochi e nel sistema operativo. Negli anni successivi ciò potrebbe cambiare grazie a tecnologie come DirectStorage di Microsoft, che dovrebbero diminuire i caricamenti e necessitare di SSD NVMe.

Gli NVMe vanno bene per gaming, ma sotto un certo aspetto sono superflui, perché gli SSD SATA hanno quasi le stesse performance in quell’ambito. Lo si può vedere anche dai test delle recensioni, qui un esempio:

Fonte: Tom's Hardware

La differenza in quest’ambito tra SSD con memorie QLC e TLC, così come SSD DRAM-less (cioè senza DRAM) e DRAM-based (cioè con DRAM), in generale è insignificante, quindi è inutile scervellarsi su quale prendere e spendere un patrimonio per uno con memorie superperformanti.

Il discorso invece cambia quando si parla di SSD per produttività di alto livello.

Per l’acquisto di SSD SATA abbiano creato una guida:

MIGLIORI SSD SATA 2021

Abbiamo anche parlato di cosa sono le NAND Flash e degli SSD in generale:

COSA SONO E COSA CAMBIA TRA I VARI TIPI DI NAND FLASH (SSD)

SSD: Cos’è e come funziona? [guida completa]

Il fenomeno del bait-and-switch degli SSD #

Di recente si è scoperto che molti produttori di SSD, grandi o piccolo, siano soliti cambiare le componenti degli SSD senza annunciare la sostituzione; questo fenomeno si chiama bait-and-switch ed è ormai diffuso da diversi anni. Gli SSD possono sia peggiorare che migliorare, ma è più comune che le performance vengano compromesse.

Ciò non implica che tutti i produttori siano da additare come cattivoni. Più che altro bisogna fare attenzione a quanto riportato nelle recensioni: difficilmente verranno aggiornate allo stesso ritmo con cui i produttori cambiano le componenti interne. Pertanto quanto riportato in una recensione al giorno 1 di un SSD potrebbe essere diverso da quanto si trova ora in commercio.

Detto ciò, passiamo ora ai modelli.


Kingston A2000 #

Fonte: The SSD Review

Caratteristiche #
  • Controller: Silicon Motion SM2263EN
  • NAND: Kioxia 96L TLC
  • Performance: 2200/2000 MB/s - 250,000/200,000 IOPS (R/W) 1TB
  • Garanzia: 5 anni

Link per acquistare Kingston A2000

Il primo SSD di questa guida è uno dei dominatori della fascia bassa, e sebbene il suo prezzo si sia alzato in generale per tutti i tagli (tranne quelllo da 250GB), riteniamo che sia ancora un buon SSD per coloro che non pretendono tanto e vogliono un drive per uso gaming (per esempio).

L’SSD utilizza un controller Silicon Motion SM2263EN (due core, quattro canali, 32 CE ed ECC di tipo LDPC) e delle NAND Kioxia BiCS4 (96L TLC) con una velocità dell’I/O da 800 MT/s e 57 MB/s per die. Le NAND sono state cambiate in passato (da Micron 64L TLC a Micron 96L TLC a Kioxia 96 TLC), e nonostante le BiCS4 siano peggiori delle B27A/B27B precedenti (Micron 96L TLC) le performance generali del drive non sono cambiate di molto, stessa cosa per l’affidabilità sul lungo termine.

L’SSD usa una cache SLC di tipo dinamico da circa 165GB nel taglio da 1TB; le performance durante la cache (test in QD32) coincidono con quelle pubblicizzate, cioè circa 2200 MB/s, mentre finita la cache cala sui 500 MB/s, quindi quanto un SSD SATA di fascia alta. In termini di IOPS di picco l’A2000 raggiunge 184,000 e 267,000 rispettivamente in lettura e scrittura.

Alternativa: WD Blue SN550. Seppure sia stato cambiato di componenti e abbia avuto un peggioramento di performance, ha avuto un calo di prezzo così forte per non poterlo mettere nella guida. Consigliato per gaming e usi leggeri.

Link per acquistare WD Blue SN550

Nota: l’A2000 non va assolutamente confuso con il Kingston NV1; sono due dischi ben differenti. L’NV1 usa NAND QLC e ha un design DRAM-less, quindi è nettamente peggiore, soprattutto come performance visto che, saturata la cache, è al di sotto dei 100 MB/s.

WD Blue SN570 #

Fonte: HEXUS

Caratteristiche #
  • Controller: WD 20-82-10048-A1
  • NAND: Kioxia 112L TLC
  • Performance: 3500/3000 MB/s - 460,000/450,000 IOPS (R/W) 1TB
  • Garanzia: 5 anni

Link per acquistare WD Blue SN570

L’SN570 è un SSD molto recente di Western Digital. Sebbene nasca come un “aggiornamento” dell’SN550, non ha le stesse performance, tantomeno gli stessi componenti.

Il cambiamento maggiore è nelle NAND Flash: al posto di utilizzare le Kioxia BiCS4 utilizza le BiCS5 (112L TLC), e ciò porta ad un incremento di layer e performance (velocità dell’I/O da 1066 MT/s con performance da 132 MB/s per die). Il controller si presuppone che sia lo stesso: un 4 canali con tre core prodotto in casa da WD. L’SN570 - come l’SN550 - è DRAM-less, e ciò è punto debole per le performance post-SLC.

Come performance generali l’SN570 si pone molto bene, con un ottimo numero di IOPS (anche se diminuiscono pian piano) è in grado di fare le stesse performance pubblicizzate durante la cache SLC (3200 MB/s); tallone d’achille è che avendo una cache SLC di tipo statico è davvero piccola - 12-13GB - ma ciò è comunque un punto positivo visto che allunga la durata generale del drive, e non di poco. Dopo aver saturato la cache le performance si abbassano a 615 MB/s - meglio di molti PCIe 3.0 con la DRAM.

La preferenza tra l’SN570 e l’A2000 riteniamo che dipende dall’utilizzo: l’A2000 se si vuole un prodotto più duraturo mentre l’SN570 se si vuole un prodotto più performante.

Nota: anche questo SSD non va confuso col modello meno perfomante, che sconsigliamo: l’SN350. Quest’ultimo è un NVMe che riguarda la gamma Green (cioè da sempre la gamma più economica di WD) e al di sopra del taglio da 1TB (960GB è ancora TLC) è QLC. Nonostante ciò, pure i tagli con NAND TLC sono peggiori come performance rispetto al fratello SN570.

Samsung 980 #

Fonte: ServeTheHome

Caratteristiche #
  • Controller: Samsung Pablo
  • NAND: Samsung 128L TLC
  • Performance: 3500/3000 MB/s - 500,000/480,000 IOPS (R/W) 1TB
  • Garanzia: 5 anni

Link per acquistare Samsung 980

Primo disco di Samsung nella guida, e, inoltre, primo SSD di Samsung ad essere DRAM-less. Un caso più unico che raro nella casa coreana, che inizia proprio con questo modello.

L’SSD presenta un nuovo controller di Samsung sugli NVMe, il modello Pablo, che è un multi-core ARM con 4 canali e che dovrebbe usare il processo produttivo da 14nm sviluppato in casa, come già visto sul Samsung Phoenix (970 EVO e 970 EVO Plus). Le NAND utilizzate sono quasi le più recenti (già viste sul 980 PRO), le V6 (128L), e come affidabilità e durata sono le migliori. Non sono le migliori come performance, ma hanno una velocità dell’I/O da 1200 MT/s e delle performance da 82 MB/s per die. Per cercare di mitigare il “problema” dei soli due piani (tutti gli altri produttori a questi livelli producono NAND da quattro piani) Samsung ha deciso di fare due sottopiani da 8KB per ogni piano principale, facendo così appunto in totale quattro piani con dimensioni delle pagine diverse (i piani standard sono da 16KB).

L’assenza della DRAM pesa sulle performance e particolarmente sulla durata. Nonostante ciò, l’SSD se la cava lo stesso, posizionandosi circa nella fascia media-alta.

Le performance dell’SSD in lettura sequenziale sono inferiore agli altri SSD con la DRAM sulla stessa fascia di prezzo (2300 MB/s), ma riprende terreno quando si parla di velocità randomica e latenza. In scrittura sequenziale se la cava abbastanza bene: con una cache SLC dinamica da circa 100GB fa performance da 2500 MB/s, poi si abbassano a circa 315 MB/s, quindi neanche quanto un SSD SATA di ottima qualità.

Sebbene il 980 non sia il miglior SSD che abbiamo visto per quanto riguarda la velocità sequenziale, per uso come gaming o simili lo troviamo più che sufficiente, anche per via del fatto che sia molto reattivo.

Sabrent Rocket #

Fonte: StorageReview

Caratteristiche #
  • Controller: Phison E12S
  • NAND: Micron 96L TLC
  • Performance: 3000/3500 MB/s - 650,000/640,000 IOPS (R/W) 1TB
  • Garanzia: 5 anni

Link per acquistare Sabrent Rocket

Iniziamo la fascia alta con un prodotto molto famoso e comprato: il Sabrent Rocket 3.0.

Questo SSD ha ottenuto una forte rilevanza in Italia ed è stato utilizzato in moltissime build. Le componenti che monta gli permettono di raggiungere performance da farlo classificare come un modello di fascia alta, competendo con altri prodotti di marche ben più famose come Samsung, WD o Kingston.

La parte hardware è composto da un controller Phison E12S (che ha la stessa architettura dell’E12, cambia che quest’ultimo ha temperature peggiori per via dell’assenza dell’IHS in nichel, dimensioni maggiori e che può utilizzare un quantitativo di DRAM maggiore) e delle NAND che sono state aggiornate più volte, passando da Kioxia BiCS3 (64L TLC) a Kioxia BiCS4 e infine alle attuali Micron B27A. Il cambiamento tra le NAND Flash c’è, poiché quelle Micron - sia rispetto alle BiCS3 che alle BiCS4 - hanno performance, affidabilità e durata migliore. In qualsiasi versione in cui venga venduto l’SSD è sempre dotato di una DRAM DDR4.

Le performance in lettura e scrittura sequenziale non sono affatto male: rispettivamente 2500 e 2700 MB/s con un dimensione del blocco da 512KB e una QD1 del 75%, QD2 del 20% e QD4 del 5%. La configurazione per testare la cache SLC era in QD1T1 con una dimensione del blocco da 1MB, ottenendo una cache SLC da 16GB (quindi di tipo statico) con performance da circa 950 MB/s dopo averla saturata. Gli IOPS in lettura randomica (4K) con una QD1 del 75%, una QD2 del 20% e una QD4 del 5% sono più di 55,000, mentre quelli in scrittura sono più di 80,000. Risultati nettamente peggiori rispetto agli SSD visti in precedenza ma è dovuto dalla configurazione dei test, che sfrutta delle QD particolarmente basse, in ogni caso dei buoni valori.

Nota: il Sabrent Rocket Q usa delle NAND QLC con lo stesso controller e la stessa DRAM, quindi è meno duraturo e meno performante. Lo consigliamo solo per scopi come gaming.

Link per acquistare Sabrent Rocket Q

C’è però da dire un’altra cosa, che non riguarda soltanto i Sabrent Rocket ma tutti gli SSD con controller Phison E12/E12S: a quanto pare questi SSD stanno ancora dando qualche problema con piattaforme AMD, e non sappiamo ancora quale sia la causa, se il controller, i driver, o addirittura il sistema operativo (quando è stato scoperto questo problema ancora non era uscito Windows 11).

Il problema principale di cui parliamo è quello del fatto che l’SSD non è in grado di svuotare a modo la cache SLC subendo cali prestazionali per questo sulla scrittura sequenziale. Ciò può inficiare trasferimenti di file di grosse dimensioni, ma non risulta rilevante in ambiti come il gaming. Ciò non implica che l’SSD sia malvagio, ma è una segnalazione importante.

Crucial P5 #

Fonte: ServeTheHome

Caratteristiche #
  • Controller: Micron DM01B2
  • NAND: Micron 128L TLC
  • Performance: 3400/3000 MB/s - 430,000/500,000 IOPS (R/W) 1TB
  • Garanzia: 5 anni

Link per acquistare Crucial P5

Il Crucial P5 è un SSD che prima montava le NAND Micron B27B, ma è stato poi migliorato ulteriormente con le B37R (128L TLC). Potrebbe aver anche ricevuto un ulteriore miglioramento con l’uscita delle B47R (176L TLC), ma non ci sono prove concrete a riguardo.

Questo SSD utilizza un controller di Micron a sei core totali di cui 2 ARM Cortex-R5 e 4 ARM Cortex-M3 per garantire un lavoro delle NAND in background migliore e un’efficienza maggiore, oltre a 8 canali di gestione delle NAND. Le NAND come già detto sono le Micron 128L TLC, migliori delle 96L TLC sia come affidabilità, durata e performance. La DRAM che utilizza è di tipo LPDDR4 ed è da 2133 MT/s.

Parlando delle performance questo SSD non delude nonostante pecchi un po’ di reattività: nel taglio da 1TB riporta performance oscillanti tra 3500 e 3300 MB/s in scrittura e lettura sequenziale, così come si comporta bene nella randomica, anche in QD1. La cache SLC è gestita davvero bene e in un modo abbastanza “particolare” rispetto agli altri SSD: prima di tutto è in grado di ripristinarla molto velocemente dopo averla saturata: 10 volte di più degli SSD con controller Phison. Nonostante la cache sia molto grande (110GB), dopo 30 secondi di idle il controller è già in grado di ripristinarne 160GB, quindi in tempo per riempirla di nuovo per intero. Quindi la cache SLC non è solo dinamica ma si basa anche sul carico di lavoro che viene posto sull’SSD. Le performance con la cache satura sono da 1000 MB/s, quindi davvero buone rispetto a quanto offerto dalla concorrenza.

L’unico aspetto negativo è che in fase di stress test le NAND superano i 70C e il controller arriva a toccare i 103C. Anche in idle si toccano circa 53-55C. Proprio per questo consigliamo di abbinarci un dissipatore nel caso non si disponesse di quello integrato sulla scheda madre o se questo non fosse sufficiente, come l’ottimo be quiet! MC1 Pro qui sotto.

Link per comprare be quiet! MC1 Pro

Per sapere di più sulle temperature del proprio sample consigliamo la lettura all’articolo che abbiamo realizzato:

TEMPERATURE SSD: COME GESTIRLE (Nvme - SATA)

WD Black SN750 #

Fonte: Techaeris

Caratteristiche #
  • Controller: WD 20-82-007011
  • NAND: Kioxia 64L TLC
  • Performance: 3470/3000 MB/s - 515,000/560,000 IOPS (R/W) 1TB
  • Garanzia: 5 anni

Link per acquistare WD Black SN750

Un altro SSD di casa WD che consigliamo è l’SN750, della gamma Black. Di recente sembra aver ricevuto un aggiornamento alle NAND.

L’SN750 è dotato di un controller con architettura a tre core, 8 canali ed un ECC di tipo LDPC. Il controller è sostanzialmente lo stesso dell’SN550 e SN570 ma con 4 canali in più, portando naturalmente un miglioramento generale. Sulle NAND ci sono delle speculazioni: si pensa che WD sia passata all’uso delle Kioxia BiCS4 da un po’ di tempo, questo porterebbe a solo migliorie visto che le BiCS4 sono leggermente più performanti delle BiCS3, però non ci sono prove concrete che lo confermino. In ogni caso, supponiamo che la differenza di performance non sia così marcata da sentire la differenza tra la prima e l’ultima versione. Per quanto riguarda la DRAM, è prodotta da SK hynix ed è di tipo DDR4.

Parlando delle performance, l’SN750 risponde bene in qualsiasi test e condizione. L’SSD raggiunge in picco 3400 e 3000 MB/s in lettura e scrittura sequenziale rispettivamente (con una dimensione del blocco da 128KB) utilizzando una cache SLC di tipo statico che, nonostante sia molto piccola (14GB), dopo il suo riempimento mantiene delle performance notevoli, di circa 1600 MB/s. Questo fattore lo rende un SSD molto valido per coloro che lavorano con file di grandi dimensioni. Pure come performance randomica va piuttosto bene, mantenendo degli ottimi risultati anche scalando in basso come valore QD.

Nota importante: l’SN750 non va assolutamente confuso con l’SN750 SE, perché nonostante il nome sia quasi lo stesso e si possa pensare che l’SN750 SE sia semplicemente lo stesso SSD con Battlefield 2042 gratis, non lo è. L’SN750 SE - sebbene sia PCIe 4.0 - è peggiore per via del suo design DRAM-less.

Samsung 970 EVO Plus #

Fonte: PCMag

Caratteristiche #
  • Controller: Samsung Elpis
  • NAND: Samsung 128L TLC
  • Performance: 3500/3300 MB/s - 600,000/550,000 IOPS (R/W) 1TB
  • Garanzia: 5 anni

Link per acquistare Samsung 970 EVO Plus

Il Samsung 970 EVO Plus dall’uscita domina il mercato dei PCIe 3.0 accanto al suo fratello maggiore 970 PRO che utilizza NAND MLC, il tutto ad un prezzo contenuto. Anche per questo modello nel tempo sono stati effettuati dei cambi alle NAND e controller.

Il controller è passato dal Samsung Phoenix (cinque core, otto canali, 14nm, ECC di tipo LDPC) al Samsung Elpis (otto canali, 8nm, ECC di tipo LDPC), lo stesso utilizzato nel 980 PRO (modello PCIe 4.0), quindi è stato adattato al PHY Gen3 per effettuare il passaggio da Gen4.

Il passaggio dal Phoenix all’Elpis può essere visto come miglioramento, dato che quest’ultimo ha un processo produttivo inferiore (efficienza migliore) e un numero di code I/O maggiore. Anche le NAND a quanto pare hanno subito un aggiornamento: al posto di usare le V5 (92L TLC) hanno deciso di utilizzare le V6, già viste nel 980 e nel 980 PRO, con velocità maggiore.

Nonostante ciò, il drive ne ha risentito come velocità una volta saturata la cache SLC (benché sia molto più grande - 115GB), passando da circa 1500 a 800 MB/s. Non un grandissimo problema tenendo conto che comunque la cache SLC non è piccola, quindi non è sempre molto facile saturarla. Anche le temperature son peggiorate, il controller Elpis - nonostante il nodo più avanzato - sembra aver temperature maggiori. Consigliamo nuovamente un dissipatore per SSD, se non disponibile sulla scheda madre. Le performance in randomica a quanto pare sono migliorate, ma comunque erano già eccellenti all’inizio, quindi la differenza non è più di troppo marcata.

Anche di fronte a questo cambiamento il 970 EVO Plus rimane uno dei migliori SSD 3.0 sul mercato e una scelta assolutamente consigliata se si voglia sperimentare una delle punte di diamante del mercato consumer.