NVIDIA è stata multata per aver mentito sulle vendite di GPU ai miner

6 maggio 2022

Dal 2018 ad oggi, NVIDIA non ha indicato correttamente i ricavi derivanti dalla vendita di schede video ai miner.

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La Securities and Exchange Commission (SEC) ha annunciato oggi la risoluzione delle accuse contro NVIDIA Corporation per l’inadeguatezza delle informazioni relative all’impatto del mining di criptovalute sui ricavi dell’azienda.

Con l’aumento della domanda e dell’interesse per le criptovalute nel 2017, i clienti di NVIDIA hanno utilizzato sempre più spesso le sue GPU da gioco per il mining.
Durante i trimestri consecutivi all’anno fiscale 2018, però, NVIDIA non ha rivelato che il cryptomining fosse un elemento significativo della crescita dei ricavi legati alla vendita delle sue GPU, che sono progettate e commercializzate per il gaming. Infatti l’azienda, pur sapendo che l’aumento dei ricavi fosse dovuto al mining, ha riportato una crescita delle entrate all’interno della sezione legata al gaming.

La SEC ha trovato fuorvianti le informazioni fornite, dato che NVIDIA ha ammesso che altre parti del business della società siano state guidate dalla domanda di criptovalute, creando l’impressione che il il settore gaming della società non fosse stato significativamente influenzato dal mining.

Fonte immagine: Wccftech

“Le mancanze di NVIDIA hanno privato gli investitori di informazioni critiche per valutare il business della società in un mercato chiave”, ha detto Kristina Littman, capo dell’unità Crypto Assets and Cyber della divisione Enforcement della SEC. “Tutti gli issuer, compresi quelli che perseguono opportunità che coinvolgono tecnologie emergenti, devono garantire che le loro informazioni siano tempestive, complete e accurate”.

La SEC ritiene che NVIDIA abbia violato alcune sezioni del Securities Act del 1933 del Securities Exchange Act del 1934. L’ordine ha stabilito, inoltre, che NVIDIA non ha mantenuto adeguati controlli e procedure di divulgazione. Senza ammettere o negare le conclusioni della SEC, NVIDIA ha accettato un ordine di cessazione delle attività e di pagare una sanzione di 5,5 milioni di dollari. Multa che di certo non scalfirà questo colosso della Silicon Valley, che prevede un fatturato record di quasi 27 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2022.

Fonte: U.S. Securities and Exchange Commission