ASUS TUF Gaming M4 Wireless

6 febbraio 2023

Fratello maggiore del TUF M4 Air, il TUF M4 Wireless si libera del cavo e aggredisce la fascia media puntando tutto sul wireless.

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In breve #

Il TUF M4 Wireless è un prodotto che va all-in in sul rapporto qualità/prezzo, e lo fa nel modo giusto. Le prestazioni e la qualità generale sono in linea con il prezzo richiesto, e a parte qualche piccola raffinatezza si può dire che ASUS abbia fatto un buon lavoro.



Introduzione e specifiche tecniche #

TUF è la divisione di Asus che si contrappone in un certo senso a ROG, offrendo prodotti meno “premium” e ponendo un focus sul rapporto qualità/prezzo. Il TUF Gaming M4 Wireless è la versione wireless del TUF Gaming M4 Air, il superleggero di casa TUF dal peso di 43 gr. Questa versione, sfortunatamente, non arriva ad un peso così basso data la necessità di utilizzare una batteria, ma le carte da giocare ci sono e in questa recensione vedremo come l’M4 Wireless riesce a posizionarsi sul mercato.

Le caratteristiche tecniche del TUF Gaming M4 Wireless sono le seguenti:

  • Sensore → Pixart PAW3311
  • Dimensioni → 126 mm x 63.5 mm x 39.6 mm
  • Peso → 62g senza batteria e dongle, 77g con batteria AAA e holder AAA to AA (incluso nella confezione), 86g con batteria AA
  • Connettività → Wireless: RF 2.4GHz e BLE (Bluetooth Low Energy)
  • Polling rate → 125, 250, 500, 1000 Hz
  • CPI Massimi → 12.000 CPI
  • Massima velocità e accelerazione → 300 IPS e 35 g
  • Autonomia dichiarata → Con batteria AA: 134hr in RF 2.4GHz, 232hr in BLE; con batteria AAA: 53hr in RF 2.4GHz, 100hr in BLE.
  • Numero di pulsanti → 6
  • Memoria integrata →

Contenuto della confezione #

Il packaging è proprio da “minimo essenziale” e consiste in una semplice scatolina in cartone che contiene:

  • Il TUF Gaming M4 Wireless
  • Una batteria AA non ricaricabile
  • Un holder AAA to AA
  • Manuali utente Ad essere sinceri ci aspettavamo che un brand come Asus includesse almeno un set di mouseskates di ricambio.

Design e qualità costruttiva #

Il design non è particolarmente innovativo ma nel complesso è mouse esteticamente piacevole, dalle forme un po’ aggressive e dal design minimale. In aggiunta, il grip è buono grazie alla texture “ruvida” dei materiali utilizzati, e troviamo anche il trattamento ASUS Antibacterial Guard, il quale consiste in un rivestimento in ioni d’argento che inibisce il 99% dei batteri presenti sulla superficie del mouse.

L’assemblaggio è di buon livello, ma è presente del flex sui lati che fa “indietreggiare” lievemente i tasti laterali (pur senza darne attuazione a meno che non si eserciti una pressione esagerata, impossibile da applicare durante una normale sessione di gioco) ed è udibile un leggero scricchiolio alla pressione, dovuto al limitato spessore della plastica usata. La cover superiore in PBT, invece, si estrae senza alcun problema e nasconde il vano batteria e lo slot per il ricevitore USB.

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I mouseskates sono in PTFE e non hanno spigoli fastidiosi che fanno attrito sul tappetino, per cui scorrono relativamente bene. Come detto parlando del contenuto della confezione, non è presente alcun set di mouseskates di ricambio, per cui qualora si volesse procedere alla loro sostituzione più in là nel tempo, si dovrà giocoforza acquistarli separatamente.

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Il peso della batteria sembra incidere maggiormente sulla parte posteriore del mouse: per quanto ASUS abbia tentato di distribuire al meglio il peso della batteria lungo tutta la scocca, questo sbilanciamento si nota soprattutto quando si solleva il mouse per riposizionarlo sul tappetino.

Volendo essere pignoli, infine, è anche possibile udire un leggero rattle quando si scuote il mouse, il quale però potrebbe anche non rappresentare alcun tipo di problema qualora i test del sensore non rilevassero alcuna irregolarità.

Pulsanti e rotellina #

I pulsanti principali sono basati su switch Kailh GM4.0, che seppur non recentissimi risultano ancora una scelta più che affidabile sul lungo termine, in particolar modo se si considerano i 60 milioni di clicks garantiti. Non sono di certo tra gli switch più leggeri in circolazione, e neanche i più silenziosi, per cui chi è alla ricerca di pulsanti molto leggeri e silenziosi farebbe bene a guardare altrove; coloro che invece preferiscono uno switch più rigido, probabilmente, si troveranno a loro agio.
I pulsanti laterali sono validi, anche se il feedback non è tra i più soddisfacenti, e sono molto leggeri da premere. Se vengono premuti con molta forza tendono a rientrare leggermente (come detto sopra) ma mostrano una buona solidità, per cui non c’è male.

La rotellina è solo nella media, e per quanto risulti solida non sono chiarissimi i vari step percorsi; il feedback restituito quando la si preme, invece, è più che soddisfacente. Sulla longevità non c’è molto da dire, sia perché sarà il tempo a dare risposte, sia perché l’usura della rotellina dipende tantissimo da quanto frequentemente viene utilizzata dall’utente (alcuni utenti ne fanno uso molto sporadico, altri la usano abitualmente in gioco).

Il pulsante per la variazione dei CPI ha la giusta tensione, e dato che si trova nella parte alta del mouse, proprio sotto la rotellina, è facilmente raggiungibile e permette di cambiarli “al volo”. Rispetto al pulsante di selezione dei CPI sull’M4 Air, però, il feedback tattile è molto meno marcato (o probabilmente è il sample usato per questa recensione ad essere meno fortunato).

Forma, dimensioni e peso #

Il mouse è simmetrico, ma a causa dei tasti laterali “fissi” a sinistra non è facilmente consigliabile ai mancini, che si troverebbero a dover utilizzare i tasti laterali con l’anulare o con il mignolo (il che è piuttosto innaturale).

I lati presentano una curvatura per migliorare la presa anche lateralmente, mentre guardandolo posteriormente è possibile notare, nella parte alta, una curvatura verso il centro a partire dai lati. Questo piccolo accorgimento, insieme all’altezza comunque non eccessiva, rende il mouse più semplice da impugnare, a discapito di quanto si possa pensare guardando solo le misure. Si rivolge principalmente a giocatori che preferiscono impugnature claw e fingertip e che hanno mani di dimensioni medio-grandi, mentre l’utilizzo palm risulta poco agevole (probabilmente le persone con mani più piccole riuscirebbero a palmarlo o ad adottare una presa ibrida claw-palm in qualche modo, ma sarebbero poi scomode nell’utilizzo in quanto si tratta pur sempre di un mouse relativamente lungo).

Il peso non è paragonabile ai top della categoria (es. Viper V2 Pro o G Pro X Superlight) ma considerando che il prezzo dell’M4 Wireless è praticamente la metà di quello dei sopracitati, non sarebbe corretto considerarli dei veri e propri competitors. In più, inserire un holder AAA to AA è stata sicuramente un’ottima decisione da parte di Asus, e 77 gr sono un peso più che consono per un mouse di questo tipo e venduto a questo prezzo.
L’utilizzo di una batteria integrata avrebbe sicuramente fatto risparmiare ancora qualche grammo, ma il prezzo sarebbe lievitato e il TUF M4 Wireless avrebbe dovuto scontrarsi con competitors decisamente più agguerriti (con pochissime probabilità di uscire vincitore).

Connettività #

Il TUF Gaming M4 Wireless può essere utilizzato sia tramite BLE (Bluetooth Low Energy), sia tramite RF 2.4 GHz, ed è chiaro che ASUS abbia voluto aggiungere il primo metodo di connessione per offrire un’alternativa meno energivora al secondo, rendendo il TUF M4 Wireless un mouse più versatile.
Tuttavia, durante le nostre sessioni di gioco e di test, abbiamo usato davvero poco il mouse in modalità BLE in quanto rende il mouse molto meno reattivo e performante rispetto a quando si utilizza la connettività RF 2.4GHz. Per tutti gli utilizzi che invece non richiedono al sensore di lavorare al massimo delle prestazioni, la connettività BLE può essere decisivo nel prolungare la durata della batteria.
Non c’è invece modo di utilizzarlo con cavo in quanto non è presente alcun tipo di porta dedicata (ed ovviamente nessun cavo è incluso nella confezione).

Batteria #

L’autonomia dichiarata con batteria AAA è di 53 ore in modalità RF 2.4GHz, e in circa dieci giorni abbiamo dovuto ricaricare la batteria AAA, con una media di 5-6 ore di gioco al giorno, nonostante il software comunque fosse un po’ impreciso nel riportare l’autonomia residua. Non abbiamo testato la batteria già inclusa nella confezione in quanto abbiamo preferito utilizzare una batteria AAA ricaricabile nuova portata al 100%, per essere sicuri di dare un risultato più attendibile (nello specifico, la batteria utilizzata è stata una Philips AAA ricaricabile da 700 mAh).

Da ultimo, va segnalato che il TUF M4 Wireless entra in “eco mode” se non viene utilizzato per un certo arco di tempo (definito dall’utente tra 1, 2, 3, 5, 10 minuti), a meno che l’utente non disabiliti questa funzione.

Sensore e prestazioni #

Il sensore utilizzato è un Pixart PAW3311, utilizzato su mouse come il Razer Deathadder V2 X Hyperspeed con il nome di PAW3319 (il sensore è lo stesso, ma Razer ha effettuato un’implementazione proprietaria e lo ha quindi chiamato in altro modo). Si tratta di una versione meno dispendiosa (e leggermente meno performante) del PAW3335 utilizzato nel TUF M4 Air ed è un sensore capace di garantire performance più che rispettabili.
Rispetto al PAW3335, perde qualcosina in CPI massimi e accelerazione, attestandosi a 12.000 CPI massimi e 300 IPS di accelerazione.

Abbiamo eseguito qualche test per verificare la bontà del sensore, e di seguito analizziamo alcuni punti in particolare.

Corrispondenza CPI #

I CPI deviano di poco rispetto ai settaggi su Armoury Crate, rimanendo sempre appena sotto i CPI settati sul software di personalizzazione. Si può dire che ASUS abbia fatto un buon lavoro sotto questo aspetto.

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Massima velocità di tracciamento #

Come si nota dal grafico, pur arrivando molto vicini a 6 m/s, il TUF M4 Wireless traccia ancora senza problemi, come d’altronde ci aspettavamo considerando le specifiche tecniche.

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Terra terra, la SRAV (Speed-Related Accuracy Variance) rappresenta quello che molti chiamano “accelerazione”, che come ben sappiamo non è ben vista nei mouse da gaming.
Il mouse viene spostato molto velocemente in una direzione, e viene poi fatto tornare lentamente alla posizione iniziale: possiamo notare dal grafico che la curva torna esattamente allo stesso livello di partenzam, per cui possiamo confermare l’assenza di accelerazione.

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Angle snapping e jitter #

Non c’è alcun tipo di angle snapping visibile durante i test su paint.
Il jitter è generalmente assente, ma le curve disegnate a 6000 CPI sono leggermente più morbide sui lati, rappresentando l’introduzione di un lieve quantitativo di smoothing. A 16.000 CPI, ovviamente il comportamento si ripresenta.
Si tratta di un comportamento piuttosto comune per questi sensori (3311, 3335, 3389…), che sono piuttosto sensibili all’implementazione e in gran parte dei casi presentano smoothing sopra i 5000 CPI.

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Lens rattle #

I test relativi al lens rattle sono stati effettuati a 1.600 CPI e poi a 12.000 CPI, e non presentano anomalie di alcun tipo: il rattle anticipato nel paragrafo della qualità costruttiva non riguarda quindi il sensore.

Consistenza del polling rate #

Il polling rate è stabile a tutti i livelli impostati e, a parte qualche outlier a 1000Hz (a nostro avviso del tutto fisiologico), il comportamento del sensore è nella norma.

Smoothing #

Per avere conferma dell’assenza di smoothing dobbiamo osservare i grafici e assicurarci di non vedere “kinks” (parti spigolose) nella curva. Solitamente, quando questi sono presenti, si tratta di un comportamento (che idealmente non vogliamo) del sensore, il quale invia in ritardo l’input per effettuare delle correzioni sul jitter.

Nel caso dell’M4 Wireless non risultano tracce di smoothing a 800 CPI e 1.600 CPI, mentre a 6.000 CPI e 12.000 CPI sono chiaramente visibili i “kinks” tipici dell’introduzione dello smoothing.
Come detto poco sopra, si tratta di un comportamento piuttosto comune tra questi sensori una volta raggiunti i 5000 CPI circa, e per questo non si tratta di qualcosa per cui essere particolarmente sorpresi.

Lift off distance #

Il mouse traccia senza alcun problema a 1 DVD ma non a 2 DVD.
Non è presente alcun controllo della LOD all’interno del software di personalizzazione del mosue.

Software #

Il software è Armoury Crate, che in tutta sincerità non rappresenta proprio il meglio che si possa trovare nei software di personalizzazione dei mouse.
A differenza del passato pare che alcune migliorie siano state apportate, ma rimane comunque un software con "manie di grandezza” senza averne una reale necessità: la maggior parte dei settaggi inclusi nella personalizzazione del mouse potrebbe essere tranquillamente raggruppata in poche schede, mentre invece tutto si sviluppa orizzontalmente. Questo non solo rende il software più pesante, ma anche meno veloce da navigare, per quanto tutto sia indicato da opportune etichette.

All’interno non manca quindi alcuna opzione, dalla mappatura dei tasti alla selezione del polling rate, dalla creazione di macro (che non possono essere memorizzate nella memoria interna e si deve necessariamente tenere Armoury Crate installato) alla pagina relativa all’alimentazione del mouse e alla batteria.

Risulta ovvio che si tratti di un software pensato per essere un pannello di controllo in grado di integrare tutti i dispositivi ASUS e controllarli da un’unica applicazione, anche se questo ovviamente incide sull’esperienza utente del singolo che invece possiede solo il mouse. In quest’ultima condizione, ci si ritrova ad avere all’interno dell’app tantissime funzioni inutilizzabili o comunque poco utili (ma come si suol dire, “meglio abbondare che deficiere”).
Il mouse ha comunque una memoria integrata, per cui anche coloro che non apprezzano il software potranno farne tranquillamente a meno dopo la configurazione iniziale.

Da segnalare inoltre tre problemi principali del software in quanto tale:

  • l’installazione è molto lunga, e non è strano che al primo avvio venga quasi da pensare che qualcosa non vada nell’installazione: bisogna avere un po’ di pazienza
  • la disinstallazione del software lascia alcuni files che non vengono puliti se si disinstalla semplicemente l’app dalle impostazioni di windows, e per questo motivo ASUS ha creato una piccola guida per la disinstallazione, che prevede il download di un tool apposito per pulire al meglio le cartelle ed evitare di dimenticarsi sul disco files inutili (la guida si trova a questo link).
    La soluzione proposta è a nostro avviso un po’ scomoda, ma almeno ASUS si è dimostrata efficace nel proporre qualcosa di concreto per risolvere i problemini legati alla disinstallazione di Armoury Crate.
  • Gli aggiornamenti sono molto frequenti, ma spesso per poterli installare è necessario verificare i nuovi aggiornamenti più volte di fila.

ASUS TUF Gaming M4 Wireless vs Logitech G305 #

  • Design, forma e dimensioni: entrambi sono simmetrici ed entrambi si propongono ad un’utenza fingertip/claw. Il G305 è più piccolo, con lati più inclinati e dalla forma “a uovo”, mentre il TUF è più allungato e basso.
    In generale, si può dire che il G305 è per chi ha mani più piccole e apprezza la sua forma a uovo, mentre il TUF M4 Wireless è un mouse più adatto a mani di medie dimensioni ed è più facile da apprezzare dati i lati meno inclinati.

  • Qualità costruttiva: buona su entrambi i mouse ma il G305 risulta più solido al tatto, probabilmente anche grazie all’impressione che il maggior peso riesce a dare. La scocca del TUF M4 Wireless ha più flex sul lato rispetto al G305.

  • Tasti e rotellina: i tasti laterali e principali del TUF M4 Wireless sono migliori e necessitano di un filo di pressione in più, ma hanno un feedback più deciso ed asciutto; quelli del G305 risultano più leggeri ma il feedback è più blando ed economico sotto le dita. In termini di pre e post-travel, non ci sono particolari problemi da segnalari su entrambi.
    La rotellina del TUF M4 Wireless è indubbiamente migliore, con steps più definiti e un feedback tattile più soddisfacente. Quella del G305 non è disastrosa, ma risulta più morbida e meno precisa nel complesso.

  • Mouseskates: quelli montati sul TUF M4 Wireless sono migliori, senza se e senza ma, mentre quelli del G305 non scorrono bene allo stesso modo e vale la pena sostituirli.

  • Autonomia: A parità di batteria (da scegliere poi tra AA oppure AAA con adattatore) e considerando che l’unica modalità adatta al gaming sul TUF M4 Wireless è la RF 2.4GHz, il Logitech G305 è più longevo.
    Il sensore Hero è nettamente più efficiente e questa differenza è già chiara quando si osservano i dati dichiarati dalle due aziende con riguardo all’autonomia dei due mouse.
    Con una batteria AA si arriva a completare un mese di gioco su entrambi i mouse senza problemi, ma il G305 può arrivare anche a due mesi di utilizzo senza alcun cambio di batteria.

  • Sensore e software: il sensore del TUF M4 Air è leggermente meno capriccioso con riguardo alla superficie di scorrimento, e sulla carta risulta anche più performante (le differenze, comunque, sono minime per l’utente medio).
    G Hub di casa Logitech risulta decisamente più snello, veloce ed intuitivo, ed anche il monitoraggio della carica è piuttosto preciso. Armoury Crate è più macchinoso, ma se si hanno altre periferiche o altro hardware ASUS raccoglie tutte le funzioni in un’unica app.

  • Vincitore del confronto: in questo caso, i pro e i contro di ogni mouse compensano le differenze tra l’uno e l’altro, e per questo motivo l’utente dovrebbe scegliere in base a dimensioni e peso.
    Sicuramente, il vantaggio del G305 in termini di prestazioni ed efficienza del sensore pesa sul piatto, ma il TUF M4 Wireless ha dalla sua una scocca più leggera e una forma meno polarizzante.



Pro e contro #

PRO CONTRO
Buona componentistica (switch, rotellina…) Flex laterale della scocca
Doppia connettività: BLE e RF 2.4GHz Jitter e smoothing sopra i 5.000 CPI
Mouseskates di serie scorrevoli Nessuna regolazione della LOD
Ricco software di personalizzazione Armoury Crate è dispersivo
Prezzo corretto nel complesso Monitoraggio dell’autonomia inaffidabile
Nessun set di mouseskates di ricambio