MSI Clutch GM31 Lightweight Wireless - Recensione
18 gennaio 2023
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Il Clutch GM31 Lightweight in variante wireless tenta di fare breccia nel cuore degli utenti, in particolare quelli con mani di più piccole dimensioni e che vogliono assolutamente sbarazzarsi del cavo.
In breve #
Il GM31 Lightweight Wireless è davvero un prodotto dal concept interessante, specialmente per la buona qualità costruttiva e per la combinazione perfetta tra concretezza e dimensioni (anche se la scocca un po’ stretta può rappresentare un problema per molti utenti in termini di solidità del grip).
Non mancano i problemi, che purtroppo riguardano l’implementazione del sensore e su cui MSI dovrebbe intervenire, specialmente se vuole evitare di sprecare un’occasione così succosa per dare del filo da torcere ai competitors.
Link per l’acquisto #
Introduzione e specifiche tecniche #
Le caratteristiche tecniche dell’MSI Clutch GM31 Lightweight Wireless:
- Sensore → Pixart PAW-3311
- Dimensioni → 120 x 64 x 37 mm
- Peso → 73g senza cavo
- Connettività → RF 2.4 GHz o cablato (cavo da 2m incluso nella confezione)
- Polling rate → 1000 Hz
- CPI Massimi → 12.000
- Massima velocità e accelerazione → 300 IPS e 35g
- Autonomia dichiarata → 110 ore in modalità RF 2.4GHz
- Numero di pulsanti → 6 (5 programmabili)
- Memoria integrata → Si
Contenuto della confezione #
Il packaging è relativamente semplice, e contiene:
- MSI Clutch GM31 Lightweight Wireless
- Cavo USB Type-C
- Un piccolo dock di supporto e ricarica
- Il dongle USB
Continua a mancare, così come per proposte di altri brand, un set di mouseskates di ricambio.
Design e qualità costruttiva #
Il design non ha nulla di “singolare”, ma nel complesso appare dolce nelle sue forme. Si tratta di un mouse piuttosto basso con un incavo nella parte sinistra e una texture gommata sui lati per migliorare il grip. È davvero solido, non presenta flex premendo sui lati, e scuotendolo non si sente alcun tipo di rattle proveniente dall’interno.
I mouseskates sono in PTFE e scorrono piuttosto bene, ma come detto parlando del contenuto della confezione, non è presente alcun set di mouseskates di ricambio, per cui qualora l’usura li rendesse poco utilizzabili, bisognerà acquistare un set nuovo separatamente.
Pulsanti e rotellina #
I pulsanti principali sono leggeri da premere, rispondono prontamente, e fanno leva su switch Omron 60M, ancora relativamente affidabili nonostante alcuni competitors facciano di meglio adottando switch come i Kailh GM 8.0.
Quelli laterali sono ben in tensione, probabilmente tra i migliori provati se consideriamo solo i brand di dimensioni rilevanti e con un’immagine più “mainstream”, ed anche il loro posizionamento sulla scocca li rende facilmente raggiungibili con il pollice.
Lo scorrimento della rotellina è piacevole e gli step sono ben definiti, mentre la pressione della stessa necessita di un po’ di pressione in più: non è raro, a questo proposito, scorrere accidentalmente la rotellina mentre si prova a premerla.
È bene ribadire, inoltre, che la longevità di quest’ultima dipende molto dall’utilizzo che se ne fa, e per questo motivo l’esperienza del singolo utente può variare.
Nella parte inferiore del mouse sono presenti:
- il tasto per selezionare la modalità USB o Wireless (la modalità USB logicamente funziona da “OFF” per la modalità wireless)
- il tasto per il cambio dei CPI
Non essendo presente, nella parte superiore, un tasto per variare i CPI, è possibile comunque impostare da MSI Center una combinazione di tasti a questo scopo.
Forma, dimensioni e peso #
Il mouse è basso, piuttosto piccolo e stretto, con incavo laterale e una gobba appena pronunciata nella parte centrale, e già da un primo sguardo è possibile affermare con assoluta certezza che non si tratta di un mouse adatto a mani di grandi dimensioni.
Crediamo infatti che il mouse sia adatto a persone con mani medio-piccole, e in modo particolare a giocatori che solitamente adottano una presa fingertip e claw. I giocatori che invece prediligono un’impugnatura palm farebbero bene a cercare altro a meno di avere delle mani di ridotte dimensioni, in quanto il mouse è davvero troppo stretto per garantire un’adeguato grip laterale, specialmente considerando che il peso scaricato sul mouse nei casi di presa palm è piuttosto elevato.
Si poteva raggiungere un peso ancora più basso rispetto ai 73g raggiunti? Probabilmente sì, anche altri brands lo hanno fatto, ma complessivamente crediamo si tratti di un peso adatto ad un mouse con questa qualità costruttiva, dalla scocca non a nido d’ape e con una batteria già integrata.
Connettività #
Il mouse può essere utilizzato sia tramite RF 2.4 GHz (wireless) con l’utilizzo del dongle USB fornito in confezione, sia tramite il cavo type-c fornito. Purtroppo, in questo secondo caso, l’esperienza non è al top: il cavo risulta infatti decisamente più rigido rispetto ai cavi simil-paracord della maggior parte dei competitors, ed anche se non si tratta di qualcosa di “grave” MSI dovrebbe probabilmente rifinire questo aspetto.
Batteria #
L’autonomia dichiarata è di circa 110 ore in modalità RF 2.4GHz, ed anche se non viene specificato immaginiamo si tratti della durata media con LED spenti.
Nei nostri test, il mouse è durato in media intorno alle 65 ore di utilizzo su più giorni con LED attivi, e tra le 105 e le 110 ore con LED disattivati. Non possiamo che complimentarci con MSI, quindi, per l’eccellente autonomia del GM31 Lightweight Wireless.
È presente poi un’opzione di risparmio energetico che permette di disattivare i LED quando il mouse non viene usato per più di 2 minuti ed è anche attivabile un’opzione che fa comparire un avvertimento in sovraimpressione quando il mouse sta per scaricarsi (si possono impostare fino a 3 step: 30%, 20%, 10% di batteria residua).
La ricarica può avvenire sia connettendo direttamente il cavo USB al mouse, sia posizionando il mouse sull’apposito dock di ricarica. La velocità di ricarica è indicativamente la stessa, e si possono raggiungere all’incirca 7 ore di gioco con appena 10 minuti di ricarica.
Sensore e prestazioni #
Il sensore utilizzato è un Pixart PAW3311, utilizzato su mouse come il Razer Deathadder V2 X Hyperspeed con il nome di PAW3319 (il sensore è lo stesso, solo che Razer ha effettuato un’implementazione proprietaria e lo ha chiamato in un altro modo). Sulla carta si tratta di un sensore di medio livello con 300 IPS di accelerazione e 12.000 CPI massimi, mentre il polling rate arriva al massimo canonico, e consolidato, di 1000 Hz.
Abbiamo eseguito qualche test per verificare la bontà del sensore, e di seguito analizziamo alcuni punti in particolare.
Corrispondenza CPI #
MSI è riuscita a contenere la deviazione dei CPI, tra impostati ed effettivi, sotto il 5%, per cui su questo aspetto non abbiamo molto da obiettare.
Massima velocità di tracciamento #
Qui iniziano le incertezze.
Provando a fare slide molto veloci con il mouse, quest’ultimo non mostra malfunzionamenti e non smette di tracciare né sballa completamente la direzione, ma rispetto alla modalità wired c’è qualche anomalia nel plot.
SRAV (speed related accuracy variance, “accelerazione") #
La SRAV (Speed-Related Accuracy Variance) rappresenta quello che molti chiamano “accelerazione”, che come ben sappiamo non è ben vista nei mouse da gaming.
Il mouse viene spostato molto velocemente in una direzione, e viene poi fatto tornare lentamente alla posizione iniziale: possiamo notare dal grafico che la curva torna esattamente allo stesso livello di partenza, per cui il Chakram X non presenza accelerazione indesiderata.
Angle snapping e jitter #
Non c’è alcun angle snapping visibile durante i test su paint e il jitter è appena accennato sui 12.000 CPI, per cui tutto è nella norma.
Lens rattle #
I test relativi al lens rattle sono stati effettuati a 800 CPI e poi a 12.000 CPI.
Non sono presenti anomalie.
Consistenza del polling rate #
Il polling rate massimo impostabile è di 1000 Hz, e possiamo notare che anche in questo caso c’è qualche problemino che affligge il sensore.
Il polling rate è generalmente stabile se si utilizza la connessione cablata, anche se a 1000 Hz l’instabilità si manifesta in modo evidente; tramite la connessione wireless, invece, l’instabilità del polling rate affligge un po’ tutti i settaggi, e ha un maggior impatto man mano che il polling rate cresce fino ai 1000 Hz.
Nota: in un primo momento abbiamo anche pensato che le anomalie relative al polling rate potessero essere correlate con l’utilizzo dell’illuminazione LED del mouse, ma anche disattivando i LED il risultato ottenuto nei plot non cambia
Smoothing #
Per avere conferma dell’assenza di smoothing dobbiamo osservare i grafici e assicurarci di non vedere “kinks” (parti spigolose) nella curva. Solitamente, quando questi sono presenti, si tratta di un comportamento (che idealmente non vogliamo) del sensore, il quale invia in ritardo l’input per effettuare delle correzioni sul jitter.
Nel caso del GM31 Lightweight Wireless, purtroppo, le sorprese non sono finite con il polling rate, ed infatti anche parlando di smoothing c’è qualcosina che non quadra.
Tramite la connessione cablata, il plot mostra una curva leggermente seghettata a 1600 CPI, che nel complesso non ci porta a pensare all’esistenza di problemi di grave entità; a 12.000 CPI, come ci aspettavamo, sono presenti i “kinks” tipici dello smoothing (che quindi esiste), ma in generale il sensore non pare mostrare criticità importanti.
Non appena si utilizza la connessione wireless, però, tornano i problemi, che però a nostro avviso non riguardano solo lo smoothing: i plot tracciati in questo caso sono difficilmente interpretabili, e non è molto chiaro cosa stia succedendo al sensore durante il tracking. Il grafico è composto da tantissime “seghettature” ed è visivamente anomalo, ed è molto diverso da quello tracciato con la connessione cablata (non solo, è anche molto differente rispetto ai grafici ottenuti testando altri mouse wireless).
Questi ultimi plots testimoniano quindi la necessità di rivedere qualcosina nell’implementazione del sensore, che attualmente sta “castrando” un mouse dalle rilevanti potenzialità.
Lift off distance #
La lift-off distance (distanza di sollevamento) non è regolabile tramite MSI Center, e nei nostri il test il sensore è riuscito a tracciare ad 1 DVD ma non a 2 DVD.
Software #
Il software è MSI Center, che ormai ha rimpiazzato MSI Dragon Center per questo tipo di periferiche.
Si tratta di un software che ha svariati moduli al suo interno, installabili a scelta, e che quindi adotta un approccio a “building blocks”, senza costringere l’utente ad installare componenti di cui farebbe volentieri a meno.
Ad esempio, attraverso l’utilizzo del modulo Mystic Light, è possibile scegliere tra diversi effetti cromatici e sincronizzare tutto l’hardware e le periferiche esterne (chiaramente MSI) al PC per ottenere un’illuminazione uniforme nella postazione.
Nel complesso il software non ha particolari mancanze, anche l’esperienza utente è un po’ confusionale: la modifica degli effetti del LED va effettuata tramite Mystic Light e non dal modulo “Gaming Gear” (sarebbe stato più sensato inserire tutti i controlli del mouse in un unico modulo), l’installazione dei moduli in alcuni casi riavvia il PC senza preavviso, manca il controllo della LoD del mouse, manca un’impostazione relativa ad un timer di sospensione del mouse (non solo dei LED) in caso di inutilizzo, non c’è un vero e proprio tasto dedicato nel modulo “Gaming Gear” per ricercare aggiornamenti firmware per il mouse e spesso l’applicazione va in crash senza motivo.
MSI Clutch GM31 Lightweight Wireless vs ASUS TUF M4 Wireless #
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Design, forma e dimensioni : Scocca molto diversa, asimmetrica, più stretta ed ergonomica sul GM31 Lightweight Wireless, simmetrica, più larga e lunga sul TUF M4 Wireless.
Entrambi i mouse sono rivolti a clientele fingertip/claw, ma il GM31 Lightweight Wireless punta maggiormente su coloro che hanno mani più piccole. -
Qualità costruttiva: GM31 Lightweight wireless è più solido al tatto, ha meno flex sui lati e appare nel complesso più rifinito ed equilibrato.
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Tasti e rotellina: i tasti principali sono più asciutti su M4 Wireless, e restituiscono un feedback più veloce e reattivo, anche se sono meno leggeri da premere, mentre il GM31 Lightweight Wireless è dotato di tasti laterali generalmente più soddisfacenti e piacevoli da cliccare.
La rotellina del GM31 Lightweight Wireless è migliore durante lo scrolling, con steps più definiti, mentre in termini di click la situazione è di parità. -
Mouseskates: il GM31 Lightweight Wireless scorre meglio, e risulta avere meno attrito sul tappetino nel complesso.
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Sensore e software Il sensore del TUF M4 Wireless esce vincitore dalle misurazioni ed anche la parte software è più matura (anche se parliamo pur sempre di Armoury Crate).
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Vincitore del confronto Tralasciando per un attimo le dimensioni e la forma, che sono poi decisive in casi come questo, il GM31 Lightweight Wireless ci è sembrato un mouse frutto di un progetto più interessante, costruito meglio e con un form factor singolare. Se MSI migliorasse l’implementazione del sensore, dimensioni a parte, avrebbero vittoria facile.
Link per l’acquisto #
Pro e contro #
PRO | CONTRO |
---|---|
Qualità costruttiva e solidità generale | Evidenti problemi nell’implementazione del sensore |
Tasti laterali veramente piacevoli e reattivi | MSI Center è un po’ instabile, si spera in qualche miglioria |
Ottima durata della batteria | Switch principali un po’ datati e rotellina un po’ dura |
Dock di ricarica di dimensioni contenute | Scocca un po’ stretta, presa mediamente meno “safe” |
Target molto preciso, direzione chiara | Nessun set di mouseskates di ricambio |