QD-OLED vs OLED: cosa cambia?

4 marzo 2024

I pannelli OLED di Samsung si distinguono per l'implementazione della tecnologia dei quantum dot, conferendo al QD-OLED notevoli miglioramenti negli angoli di visione, nella gamma cromatica, nella luminosità e nella resistenza al burn-in, risolvendo così un noto problema in altri dispositivi OLED.

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Vediamo insieme nel dettaglio tutti gli aspetti che contraddistinguono questo tipo di pannello dal resto della gamma di display OLED.

Layout dei subpixel #

Prima di esaminare i dettagli, è necessario distinguere i vari tipi di pannelli OLED attualmente in circolazione per comprenderne al meglio le differenze.

JOLED #

Crediti: DisplayNinja

Utilizza un sistema RGB classico, comune anche nei display LCD retroilluminati a LED, garantendo testi nitidi senza artefatti di frangia. Al contrario, LG adotta il layout RWBG (rosso, bianco, blu, verde), aumentando la luminosità ma potenzialmente causando frangia su testi e dettagli fini. Nel 2024, LG prevede di introdurre pannelli con layout RGWB per migliorare la chiarezza del testo.

LG RWBG #

Crediti: DisplayNinja

Si tratta di un sistema dotato di un rivestimento lucido con rifinitura antiriflesso, che in condizioni di luce intensa può generare riflessi simili a specchi. Invece, i monitor W-OLED, come l’ASUS PG27AQDM, adottano un rivestimento antiriflesso opaco, eliminando i riflessi ma aggiungendo grana all’immagine.

QD-OLED #

Crediti: DisplayNinja

Sistema ideato da Samsung che presenta subpixel RGB in un layout triangolare insolito, riducendo la frangia su testi piccoli rispetto ai pannelli W-OLED. Le versioni di seconda generazione, come nel OLED G9, hanno ulteriormente migliorato questo aspetto.

Questi pannelli hanno anche un rivestimento semi-lucido, riducendo i riflessi simili a specchi ma con la controindicazione di alzare i neri in presenza di luce ambientale.

In ogni caso, per ottenere la migliore esperienza visiva possibile, dobbiamo stare attenti ad eventuali fonti di luce posizionate in proissimità di un monitor QD-OLED (più in generale OLED), in quanto potrebbero alterare la resa cromatica finale del pannello.

QD-OLED riflessi

Un’altra complicazione riguardante la produttività riguarda il fenomeno del text fringing, relativo alla natura stessa dei display QD-OLED e che rende il testo leggermente più sfocato rispetto ad un monitor LCD o Mini-LED, per esempio.

Luminosità e colore #

I pannelli W-OLED di LG, con una luminosità sostenibile di circa 150 nit per una finestra bianca al 100%, si collocano in una fascia inferiore rispetto ai 250 nit dei pannelli RGB di JOLED e dei pannelli QD-OLED. Questa disparità è particolarmente rilevante nell’utilizzo quotidiano del desktop e nelle scene luminose a schermo intero, influenzato dall’ABL (Automatic Brightness Limiter).

L’ABL è progettato per preservare la durata del pannello OLED e prevenire il burn-in, regolando la luminosità in base alle dimensioni della finestra luminosa.
Ad esempio, su un display W-OLED, un documento Word prevalentemente vuoto su tutto lo schermo limiterebbe la luminosità a circa 150 nit. Questi aumenti repentini di luminosità possono risultare fastidiosi, spingendo gli utenti a impostare il display a non più di 150 nit per evitare tale inconveniente. Ciò potrebbe essere sufficiente per alcuni, ma altri potrebbero percepirlo come eccessivamente smorzato, specialmente in ambienti con illuminazione moderata.

I pannelli JOLED e QD-OLED, con una luminosità di oltre 250 nit per una finestra bianca al 100%, offrono una soluzione più adeguata per l’uso quotidiano del desktop. Questi pannelli possono raggiungere livelli di luminosità superiori senza attivare l’ABL, rendendoli preferiti in queste situazioni.

Luminosità e colore

Per quanto riguarda la luminosità di picco, i pannelli JOLED possono raggiungere circa 550 nit per finestre bianche del 10% e più piccole. Mentre i pannelli W-OLED standard arrivano a 800 nit, le TV QD-OLED possono raggiungere addirittura i 1000 nit per finestre del 10%. I monitor QD-OLED, invece, raggiungono i 600 nit per finestre del 10%, salendo fino a 1000 nit per finestre del 2%.

Questa differenza è attribuibile al fatto che i pannelli di LG utilizzano subpixel bianchi per ottenere una luminosità elevata, ma possono a volte sacrificare la saturazione dei colori.

Contrasti #

Contrasti

I QD-OLED, noti per i loro colori intensi, offrono un elevato rapporto di contrasto e la capacità di mostrare il nero reale, garantendo colori ben saturi con una copertura spesso compresa tra il 98% e il 100% sRGB. La loro luminosità superiore rispetto agli OLED tradizionali li rende ideali per una varietà di scenari di visione.

Gli OLED regolari, sebbene anch’essi eccellano nella precisione del colore e nel contrasto, possono risultare meno luminosi rispetto ai QD-OLED in alcune circostanze. La scelta tra i due dipende dall’ambiente, dalle nostre esigenze e preferenze personali.

Angolo di visuale #

Angolo di visuale

Gli schermi QD-OLED, grazie alle loro tecnologie avanzate, offrono angoli di visione notevolmente più ampi rispetto agli schermi OLED. Ciò si traduce in immagini chiare e ben definite indipendentemente dalla posizione dell’osservatore di fronte allo schermo.

Per quanto riguarda gli OLED, la qualità dell’immagine rimane costantemente chiara, a meno che non ci si trovi agli estremi del display. La tecnologia OLED, rinomata per la sua eccellente resa visiva, garantisce un’esperienza visiva nitida e priva di oscuramenti.

Latenza, tempo di risposta e refresh rate #

Latenza, tempo di risposta e refresh rate

Passiamo ora alla velocità, un aspetto di fondamentale importanza, soprattutto per i gamer. L’ideale è una bassa latenza, tempi di risposta rapidi e un refresh rate elevato, in modo che lo schermo possa seguire prontamente l’immagine da visualizzare in quel momento.

I display QD-OLED di ultima generazione sono noti per i loro tempi di risposta estremamente veloci, misurati a soli 0,03 ms, e refresh rate fino a 360 Hz, se non superiori.

Dall’altra parte, gli OLED possono vantare tempi di risposta inferiori a 0,1 ms - 1 ms e refresh rate tra 60 Hz, 120 Hz o 240 Hz. Sebbene potrebbero non raggiungere le prestazioni dei QD-OLED, offrono comunque un’esperienza visiva eccellente, specialmente per coloro che cercano una riproduzione visiva impeccabile.

Durabilità del pannello #

La valutazione della durabilità di un display richiede la considerazione di elementi come la flessibilità e la resistenza al burn-in. La moderna problematica del burn-in è generalmente legata alla degradazione dei composti organici degli schermi, causando un indebolimento delle immagini.

Mentre alcuni display QLED sono progettati con substrati più flessibili, è importante notare che la possibilità di burn-in è bassa grazie alle tecnologie di ostruzione delle particelle impiegate. Per gli OLED, problemi passati di burn-in sono stati affrontati con misure preventive software e hardware.

Burn-in #

Esempio di burn-in leggero su display OLED. Crediti: DigitalTrends

Poiché i pannelli QD-OLED sono una novità sul mercato, la resistenza effettiva al burn-in dipenderà principalmente dal modo in cui si utilizza il monitor. Con una gestione attenta e l’adozione delle funzionalità integrate di prevenzione del burn-in, questo problema può essere mitigato con successo.

Con il passare del tempo e delle generazioni di monitor sia OLED che QD-OLED, il problema si è ridotto sempre di più e brand come MSI hanno esteso la loro garanzia su questi ultimi, portandola a 3 anni.

Fonte: WindowsCentral, DisplayNinja, DisplayNinja, DigitalTrends, OLED-info, MSI, Samsung