MACBOOK PRO 13.3" M1 - RECENSIONE
30 marzo 2021
Un MacBook per utenti pro.
Dopo il MacBook Air con SOC M1, Apple ha voluto lanciare anche la versione Pro da 13.3”, che porta con sé diverse migliorie, pur restando nella stessa scocca del MacBook Pro delle versioni passate.
Apple Silicon M1 ha portato con sé diverse novità, ma anche tanti dubbi riguardanti le compatibilità software e le prestazioni: per una analisi più dettagliata, nella recensione del MacBook Air M1 troveremo tutto ciò che riguarda questo SOC nel dettaglio.
#MACBOOK PRO M1: COSA OFFRE
Ad un prezzo di listino che parte da ben 1479€ ci viene offerta una configurazione base quasi identica al fratello minore, se non per un core in più lato GPU; in modo tale da averne 8 nella CPU ed 8 nella GPU.
La memoria unificata è sempre la stessa, quindi 8GB, così com l’SSD NVME da 256GB, ed una scocca in alluminio dotata di una qualità costruttiva che pochi concorrenti riescono ad offrire per lo stesso prezzo. Abbiamo anche un touchpad di dimensioni leggermente maggiori, sempre con 3d touch integrato.
Lo spessore tuttavia è leggermente maggiore di qualche millimetro rispetto al MacBook Air della stessa serie, così come il peso che aumenta ad 1.4Kg.
Due però sono le caratteristiche principali che potrebbero convincerci ad acquistare il modello Pro rispetto alla controparte Air: la presenza di una ventola di dissipazione per l’SOC, oltre alla touchbar.
#CONSIDERAZIONI SUL MONITOR
Lo schermo rimane lo stesso dei precedenti MacBook Pro, quindi un eccellente 2560x1600 pixel da 13.3” IPS con una luminosità massima di 500 nits ed una densità pari a 227 pixel per pollice, anche questa volta Apple non ci delude, riuscendo a garantire una qualità impressionante dei colori ed una visibilità sempre ottimale anche alla luce del sole.
Anche qui è presente la funzionalità True Tone per ridurre la quantità di luce blu emessa durante le ultime ore del giorno, il tutto personalizzabile mediante il menù.
#LA WEBCAM INTEGRATA
Entrambi i nuovi MacBook sono dotati della medesima webcam 720p, che risulta appena sufficiente in situazioni come videolezioni o videochiamate classiche. Purtroppo questo è ancora uno dei talloni di Achille dei Macbook (e un po’ dei portatili in generale), senza particolari miglioramenti negli ultimi modelli. Va comunque bene per un utilizzo basilare.
Nel momento in cui volessimo qualcosa di più prestante, però, dobbiamo per forza affidarci a soluzioni alternative come una webcam dedicata, o lo smartphone.
Qui la guida su come utilizzare il nostro smartphone come webcam.
#LA TOUCHBAR IN BREVE
La feature più discussa in assoluto: la touchbar è un secondo piccolo schermo orizzontale posizionato sopra la tastiera, con funzionalità touchscreen, che ci offre diversi tasti funzione personalizzabili a seconda della finestra che stiamo usando al momento.
Se ci troviamo su Safari, per esempio, possiamo cambiare pagina con un tocco senza spostarci con il mouse o trackpad, effettuare una ricerca rapida, oppure aprire una nuova scheda.
Su applicativi che coinvolgono l’uso della tastiera invece possiamo selezionare le parole in maniera rapida, mandare emoji e stickers, oppure inviare un allegato aprendo in automatico la finestra apposita.
Possiamo anche personalizzare i tasti inserendo quello per lo screenshot ed aumentare o diminuire le luminosità di schermo e tastiera, spostarci sulla timeline di un video con un solo tocco ed eseguire tutte quelle azioni che invece richiederebbero qualche passaggio in più, come selezionare la cartella di destinazione di un file o richiamare Siri (anche se nessuno usa Siri se non per trovare l’iPhone appena smarrito per casa).
In poche parole: la touchbar è utile? Sicuramente comporta una semplificazione di gesti come fare degli screenshot, passando da 4 a 1 solo tasto da premere, riduce la necessità di ricordare complicati shortcut da tastiera e migliora l’esperienza dell’utente in generale sia nel lavoro che nello svago. Tuttavia non è vitale e il popolo della Mela si divide tra chi la ama e chi la odia. Ed è proprio così: o la si ama, o la si odia. Non è facile stare nel mezzo.
Tuttavia non è cruciale averla, solo una feature in più.
#BATTERIA - COME SI COMPORTA
La batteria rimane un punto a favore anche di questo MacBook Pro, garantendoci anche questa volta circa 4 giorni di utilizzo blando tra navigazione web e contenuti video in generale.
Se invece dovessimo utilizzare questo portatile in situazioni molto più intense come un rendering o qualsiasi altra cosa che sfrutti al 100% la CPU, l’autonomia generale risulterà leggermente inferiore rispetto all’Air, grazie al fatto che il SOC non soffre di thermal throttling, e che quindi può garantire le prestazioni massime possibili anche dopo svariate ore di utilizzo a pieno regime; grazie alla magica ventolina, che è anche silenziosa e quindi utilizzabile senza disturbare l’intera biblioteca o posto di lavoro.
#PARLIAMO DELLE PRESTAZIONI
Dai nostri test è risultato che il Macbook Pro M1 stacca l’Air di circa 1000 punti su Cinebench R23 in multicore, con un totale di 7700pt contro i 6700pt del fratello minore nel primo benchmark.
Proseguendo con i test, il sistema di dissipazione attivo è entrato in azione, facendoci così ottenere gli stessi risultati anche dopo il decimo rendering senza perdere punti e mantenendo delle temperature ottime. La scocca inoltre non diventa per nulla bollente: la zona della tastiera diventa leggermente tiepida, l’unico punto leggermente più caldo è ovviamente in prossimità dell’heatsink, dove è posizionata anche la ventola.
Le prestazioni grazie a questa piccola ma grande differenza risultano essere maggiori del 13% circa rispetto all’Air, a parità di consumi. Questa disparità la possiamo notare soprattutto nei rendering video o durante una sessione di editing con diverse color correction, dove il pro riesce a tenere il passo senza problemi.
#MACBOOK PRO M1 IN POCHE PAROLE
Se esternamente è rimasto lo stesso MacBook Pro 13.3” di sempre, all’interno porta con sé un SOC che può offrirci molto più di quanto pensiamo: è dotato di una grande forza bruta e di una ottimizzazione lato OS che gli altri portatili Windows di questa fascia non possono permettersi a pari consumi (Per ora, poi vedremo come verranno implementati i futuri Alder Lake di Intel, molto simili alla struttura e funzionamento dell’M1). Ciò ha anche ottimi risvolti positivi sulla durata della batteria.
Il WiFi 6, gli speaker eccellenti, il touch ID istantaneo sono solo alcune delle caratteristiche forti di di questo portatile super compatto, insieme a tutti gli altri punti che lo accomunano ad il fratello minore MacBook Air.
Come suggerisce il nome, è un dispositivo per utenti pro; ciò si traduce in prestazioni sempre al top per una esperienza lavorativa senza alcun compromesso, a patto che il budget sia altrettanto disposto a non averne.
Pro:
- Batteria con una ottima durata
- Schermo eccellente
- Nessuna perdita di prestazioni grazie alla ventola
- Altoparlanti migliori rispetto a MacBook Air
Contro:
- Prezzo base nella norma, ma upgrade molto costosi
- Webcam solo in 720p
- Ecosistema software costoso
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Nota: a meno che non abbiate necessità di un laptop passivo, sconsigliamo di prendere il Macbook AIR se non nella versione BASE. (8/256 GB)
Il Macbook Pro offre di più a pari a prezzo man mano che si sale. (Touch bar, dissipazione attiva)