AMD Ryzen Z1 Extreme vs Z2 Extreme: cosa cambia?

Ieri alle 18:28

Negli ultimi anni, il mercato delle console portatili da gaming ha visto un’evoluzione rapida e costante, spinta da un’esigenza sempre più chiara: ottenere prestazioni di livello desktop in formati sempre più compatti e leggeri. In questo contesto, AMD ha introdotto la serie Ryzen Z.

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Il primo processore a farsi notare all’interno di questa linea è stato lo Z1 Extreme, basato sull’architettura Zen 4 e affiancato da una GPU RDNA 3 integrata, che ha segnato un punto di riferimento per tutti i dispositivi portatili con Windows. Questo SoC ha permesso di ottenere esperienze di gioco fluide in risoluzione 1080p su titoli anche recenti e pesanti, mantenendo però consumi tutto sommato contenuti grazie a un TDP dinamico.

Con l’arrivo dello Z2 Extreme, AMD ha rilanciato questa proposta aggiornando sia il comparto CPU che quello grafico, introducendo un’architettura ibrida Zen 5 + Zen 5c, una nuova GPU basata su RDNA 3.5, e una compatibilità più ampia con memorie ad alta velocità. Questo nuovo modello si propone come naturale evoluzione del predecessore, andando a colmare alcune delle lacune riscontrate nei primi dispositivi Z1 e alzando ulteriormente l’asticella per ciò che ci si può aspettare da un handheld di fascia alta nel 2025.

Specifiche tecniche #

Specifiche Tecniche AMD Ryzen Z1 Extreme AMD Ryzen Z2 Extreme
Architettura CPU Zen 4 Zen 5 / Zen 5c (ibrida)
Core / Thread 8 core / 16 thread 8 core / 16 thread
Frequenza base / boost 3,3 GHz / fino a 5,1 GHz 2,0 GHz / fino a 5,0 GHz
Cache L3 16 MB 16 MB
GPU integrata Radeon 780M – 12 CU (RDNA 3) Radeon 890M – 16 CU (RDNA 3.5)
TDP 9–30W 15–35W
Processo produttivo 4 nm 4 nm
Memoria supportata DDR5 fino a 5600 MT/s DDR5-5600 e LPDDR5x-8000

Prestazioni #

Quando parliamo di prestazioni tra Ryzen Z1 Extreme e Z2 Extreme, ci troviamo di fronte a due soluzioni che, pur condividendo un target simile, mostrano differenze notevoli sia sul piano dell’elaborazione CPU che in quello grafico.

Lo Z1 Extreme, con i suoi 8 core e 16 thread basati esclusivamente su architettura Zen 4, si è già dimostrato un ottimo compromesso tra potenza grezza ed efficienza, capace di gestire bene giochi tripla A in 720p o 1080p con impostazioni medie e frame rate stabili, grazie anche alla presenza della Radeon 780M, che offre 12 Compute Units RDNA 3.

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Lo Z2 Extreme, invece, porta un salto generazionale importante, non solo perché adotta una configurazione ibrida con core Zen 5 e Zen 5c, ma anche per l’integrazione della nuova Radeon 890M, che introduce 16 Compute Units basate su RDNA 3.5.

Questo si traduce in un incremento netto della potenza di calcolo grafica, stimato intorno al 25-30% in più rispetto alla 780M, soprattutto nei titoli che sfruttano bene le architetture moderne. L’aumento del numero di CU e il passaggio a una versione evoluta dell’architettura RDNA consente allo Z2 Extreme di mantenere frame rate più alti e stabili in 1080p, anche con dettagli grafici alti, e soprattutto di reggere meglio l’utilizzo di tecnologie come FSR, scalabilità dinamica e ray tracing leggero.

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Dal punto di vista CPU, la struttura ibrida permette di distribuire meglio i carichi di lavoro, con i core Zen 5 più performanti dedicati ai task intensivi e i core Zen 5c più efficienti che gestiscono attività in background o meno esigenti. Questo schema si traduce in un miglioramento dell’efficienza energetica complessiva, ma anche in tempi di caricamento ridotti e una maggiore reattività del sistema operativo, specie in scenari multitasking o durante sessioni di streaming e gioco simultanei.

Un altro aspetto da non sottovalutare è il supporto alla memoria: mentre lo Z1 Extreme si ferma alla DDR5-5600, lo Z2 Extreme introduce compatibilità con LPDDR5x fino a 8000 MT/s, aumentando così la larghezza di banda disponibile per CPU e GPU. Questo upgrade impatta direttamente sulle prestazioni nei giochi open world o nei titoli con streaming massivo di asset, come ad esempio Cyberpunk 2077, Starfield o Hogwarts Legacy, dove i colli di bottiglia sulla memoria possono ridurre la fluidità del gameplay.

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Va però considerato che lo Z2 Extreme parte da un TDP minimo più alto (15W contro i 9W dello Z1 Extreme). Ciò significa che, a parità di condizione, lo Z2 sarà potenzialmente più esigente in termini di gestione termica e di autonomia. Questo non rappresenta un problema per console portatili ben progettate con sistemi di raffreddamento attivi e batterie capienti, ma potrebbe penalizzare dispositivi con design più compatti o passivi.

AMD Ryzen Z1 Extreme vs Z2 Extreme: quale scegliere? #

Analizzando a fondo le differenze tra Ryzen Z1 Extreme e Z2 Extreme, emerge chiaramente come AMD abbia voluto spingere ancora di più sul versante delle prestazioni grafiche e dell’efficienza architetturale, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di gioco su dispositivi portatili. Il Ryzen Z1 Extreme rimane una scelta solida per chi punta a giocare in 1080p con frame rate stabili e consumi contenuti.

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Il Ryzen Z2 Extreme, invece, alza l’asticella in maniera evidente: con una GPU più potente, più Compute Units, una larghezza di banda superiore grazie al supporto per LPDDR5x e una nuova architettura CPU ibrida, consente di affrontare i titoli più recenti con maggiore fluidità e margine.

Naturalmente, l’aumento del TDP minimo porta con sé delle considerazioni importanti dal punto di vista termico e dell’autonomia. Sarà quindi fondamentale valutare anche il design termico del dispositivo su cui verrà montato il chip, poiché un hardware con un raffreddamento efficace può davvero fare la differenza nel lungo periodo.

Fonte: AMD

Crediti immagine di copertina: WccfTech