Logitech G Pro X Superlight - Recensione
30 agosto 2022
Il G Pro, top di casa Logitech, "perde peso" e diventa Superlight, posizionandosi al top delle classifiche dei migliori mouse da gaming.
In breve #
Il G Pro X merita di essere considerato uno dei mouse top di gamma nel mercato: è costruito bene, ha un sensore superlativo ed una buona durata della batteria, il tutto in un peso piuttosto contenuto. Il prezzo è sicuramente una variabile da considerare, ma coloro che cercano il top sul mercato mainstream, e non sono disposti a valutare soluzioni “esotiche”, dovrebbero sicuramente considerarlo.
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Introduzione e specifiche tecniche #
Il G Pro wireless di casa Logitech ha rappresentato per parecchio tempo un punto di riferimento per tutti i gamer, specialmente per coloro che, oltre ad una periferica pensata per il mondo competitivo, tentavano disperatamente di liberarsi dai cavi della postazione. Il G Pro X Superlight si propone come un ulteriore passo avanti nel mercato, posizionandosi addirittura sopra il G Pro Wireless “standard” grazie alla forte riduzione di peso. Grazie a ciò è diventato quindi il miglior mouse del catalogo Logitech, dedicato ai giocatori più esigenti.
Le caratteristiche tecniche del G Pro X Superlight sono le seguenti:
- Sensore → Hero™
- Dimensioni → 125 mm x 63.5 mm x 40 mm
- Peso → 61g
- Connettività → Wireless attraverso ricevitore in confezione, non compatibile con la tecnologia Bluetooth
- Polling rate → 125, 250, 500, 1000 Hz
- CPI Massimi → 25.600 CPI
- Massima velocità e accelerazione: 400 IPS e 40 g
- Autonomia dichiarata → 70 ore di gioco (ipotizzando movimento costante)
- Numero di pulsanti → 5
- Memoria integrata → Sì
Contenuto della confezione #
Il G Pro X Superlight arriva in una semplice scatola in cartone rigido rivestita dalla classica pellicola trasparente. Sulla confezione troviamo stampati appunto l’indicazione Pro X, il logo Logitech, le specifiche tecniche, alcune info riguardanti la garanzia di 2 anni e una serie di loghi rappresentanti i pro teams della scena eSports che Logitech sponsorizza (in particolare TSM, G2, Astralis e NAVI).
La scatola contiene:
- Il Logitech G Pro X Superlight
- Il cavo USB A a Micro-USB maschio con “tridente” per la ricarica del mouse
- Un adattatore USB A femmina a Micro-USB femmina
- Il ricevitore wireless
- Un tondino extra rivestito PTFE per coprire lo slot del ricevitore USB nella parte inferiore del mouse
- Un set di grip tapes da applicare sul mouse per migliorare la presa
- Un pannetto facilitare l’applicazione dei grip tapes
- Un adesivo Logitech
- Istruzioni utente e garanzia
Design e qualità costruttiva #
Il G Pro X Superlight ha un design molto minimale, essendo monocromatico e senza LED RGB.
L’unico LED presente è un vero e proprio “puntino”, subito vicino ai tasti principali, che cambia nel caso in cui selezioniamo un altro profilo di CPI dal software G Hub. A questo proposito si segnala che non è presente nessun tasto dedicato all’incremento/cambio dei CPI sul mouse.
La scritta “Superlight” compare in basso sul lato destro del mouse, mentre sul lato sinistro sono presenti i classici tasti laterali programmabili.
Il mouse è interamente costruito in plastica, in quanto questa aiuta a mantenere il peso basso, ma l’assemblaggio è di ottimo livello, restituendo una sensazione di solidità e resistenza fin dal primo utilizzo.
Scuotendolo e agitandolo, inoltre, non è possibile udire alcun tipo di rumore, il che è un buon segno.
Se si vuole essere proprio pignoli, è presente una leggerissima flessione della plastica nella parte inferiore del mouse, intorno al sensore, ma si tratta di un dettaglio davvero trascurabile e che con gran probabilità non influenzerà in alcun modo la longevità dello stesso.
I mouseskates sono in PTFE e scorrono molto bene. Anche se non sono al livello di quelli che solitamente si comprano per personalizzazioni ulteriori, si può dire che Logitech abbia fatto dei grandi passi avanti rispetto ai loro mouse meno recenti montavano mouskates che facevano molto più attrito. Avrebbe fatto comodo un set di mouseskates di ricambio, specialmente considerando la cifra richiesta piuttosto “importante”.
Nella confezione è presente un tondino “extra” rivestito in PTFE da sostituire al rivestimento che copre lo slot in cui si inserisce il ricevitore USB quando si trasporta il mouse. Questo aumenta ulteriormente il glide rispetto a quello nero base non rivestito in PTFE. Come soluzione, per chi preferisce un maggior controllo, non rappresenta una scelta interessante, coloro che invece apprezzano una maggior scorrevolezza apprezzeranno questo piccolo extra.
Pulsanti e rotellina #
Parlando di pulsanti, i principali sono degli Omron White 20M, che risultano asciutti, piuttosto leggeri da premere e senza nessun tipo di pre e post travel, il che è piuttosto sorprendente considerando che gran parte dei mouse purtroppo ha questi piccoli fastidi.
Alcuni potrebbero preferire switch come i GM 8.0 di Kailh, che sulla carta sono anche garantiti per un numero di click decisamente superiore, e dato che la soluzione adottata da Logitech è di nuovo su base Omron, gli appassionati di modding dovranno “sporcarsi le mani” per avere sotto mano uno switch differente, pur sempre ricordando che moddare in questo modo invalida la garanzia del prodotto.
I pulsanti laterali non hanno tensione particolarmente elevata: si premono facilmente e sono inseriti in una posizione comoda. La corsa è un po’ lunga forse, ma si tratta di una piccolezza di cui molti neanche si accorgeranno.
Nel caso del G Pro X Superlight, inoltre, è bene far notare che non è possibile scambiare i tasti laterali come sul G Pro Wireless, in quanto l’alloggiamento è presente solo a sinistra. A nostro avviso è un peccato dato che il G Pro Wireless dava questa possibilità, ma in questo caso si è voluto ridurre al minimo il peso, quindi questo fa parte della “big picture” del concetto Superlight.
La rotellina è in genere solida, anche se non la migliore sul mercato, e solo il tempo ci dirà se effettivamente si tratta di un componente capace di resistere alla forte usura. C’è da dire che le opinioni sulla longevità sono molto miste anche perché c’è una buona fetta di giocatori che fa un uso molto sporadico della stessa, per cui si tratta di qualcosa di singolare. Anche cliccandoci l’impressione è buona: si preme con molta facilità e la pressione risulta in un click solido e silenzioso.
Come detto sopra, non è presente alcun tasto per i CPI, ma nella parte inferiore del mouse è presente un piccolo switch che consente di accendere e spegnere il mouse.
Forma, dimensioni e peso #
Il mouse è simmetrico, ma a causa dei tasti laterali “fissi” a sinistra non è facilmente consigliabile ai mancini, che si troverebbero a dover utilizzare i tasti laterali con l’anulare o con il mignolo (il che è piuttosto innaturale).
Il G Pro X Superlight è un mouse di medie dimensioni, e sua forma ripercorre per filo e per segno quella del G Pro Wireless: ha curve morbide, con tasti principali leggermente più bassi rispetto alla media (ottimo) e una leggerissima, seppur percettibile, concavità sui lati, che mira a fornire un appoggio solido per muovere il mouse in modo più agevole.
Si può dire con certezza che il G Pro X Superlight non disprezzi alcun tipo di grip, e che sono le dimensioni delle mani dell’utilizzatore a fare da discriminante. Il mouse è utilizzabile da coloro che solitamente adottano una presa palm grip ma solo se non parliamo di mani di grandi dimensioni, in quanto non è presente un supporto molto marcato per il palmo come su mouse tipici per palm grip. È molto più indicato invece per claw e fingertip grip, a patto però di avere dimensioni della mano medio-grandi (specialmente per il secondo grip in quanto, se in presenza di mani piccole, l’hump centrale potrebbe risultare un po’ scomodo per una pura presa fingertip, adatta solitamente a mouse più “flat”). Probabilmente è anche possibile valutare una presa ibrida claw-palm se si ha una mano più piccola rispetto alla media, ma si tratta di qualcosa di molto soggettivo e che va valutato caso per caso.
Sul peso non si può dir molto: il G Pro X Superlight pesa solo 63 grammi con tanto di batteria integrata. Nell’utilizzo è davvero una piuma e pochi altri mouse possono garantire un’esperienza simile.
Connettività #
Il G Pro X Superlight è un mouse wireless, e per questo motivo non ci sono impedimenti relativi al cavo con riferimento ai movimenti. Il mouse non è compatibile con la tecnologia bluetooth e viene collegato al PC attraverso un ricevitore wireless USB-A fornito nella confezione per quanto riguarda la ricarica. L’esperienza è priva di fastidi, il mouse risulta sempre reattivo e risponde bene ad ogni tipo di input, anche minimo. C’era da aspettarselo d’altronde: la tecnologia wireless è ormai diventata uno standard nel mondo dei mouse da gioco anche nel gaming di alto livello, e Logitech è sicuramente uno dei brand che maggiormente ha puntato su questa tecnologia, pur mantenendo sul mercato numerosi mouse cablati (che ancora molti scelgono).
Il cavo fornito in confezione è di tipo USB-A a micro-USB, e serve per collegare il mouse al PC per la ricarica. Naturalmente, questo cavo consente anche di utilizzare il mouse in modalità “cablata”, anche se comunque si perdono i vantaggi del peso contenuto e del wireless (sia perché il cavo ha un peso non indifferente, sia perché questo si muove ovviamente con il mouse, spostando l’esperienza da wireless a cablato.
Batteria #
L’autonomia è decisamente soddisfacente, specialmente considerando il peso molto contenuto del mouse: le 70 ore di autonomia dichiarate dalla casa sono state rispettate, e con una media di circa 7-8 ore di utilizzo al giorno abbiamo dovuto collegarlo per la ricarica al nono giorno di utilizzo. Si può dire, a questo proposito, che l’autonomia indicativa fornita dal software G Hub è piuttosto precisa, e le informazioni si sono rivelate in linea poi con l’effettiva durata della batteria.
Il G Pro X Superlight è compatibile con la tecnologia PowerPlay: acquistando infatti il sistema di ricarica Logitech G PowerPlay (che di fatto poi è un mousepad “più avanzato”) è possibile utilizzare il mouse sul tappetino e nel frattempo avere la ricarica wireless. All’atto pratico, il mouse in questo modo viene continuamente ricaricato ed è quindi impossibile che questo si scarichi e smetta di funzionare nel bel mezzo di una sessione. Per tutti coloro che invece non si sentono pronti a spendere le cifre richieste dal sistema PowerPlay, la soluzione più pratica continua ad essere la ricarica del mouse durante i momenti di inutilizzo, per averlo sempre carico quando poi invece serve.
Sensore e prestazioni #
Il sensore è centrato ed è il popolarissimo Hero in versione 25K. Si tratta di un sensore di punta, con un polling rate massimo di 1000Hz, un massimo di 25600 CPI e una velocità massima di 400 IPS (all’incirca 10,16 m/s, praticamente impossibili da raggiungere per un umano durante le sessioni di gioco).
Abbiamo eseguito qualche test per verificare la bontà del sensore (per quanto risaputa), e di seguito analizziamo alcuni punti in particolare.
Corrispondenza CPI #
Le differenze tra i CPI impostati tramite G Hub e quelli effettivi misurati è davvero ridotta, e se a questo aggiungiamo che i test sono eseguiti manualmente e che quindi si introduce anche una parte di errore umano, si può dire che la corrispondenza dei CPI sia garantita in quasi ogni condizione, anche in casi più estremi (basti vedere la misurazione dei CPI quando questi sono impostati a 25600). Si tratta di una precisione quasi disarmante che conferma nuovamente l’effort di Logitech nell’ottimizzazione del loro sensore proprietario.
Massima velocità di tracciamento #
Come si nota dal grafico, pur riuscendo ad arrivare a quasi 6 m/s, il G Pro X Superlight continua a tracciare e non mostra neanche un accenno di malfunzionamento. D’altronde, c’era da aspettarselo: se già i mouse con 3360/3370 o con il Mercury come il G102/G203 riuscivano tranquillamente a gestire slide molto veloci, il sensore di punta di casa Logitech non viene neanche scalfito da queste velocità. È umanamente impossibile mandarlo in malfunction speed durante una sessione di gioco, anche quasi “lanciando” il mouse a sinistra e destra.
SRAV (speed related accuracy variance, “accelerazione") #
Per misurare l’accelerazione è necessario effettuare un semplice test, ovvero fare un “flick” molto veloce e poi ritornare nella stessa posizione di partenza attraverso uno spostamento lento: in questo modo è possibile capire se il mouse introduce dell’accelerazione (che non deve esserci su un mouse da gaming).
Come si può notare dal grafico sottostante, il mouse torna alla sua posizione iniziale anche se la velocità è completamente diversa: possiamo quindi affermare che non è presente alcun tipo di accelerazione.
Angle snapping #
Non c’è alcun tipo di angle snapping visibile durante i test su paint. Non c’è correzione del tracciamento, e questo è un altro tratto desiderabile. Come si nota, quindi, nel test non c’è nulla di strano agli steps dei CPI analizzati.
Jitter e anti-jitter #
Non c’è jitter visibile in quanto la traccia del mouse è perfettamente in linea con la traiettoria percorsa dal mouse. Non si notano interruzioni o strani comportamenti della linea nel grafico.
Lens rattle #
I test relativi al lens rattle sono stati effettuati a 6400 CPI e poi a 800 CPI. Ci saremmo potuti fermare già all’assenza di anomalie a 6400 CPI, ma un test a 800 CPI non pesa più di tanto per cui meglio abbondare che deficere. Si può dire quindi che questo G Pro X Superlight sia esente da questo tipo di problemi.
Consistenza del polling rate #
Il polling rate è relativamente stabile sul G Pro X, a praticamente qualsiasi valore. È presente qualche outlier qua e là ma onestamente si tratta di episodi “fisiologici” e nel complesso rientrano nel normale comportamento del sensore.
Smoothing #
Per avere conferma dell’assenza di smoothing dobbiamo osservare i grafici e assicurarci di non vedere “kinks” (parti spigolose) nella curva. Solitamente, quando questi sono presenti, si tratta di un comportamento (che idealmente non vogliamo) del sensore, il quale invia in ritardo l’input per effettuare delle correzioni sul jitter.
Nel caso del G Pro X Superlight non è possibile notare alcun tipo di smoothing dai grafici tracciati rispettivamente a 800, 3200 e 6400 CPI, ed è sicuramente una bella notizia.
Lift off distance #
È necessario inoltre spendere qualche parola sulla lift-off distance.
Come si noterà dagli screenshots relativi al software G-Hub, il G Pro X Superlight non consente la regolazione manuale della distanza di lift-off (LoD), in quanto il sensore Hero aggiusta automaticamente la LoD in base alla superficie su cui scorre il mouse.
Alcuni online hanno rammentato di aver avuto qualche problemino con la regolazione automatica della LoD, ma nel nostro caso il sensore non ha perso un colpo.
In generale, si può dire che il sensore ha una LoD mediamente bassa, ed il tracking non è possibile sopra un DVD (1,2 mm circa): si tratta di una lift-off distance in linea con altri top mice, con la sola differenza che altri brand consentono di regolare la LoD manualmente mentre nel caso del G Pro X Superlight questo non è possibile (peccato).
Software #
Il software G Hub è tra i più curati sul mercato, e presenta un’interfaccia minimale che sembra quasi non offrire molto. A dir la verità, a parte le informazioni sull’autonomia residua (con tanto di stima delle ore rimanenti prima di dover ricaricare il mouse), la versione del firmware e informazioni di questo tipo, una volta cliccato sulla periferica si aprono moltissime opzioni relative alle macro, ai profili dedicati per i giochi, al settaggio dei CPI e all’assegnazione di shortcut (tra cui il cambio dei CPI, che può essere assegnato).
Si segnala che i CPI possono essere impostati a step di 50 CPI alla volta, cosa piuttosto ragionevole considerando che risulta poco utile un fine tuning a step inferiori rispetto a questo.
Il mouse è ovviamente dotato di una memoria interna, per poterlo utilizzare senza il software G Hub mantenendo comunque i settaggi relativi agli shortcut e alle assegnazioni, ed è possibile passare dalla modalità “software-based” a quella “memory-based” tramite un apposito selettore nel G Hub.
Infine, il pulsante G-Cambio (anche chiamato G-Shift online, se qualcuno volesse approfondirne l’utilizzo) consente di sovrapporre più layers di utilizzo per assegnare comandi aggiuntivi.
Nel caso del G Pro X Superlight, dato il ridotto numero di pulsanti programmabili, non si tratta di una funzione che molti useranno, ma qualora si abbinasse il G Pro X Superlight ad una tastiera Logitech sarebbe possibile impostare come G-Key (che opererà poi come un tasto “FN”/funzione) un tasto sulla board ed utilizzare un secondo layer di comandi sul mouse, come si fa spesso ad esempio con le tastiere 60% per assegnare più comandi rispetto al numero di tasti disponibili.
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Pro e contro #
PRO | CONTRO |
---|---|
Peso basso considerando la batteria integrata | Nessun set di mouseskates di ricambio |
Buoni i click, senza pre e post travel | Manca il settaggio manuale della LoD |
Ottime prestazioni del sensore | Side buttons non più modulari, peccato |
Durata della batteria più che soddisfacente | |
Già incluso un set di grip tapes |