USB-C: cos'è e come funziona
2 febbraio 2024
Questo standard, ormai ampiamente diffuso su svariati dispositivi, dai comuni hard disk esterni ai pc portatili di fascia alta, è diventato una parte essenziale della nostra quotidianità in ambito digitale. Persino Apple, dopo una lunga resistenza, ha adottato questo standard sui nuovi modelli di iPhone.
Cos’è l’USB-C? #
L’USB-C rappresenta uno standard di connettività per la trasmissione simultanea di dati e alimentazione attraverso un singolo cavo.
Sviluppato dall’USB Implementers Forum (USB-IF), un consorzio composto da oltre 700 aziende, tra cui colossi come Apple, Dell, HP, Intel, Microsoft e Samsung, l’USB-C ha guadagnato ampia accettazione nel settore. Questo ampio sostegno è un elemento chiave che ha accelerato l’adozione dell’USB-C da parte dei produttori di PC. A differenza del connettore Lightning di Apple, limitato al suo ecosistema, l’USB-C si è affermato come uno standard universalmente accettato.
Non sorprende che l’Unione Europea, con l’obiettivo di semplificare la vita digitale, abbia stabilito l’obbligo dell’utilizzo dell’USB-C per la ricarica della batteria a partire dal 2024.
USB-C vs. Micro USB: cosa cambia? #
A prima vista possono sembrare simili, ma basta soffermarci un minimo per capire che sono quasi uno l’opposto dell’altro.
L’ USB-C è leggermente più ovale e spesso, ma la sua caratteristica distintiva è la possibilità di essere collegato in entrambe le direzioni: ciò elimina la necessità di orientare il cavo in un modo specifico, semplificando notevolmente il processo di collegamento.
USB-C e USB 3.2 #
La velocità standard delle porte USB-C è comunemente valutata a 10 Gbps, il doppio della velocità originale di USB 3.0. Le porte USB-C che raggiungono questa velocità sono denominate “USB 3.2 Gen 1x2”. Alcune porte USB tradizionali, con connettori USB Type-A, possono anch’esse supportare i 10 Gbps, ma sono identificate come “USB 3.2 Gen 2x1”.
Alcune vecchie porte USB-C supportano solo velocità massime di 5 Gbps, pertanto è fondamentale cercare specifiche come “USB 3.2 Gen 1x2” o “10 Gbps” per garantire un trasferimento dati veloce.
Tutte queste porte sono retrocompatibili, ma funzionano alla velocità di quella più lenta.
Per semplificare ulteriormente, l’USB-IF ha annunciato l’intenzione di eliminare le versioni numerate di USB, incoraggiando i produttori a fare riferimento alla velocità massima della porta, ad esempio “USB 20 Gbps”.
USB-C con trasmissione video #
Oltre alla trasmissione di dati e alimentazione, l’USB-C offre la capacità di fornire potenza sufficiente per la ricarica di dispositivi come pc portatili o smartphone.
Molte porte USB-C, quando progettate correttamente, consentono il trasferimento di dati e la ricarica simultanea. La versatilità di USB-C si estende alla possibilità di collegarsi a dispositivi nativi DisplayPort, MHL o HDMI, purché si disponga degli adattatori e dei cavi appropriati.
Thunderbolt vs USB-C: cosa cambia #
Una delle caratteristiche più potenti che una porta USB-C può offrire è il supporto a Thunderbolt, attualmente alla quarta generazione. Thunderbolt 4 offre un throughput fino a 40 Gbps, un consumo energetico ridotto e la possibilità di trasferire fino a 100 watt di potenza sull’interfaccia. Questo significa che una singola porta USB-C può gestire contemporaneamente l’alimentazione e il trasferimento di una grande quantità di dati, compresi i dati video per due display 4K a 60Hz.
Tuttavia, non tutte le porte USB-C supportano Thunderbolt, pertanto è essenziale controllare le specifiche del dispositivo per assicurarsi del supporto. Alcuni dispositivi possono avere più porte USB-C, ma solo alcune supportano Thunderbolt.
Crediti immagine di copertina: Marcus Urbenz