SSD NVMe vs M.2 vs SATA: cosa cambia?

23 settembre 2024

Gli SSD sono ormai una parte essenziale per i PC da gaming, e comprendere le differenze tra le versioni SATA e NVMe è fondamentale per ottimizzare prestazioni e costi del sistema.

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Gli SSD SATA tradizionali garantiscono velocità superiori rispetto agli hard disk, ma gli SSD NVMe rappresentano un’evoluzione significativa, offrendo velocità di trasferimento dati molto più elevate. Questo può influenzare notevolmente le prestazioni complessive del PC, rendendo gli NVMe la scelta ideale per chi cerca performance elevate, soprattutto in ambito gaming o per applicazioni che richiedono grandi volumi di dati.

Tuttavia, gli SSD NVMe tendono ad essere più costosi e, a seconda delle necessità, i SATA possono ancora rappresentare una scelta più conveniente se il budget è una priorità.

Le differenze principali #

Gli SSD (Solid State Drive) sono dispositivi di memorizzazione che utilizzano circuiti integrati e memoria flash per mantenere i dati e si collegano al sistema o alla scheda madre tramite interfacce fisiche come SATA o PCIe.

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I modelli SATA sono i più comuni nella forma da 2,5 pollici, simili agli hard disk tradizionali per laptop, mentre gli SSD NVMe (Non-Volatile Memory Express) utilizzano un’interfaccia logica specifica per offrire alte velocità di trasferimento dei dati su supporti di memorizzazione non volatili.
Questa tecnologia è solitamente abbinata agli SSD che sfruttano l’interfaccia PCIe e sono costruiti nel formato M.2.

Gli SSD M.2 hanno una forma a stick, di pochi centimetri di lunghezza e circa un pollice di larghezza.

Il formato M.2 si riferisce a una specifica fisica e non a un’interfaccia di dati, e anche se gli SSD M.2 sono frequentemente associati agli NVMe, esistono modelli basati su SATA.

Per questo motivo, trovare un SSD M.2 tra le specifiche non è sufficiente a determinare se si tratta del tipo di SSD più veloce, e pertanto, è necessario controllare le specifiche dettagliate per capire il tipo di tecnologia utilizzata.

Connettore ed interfaccia #

Inizialmente, gli SSD usavano un’interfaccia SATA con un connettore a forma di L per i dati e uno più ampio per l’alimentazione; successivamente, sono passati all’interfaccia PCIe, che utilizza un singolo connettore per una connessione diretta alla scheda madre, eliminando cavi.

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Le prime versioni degli SSD PCIe erano schede aggiuntive simili a piccole schede grafiche, ma il formato M.2 ha segnato un cambiamento importante.
Oggi, il formato M.2 è usato per SSD sia SATA che PCIe, con la maggior parte delle schede madri che offrono uno o due slot dedicati.

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Gli SSD M.2 sono molto più compatti e utilizzano spesso l’interfaccia NVMe, nota per l’efficienza del PCIe, particolarmente nei laptop.

Performance #

Quando si confrontano le prestazioni tra SSD standard con protocollo SATA e SSD con tecnologia NVMe, emergono differenze marcate.

Gli SSD SATA moderni raggiungono velocità di trasferimento dati fino a circa 550 MB/s, anche se non tutti i modelli sul mercato raggiungono esattamente questi valori, ma molti si avvicinano ai dati dichiarati dai produttori.

Tuttavia, gli SSD M.2 che utilizzano NVMe offrono prestazioni notevolmente superiori, grazie alla loro dipendenza dalla generazione di PCI Express impiegata. Infatti, anche all’interno della stessa generazione, è possibile riscontrare variazioni nelle prestazioni, con le opzioni più veloci che risultano anche significativamente più costose.

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Gli SSD NVMe M.2 basati su PCIe Gen 4.0 possono raggiungere velocità di lettura e scrittura superiori a 7.500 MB/s, mentre quelli con PCIe 5.0 possono superare i 14.500 MB/s, raddoppiando le velocità della generazione precedente; tuttavia, questi valori teorici sono difficilmente raggiungibili nella pratica quotidiana, salvo operazioni particolarmente intensive di lettura e scrittura, con valori osservati generalmente inferiori.

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Nonostante ciò, gli SSD NVMe risultano notevolmente più veloci rispetto agli SSD SATA, offrendo un’esperienza molto più reattiva, sebbene molte applicazioni, inclusi i giochi, non traggano pieno vantaggio da tali prestazioni elevate.

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Di conseguenza, il miglioramento nei tempi di caricamento dei giochi e l’avvio di Windows non è molto più rapido rispetto a un SSD SATA tradizionale.
Inoltre, un aspetto negativo di questa alta velocità è che gli SSD NVMe tendono a consumare molta energia e possono raggiungere temperature elevate durante carichi intensi, il che può portare al surriscaldamento e alla riduzione delle prestazioni; per gestire il calore, alcuni produttori hanno iniziato a dotare gli SSD NVMe di dissipatori di calore dedicati, un elemento utile soprattutto se si aggiunge un secondo SSD in una PlayStation 5.

Se la nostra scheda madre supporta solo PCIe 3.0 o 4.0, possiamo comunque installare un SSD PCIe 5.0 che funzionerà alla velocità massima disponibile per la configurazione.

Prezzi e disponibilità #

Inizialmente, gli SSD basati su NVMe erano più piccoli e veloci rispetto agli SSD da 2,5 pollici con interfaccia SATA, ma avevano anche un prezzo più alto; tuttavia, la situazione è cambiata nel tempo e oggi: mentre gli SSD SATA stanno gradualmente perdendo rilevanza, il loro prezzo si avvicina spesso a quello degli SSD NVMe.

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Dunque, se il la nostra build da PC gaming è compatibile, gli SSD M.2 NVMe rappresentano una scelta vantaggiosa grazie ai loro recenti cali di prezzo e alle prestazioni superiori, inoltre, NVMe si sta affermando come lo standard per lo storage ad alta velocità.

Fonte: DigitalTrends