Elgato Facecam: la webcam definitiva?

23 luglio 2021

Elgato entra a piede teso con un prodotto di lusso, pensato per gli streamer. La Elgato Facecam si posiziona a metà tra una webcam e una fotocamera. Riuscirà nell'intento?

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Tutti abbiamo avuto almeno una webcam nella vita. E come la ricordiamo? Probabilmente come un prodotto d’emergenza, pensato solo per dare una faccia all’audio in chiamate veloci di lavoro o studio. Alcune includono anche un microfono, molto lontano dal decente. Ha quindi senso continuare a martellare un ambito di per sé statico?

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Il prodotto è stato fornito da Elgato. Le opinioni contenute nell’articolo sono strettamente personali e non condizionate dal brand, che anzi ci ha esplicitamente richiesto un feedback onesto.

# Caratteristiche generali

  • Risoluzioni supportate (Non compresse): 1080p60, 1080p30, 720p60, 720p30, 540p60, 540p30
  • Lente: Elgato Prime Lens (all-glass)
  • Distanza di fuoco: 30 - 120 cm (11.8 - 47.2 in)
  • Apertura e lunghezza focale: f/2.4 24 mm
  • Range: 82° (diagonal)
  • Sensor: Sony® STARVIS CMOS
  • Connettività: Type C su webcam, Type A per PC
  • Dimensioni: 79 x 48 x 58 mm
  • Peso: 96 g (Senza supporto)
  • Include il sistema di montaggio con vite da 1/4
  • Funziona su Windows e MacOS

Elgato commercializza la Facecam a metà tra un Camlink + fotocamera e l'usare un cellulare

L’obiettivo di questa webcam stando ad Elgato non è puntare al mercato attuale, ma superarlo. Si presenta infatti senza microfono, con un attacco Type-C e sopratutto un sensore migliore rispetto alla concorrenza con un corrispettivo Full Frame da 24 mm. Questa necessità nasce dal fatto che la maggior parte dei prodotti disponibili non è capace di fornire un 1080p reale, andando a usare tecnologie di upscaling per migliorare un’immagine di risoluzione inferiore.

Questa non è una novità: anche nell’ambito proiettori si utilizzano espedienti simili per garantire risoluzioni competitive al mercato odierno senza portare troppo in alto il prezzo.

Elgato tuttavia ha preferito optare per un sensore Sony® STARVIS CMOS, con un’apertura focale di F/2.4. Approfondendo le ricerche sul sensore, scopriamo che dispone di 8.61 Mpx e che è capace di produrre immagini fino a 3840x2160p a 60 fps o 1920x1080p a 120 fps. Elgato ha probabilmente optato per lavorare su una risoluzione più comune ed evitare problemi di surriscaldamento che possano emergere in caso di uso prolungato. Riguardo la dissipazione, la Facecam sfrutta un corpo dissipante passivo in alluminio per evitare problemi con le temperature.

Il sensore di casa Sony è particolarmente indicato per l’utilizzo con poca luce, situazione molto comune e nota a chi faccia uso di webcam in movimento e non disponga di pannelli o luci per illuminarsi la faccia.

# Ergonomia della webcam

La Elgato Facecam si presenta come una webcam molto imponente, a causa del sensore di dimensioni maggiori e della necessità di un dissipatore passivo interno. Può risultare un po’ ingombrante da trasportare in una borsa normale a meno che non la si smonti da supporto incluso e riassembli a destinazione. Il sistema di sostegno incluso funziona particolarmente bene e la camera si articola benissimo in svariate posizioni, lasciando decisamente un feedback positivo.

La porta Type C si allinea con gli standard moderni

# Software di controllo

Come anticipato nelle caratteristiche generali, Elgato ha creato un programma apposito per controllare diversi aspetti dell’immagine, tra cui ISO, shutter speed, temperatura colore e altri valori. Il software è particolarmente utile per modificare in tempo reale le impostazioni della scena e aiutarci ad avere un maggior controllo rispetto ad una webcam tradizionale. Se lasciato lavorare in automatico, l’immagine può avere problemi a controllare situazioni di luce posteriori se troppo forti rispetto al soggetto inquadrato. Pertanto consigliamo caldamente di impostare manualmente almeno i valori base.

Possiamo vedere in tempo reale le modifiche fatte al video della Elgato Facecam

# Qualità dell’immagine

Arriviamo al dunque: cosa offrono 200 euro di Webcam, in un mercato fino ad oggi arido e ormai sorpassato da telefoni e fotocamere dedicate?

Abbiamo eseguito diversi test in diverse situazioni di luce. In studio, senza luce e con un faretto dimmerabile (Controllo della luminosità e della temperatura colore). Con e senza luci forti di sfondo. Inoltre anche nella seconda postazione, con una sola luce naturale proveniente dal lato, come può succedere a moltissime persone nel corso di DAD o lavoro a distanza. (anche se ricordiamo che questa webcam è indirizzata agli streamer, quindi presuppone almeno una piccola luce di supporto).

Nota: tutte le immagini sono estratte con lo strumento di screenshot integrato nel programma Camera Hub di Elgato.

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Prova 1: Con luce frontale di supporto e con tutte le impostazioni in automatico, il rosso degli iso e la compressione dell’immagine si fanno sentire. Sicuramente in una chiamata di lavoro questo non sarebbe un problema, ma in una stream o video può veramente compromettere la godibilità del contenuto. Nonostante il sensore di dimensioni maggiori rispetto alla media delle webcam, con un’apertura di F/2.4, non c’è purtroppo modo di apprezzare in nessuno modo del bokeh (sfocato) sullo sfondo, lasciando l’immagine piatta tra soggetto e studio. Pertanto si consiglia l’utilizzo con uno sfondo ordinato, preparato monocromatico o ancora meglio un green screen.

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Prova 2: con un po’ di zoom digitale, un miglior controllo delle luci posteriori e delle impostazioni del software, otteniamo un risultato decisamente migliore. Ancora non si può parlare di bokeh (sfocato), ma la resa del soggetto è sicuramente migliorata, più nitida e con una sola fonte di luce frontale, da 30 euro. In questo caso abbiamo anche lavorato sulla saturazione, riducendola ad un valore di 42% per bilanciare il rosso causato dagli iso innalzati. Abbiamo anche portato lo zoom a 76.1°

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Prova 3: Nessuna luce, tutto manuale. Qui purtroppo c’è poco da fare: il sensore, anche se più grande della media, è piccolo e ha bisogno di luce per lavorare. A meno che non si voglia rovinare completamente l’immagine andando ad incrementare notevolmente gli ISO (sopra i 250-300 si notano i primi quadretti rossi di rumore), l’aggiunta di una o due luci è vitale. Come anticipato però, questa webcam è indirizzata a streamer e quindi persone che utilizzino già almeno una luce.

# Altre possibilità

In questo caso non stiamo sperimentando le varie possibilità lavorative/didattiche perché non è quello il pubblico a cui si vuole rivolgere una webcam così di nicchia. Però abbiamo deciso di fare un ultimo test: webcam economica Aukey 1080p vs Elgato Facecam 1080p vs Sony A6500 + Camlink. Quant’è la differenza reale tra prodotti di fascia nettamente differenti?

In questo caso abbiamo scattato a pochi secondi di distanza dalla fotocamera di Windows in 1920x1080p per mettere in pari le 3 camere.

Sony A6500

La fotocamera (1) è chiaramente un fuoriclasse. Nitidezza, colori, personalizzazione. E anche un po’ troppo zoom dovuto al fatto che il sensore APS-C della A6500 imponga un crop di 1.5x, andando ad aumentare quindi del 50% i già ampi 28 cm dell’obiettivo e totalizzando 42 mm full frame corrispettivi. Purtroppo però questa fotocamera e il suo obiettivo attualmente costano 8 volte più della Facecam, come quest’ultima costa circa 8 volte in più della Aukey.

Elgato Facecam

La Elgato Facecam (2) si difende bene, lasciando il viso piuttosto nitido e con riuscendo a bilanciare bene la parte illuminata attivamente della faccia e i colori di rimbalzo provenienti dai pannelli Nanoleaf di fianco. Quel che le manca è sicuramente la nitidezza di una lente dedicata e di un sensore più grande che fatichi meno con “poca luce” (il faretto è impostato al 75% della potenza). Molto bene anche nello zoom. Mi trovo comodo con un’inquadratura così larga e regolabile.

Aukey Webcam 1080p

La webcam Aukey (3) non ha software di controllo, quindi è stata lasciata stock. Molto zommata, nessun controllo dell’esposizione e anche fuori fuoco senza possibilità di aggiustarla. Nelle revisioni più recenti di quella in nostro possesso il problema del fuoco sembra essere stato ridotto, ma non del tutto. Non va bene per questo tipo di attività, più per una veloce chiamata in assenza di un telefono.

Per completezza, ecco anche un video breve sul registrato da OBS della Elgato Facecam, anche se la piattaforma rossa è particolarmente ostile con la sua compressione video.

# Che dire della Elgato Facecam?

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Sicuramente un annuncio inaspettato, alquanto particolare. Il pallino per il mondo streaming di Elgato è ormai noto e questo è forse tra gli ultimi prodotti che mancassero alla loro line-up, dopo l’uscita di pannelli fonoassorbenti e vari supporti per fotocamere e luci.

Come webcam si comporta bene nel comparto di messa a fuoco e cavo del tutto indipendente e sostituibile in caso di problemi con quello incluso, cosa che manca a molte webcam. Anche la pasta dei colori non è affatto male. In questo caso i test non hanno in mente un particolare setup, ma con maggiori accortezze siamo sicuri che i risultati estetici possano migliorare.

Se la cava anche piuttosto bene con la pasta dei colori, fornendo un colore di pelle in linea con quello di fotocamere entry level andando a ritoccare qualche impostazione. I punti negativi sono principalmente il costo e la resa finale, adatta sicuramente ad un contesto di streaming più che di registrazione video a pieno schermo.

Visti i risultati, Elgato è stata piuttosto onesta nella sua immagine di paragone: la Facecam si posiziona esattamente a metà tra un cellulare + app/webcam e una fotocamera con camlink. E lo fa anche come fascia di prezzo.

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# In breve

L’Elgato Facecam si presenta come una via di mezzo tra fotocamere e webcam/cellulari. Eccelle nel mezzo, ma non si spinge oltre. Mantiene una buona pasta dei colori, fornendo un 1080p60 non compresso. Di dimensioni generose, guadagna punti per ergonomia e software dedicato.

Pro Contro
1080p non compresso Costo
Ergonomia Dimensioni ingenti
Software dedicato
Design accattivante
Facile da integrare