Cosa fare prima di assemblare un PC da Gaming nel 2025

Ieri alle 17:54

Assemblare un PC da gaming è un’esperienza incredibile e, se ci prepariamo bene, diventa anche molto più semplice e piacevole, perché riduciamo gli errori di progettazione ed abbassiamo lo stress eventuale durante il montaggio.

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Preparazione prima dell’assemblaggio: metodo e ordine contano #

Una delle cose che vediamo sbagliare più spesso è la preparazione. Il piano di lavoro ampio, pulito e sgombro è quasi un’ovvietà, tuttavia ricordarlo non fa male, perché ci evita perdite di tempo e colli di bottiglia mentre stiamo montando. Oltre a questo, ci sono tre fondamentali che conviene tenere sempre a mente e che spesso vengono ignorati.

Cacciavite magnetico: la “vite” non scappa più #

Potrà sembrare banale, eppure un cacciavite magnetico fa la differenza, soprattutto quando operiamo dentro il case in spazi stretti e dobbiamo lavorare in verticale: trattiene la vite e impedisce che finisca nella “giungla” di cavi e lamierati, in un posto in cui non vorremmo (o potremmo) addentrarci.

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In pratica ci semplifica la vita e ci fa risparmiare minuti preziosi.

Ciotolina (meglio con scomparti) per le viti #

Avere le viti sparse sul tavolo è il modo più rapido per perderle. Una ciotolina va benissimo, meglio ancora un separatore per tipologia. Possiamo usare anche ciotoline da salse, l’importante è dividere le viti.

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È vero, con esperienza si riesce a cavarsela con meno viti del necessario, tuttavia se stiamo facendo la nostra build “definitiva” vogliamo montare tutto come si deve, con ogni vite al suo posto.

Preparazione software: pennina con sistema operativo e driver #

Prima di iniziare, prepariamo una chiavetta USB con il sistema operativo e i driver principali. Altrimenti, a PC assemblato, come installiamo Windows? Serve una pennina avviabile e, se non abbiamo un altro computer a disposizione, restiamo bloccati.

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Inoltre, durante l’installazione di Windows potrebbe mancare il driver Wi-Fi: nelle versioni recenti possiamo caricare i driver anche durante il setup, e questo semplifica molto, perché non tutti hanno un cavo Ethernet a portata, soprattutto se lavoriamo in cameretta e non possiamo spostare la postazione vicino al router.


La scheda madre è la regista della build #

Negli ultimi anni l’assemblaggio è diventato più semplice, tuttavia il nostro alleato migliore resta il manuale della scheda madre. Ce n’è sempre uno in confezione, oppure in digitale: leggiamolo. Indica pin, connettori, priorità degli slot M.2, ordine corretto dei banchi RAM, header USB interni e molto altro. Evita errori, smonta-rimonta inutili e perdite di tempo.

I/O shield preinstallato #

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Una caratteristica che amiamo è l’I/O shield integrato. La vecchia mascherina separata non è impossibile da montare, ma è legnosa, macchinosa e spesso cattivella con le mani. Con la mascherina preinstallata infiliamo la scheda madre e chiudiamo, senza ferirci né perdere minuti a riallineare le porte.

BIOS Flashback e Clear CMOS #

  • BIOS Flashback permette di installare/aggiornare il BIOS anche senza CPU compatibile, utilissimo quando prendiamo un processore di ultima generazione e la scheda madre (per esempio una B650 con un 9800X3D) non parte per incompatibilità a livello BIOS.
    Inoltre torna utile come opzione estrema se il PC non arriva alla schermata del BIOS per qualche malfunzionamento: aggiorniamo via Flashback e spesso risolviamo.

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  • Clear CMOS è un tasto che riporta il BIOS alle impostazioni di fabbrica senza aprire il case, cercare il jumper o staccare la batteria (che di solito è sotto la scheda video).
    È prezioso quando un profilo RAM troppo spinto o un tentativo di overclock blocca l’avvio, o in caso di piccoli problemi quotidiani.

M.2 shield con quick release #

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Sempre più schede madri offrono dissipatori per SSD M.2 con sgancio rapido: con una levetta smontiamo e rimontiamo senza cacciavite.

Evitiamo di “spanare” vitine con strumenti inadatti e, soprattutto, rendiamo velocissimi gli upgrade futuri.

Porte USB interne: contiamole prima #

Negli ecosistemi moderni, tra AIO con LCD, RGB e ventole in daisy chain, può capitare di aver bisogno di tre porte USB interne “singole”. Se la scheda madre ne ha solo due, finiamo a usare sdoppiatori e giri strani, rinunciando magari a collegare l’accessorio incluso nel case.

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Conviene valutare prima quante porte interne servono davvero, così evitiamo compromessi.

Nota di servizio ripetuta volentieri: il manuale della scheda madre è davvero il nostro migliore amico. Leggerlo ci fa bene, sempre.


Dissipatori: compatibilità e manuale alla mano #

Nei dissipatori a torre l’installazione è spesso lineare, però le compatibilità vanno controllate. In particolare:

  • Altezza massima supportata dal case: negli ultimi anni è spesso 165 mm, quindi entra anche un “gigante” come un D15.
  • Larghezza e interferenza con RAM alte: se stiamo puntando a moduli con dissipatori vistosi e RGB, verifichiamo sul sito del produttore del dissipatore e delle RAM la compatibilità esatta.

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Ha senso anche cercare modelli che semplificano l’assemblaggio: per esempio soluzioni come il Titan di Corsair (che utilizziamo spesso nelle build recenti) con ventole pronte, daisy chain e un hub posteriore che si gestisce con pochi cavi, oppure accortezze simili presenti in prodotti S-DIY di MSI.

Sono dettagli che riducono lo stress proprio nella fase più delicata, quella che incide anche sulle temperature del processore.

Il manuale del dissipatore è la nostra guida, seguire l’ordine delle staffe e le coppie di serraggio evita pressioni irregolari sulla CPU.


Alimentatore #

Gli alimentatori di solito sono “tranquilli”: verificata la compatibilità con il case sul sito del produttore, siamo a buon punto. Tuttavia due aspetti contano molto:

  • Modularità: se possiamo, scegliamo un modello modulare; togliere i cavi inutili migliora subito il cable management e riduce la giungla nella parte inferiore del case.

  • Connettori PCIe 8-pin: con il ritorno di AMD e le RX 9000, molti modelli usano ancora gli 8-pin 6+2 classici. Nel caso della 9070 XT (e in alcuni casi di certe 9070) servono tre 8-pin solo per la GPU.

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In più, sulle piattaforme recenti, per sfruttare l’ATX 3.1 può essere necessario un ulteriore 6-pin a supporto dell’alimentazione diretta della scheda madre. E non è finita: alcuni hub RGB/AIO stanno diventando più energivori e richiedono 8-pin al posto della classica alimentazione SATA.

Risultato? In una configurazione con scheda madre moderna, ecosistema RGB/AIO “importante” e una 9070 XT, potremmo arrivare ad avere bisogno di cinque 8-pin disponibili. Questa disponibilità non è così comune sugli alimentatori sotto una certa fascia: in pratica si inizia a vederla intorno ai 1200 W, quindi facciamoci caso prima di acquistare.


Case: funzionalità che abbattono lo stress #

Di recente abbiamo due case preferiti: il Fantex XT Pro Ultra e il Frame 4000D. Sono due campioni per rapporto qualità-prezzo, ricchi di funzioni che semplificano la vita.

Filtri mesh antipolvere #

Non sottovalutiamo i filtri antipolvere in mesh e facilmente rimovibili. Dopo un mese non cambia nulla, ma dopo un anno compaiono le chiazze di polvere lasciate dalle ventole.

Avere un sistema che si smonta e si pulisce rapidamente rende la manutenzione semplice e ci evita di rimandare. Abbiamo anche realizzato un video su come pulire il PC senza fare danni partendo da un case simile, il 5000D di Corsair, molto vicino per filosofia al Frame 4000D.

“Front panel” semplificato #

La zona dei cavetti del front panel (power, reset, LED) è storicamente fastidiosa: connettori minuscoli da inserire uno a uno sulla fila di pin giusta.

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Alcuni case come il Frame 4000D offrono un sistema premontato che raggruppa tutto, e alcune schede madri di fascia un po’ più alta includono un adattatore di questo tipo tra gli accessori.

Vale la pena controllare nella scatola della scheda madre perché può farci risparmiare minuti e imprecazioni.

Viti “captive” e pannelli tool-less #

Le viti captive restano attaccate alla paratia dopo lo svitamento: non le perdiamo, non rotolano sotto la scrivania e il case non rimane “incompleto”.

Dove non disponibili, molti case moderni sono tool-less: apriamo e chiudiamo senza cacciavite, accedendo subito all’interno per aggiungere un SSD o intervenire sulla GPU.

Versione video su Youtube #