Akko 3087 Horizon: TKL economica!

13 settembre 2021

Cosa c'è di meglio di una tastiera economica con ottime qualità nascoste e uno schema colori che richiama Fallout? Ecco la Akko Horizon V2!

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# Altre recensioni e guide sulle tastiere

# Considerazioni iniziali

Sono ormai mesi che su Amazon è comparsa la Akko 3087 Horizon: una tastiera TKL, che quindi esclude il tastierino numerico ma preserva i tasti funzione e la separazione strutturale tra gli altri, con colori freddi e scuri.

La Akko 3087 Horizon è disponibile su Amazon

Akko ha da tempo preso spazio nel mercato occidentale: sono un’azienda cinese che si prodiga nel tentativo di soddisfare più necessità possibili nel mondo delle tastiere meccaniche. Hanno cominciato con piccoli esemplari di 60 e 65%, per poi espandersi a switch e keycaps, con kit aftermarket che richiamano i colori dei ben più noti e costosi GMK.
I loro switch si sono rivelati dei buoni avversari per il mercato commerciale.

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La Akko 3087 nasce da un connubio ben bilanciato di questi elementi; Un set di keycaps a tema blu, grigio e giallo, simile ai colori del Vault Boy di Fallout. A questi si uniscono gli Akko Pink, degli switch lineari da 37g di attuazione, in contrapposizione ai 60g degli Akko Purple per l’universo lineare.

Come tutta la linea di switch Akko, abbiamo un pre-corsa tra 1.5 e 2.4 mm, con una corsa totale di 4 mm. Le altre tipologie di questa famiglia sono Orange (Clicky, 45g), Blue (Clicky, 50g) e Purple (Lineare, 60g). Tuttavia sulla Akko Horizon troviamo ad oggi solo gli Akko Pink V2.

# Contenuto della confezione

  • Tastiera Akko 3087
  • Keycaps alternativi tema giallo
  • Keycaps puller
  • Cavo Type C to Type A
  • Manuale

# Specifiche tecniche

  • Switch: Akko Pink (testati)
  • Colore: Horizon - Giallo + Blu + Grigio
  • Formato: 80% TKL - 87 tasti
  • Keycaps: PBT Double Shot, layout US ANSI
  • Connettività: Wired Type C
  • Retroilluminazione: No
  • Prezzo: 40 - 50€
  • Store: Amazon

# Prime impressioni

Akko è un’azienda molto attenta a recepire e soddisfare le richieste del mercato. La Akko 3087 è un prodotto mirato a coprire due precise fasce di mercato: chi cerca una tastiera TKL (quindi con i tasti di funzione separati dai numeri) e chi cerca un prodotto economico con un buon rapporto qualità/prezzo. Il colpo di grazia lo danno prezzo e disponibilità.
Questa involontaria citazione alle Wasteland è presente su Amazon con spedizione Prime a soli 49.99€, talvolta 39.99€.

Il case dà una sensazione di solidità, simile a quello della Akko 3061 Neon.

E nonostante non ci aspettassimo molto, si è rivelata un prodotto molto interessante per il mercato italiano. Non un’eccellenza, ma molto meglio di tante tastiere nella stessa fascia di prezzo e superiore.

Un’altra precisazione importante da fare è che questo modello è una seconda versione, per quanto non segnalato. La prima edizione della Akko Horizon disponeva di keycaps senza legenda superiore, ma solo sul lato rivolto al digitatore. E non utilizzava switch di casa Akko rimarchiati, ma direttamente quelli di Gateron e Cherry MX.


# Keycaps

Impostosi ormai come uno standard per il mercato del mondo delle tastiere meccaniche di nicchia, il PBT Double-shot accompagna anche la nostra Horizon 3087.

I keycaps della Akko 3087 Horizon hanno una colorazione tra turchese e giallo caldo.

I keycaps sono simili a quelli che si possono ritrovare nel kit “Macaw” sempre di Akko. Come tutti i prodotti di questa linea hanno un buon feedback tattile, con un ruvido sensibile al tatto e una sensazione piacevole durante la digitazione.
Tuttavia non raggiungono lo standard di qualità dei keycaps aftermarket di Akko, risultando un po’ più grossolani nella fattura anche se sempre di buona qualità per il prezzo.
Come per i set Neon e Carbon Retro, anche i Macaw/Horizon sono dei cloni di un kit GMK, in questo caso è toccato al RedSuns Blue Samurai base, venduto su Drop.

# Caratteristiche e dettagli

Lo spessore è simile a quello dei fratelli Akko Neon e Carbon Retro, 1,40 mm con qualche pezzo a 1,38 e 1.42. Un’imprecisione che ci si può aspettare da un set così economico, ma che si avvicina di molto al “Golden standard” dei Leopold e GMK di 1.5 mm.

Controllo qualità dei keycaps più grandi.

L’attacco è sempre un classico MX Mount che troviamo su moltissime tastiere, con il caratteristico + in cui inserire lo STEM dello switch. Il profilo è OEM, il layout un ANSI US.

Lettere e numeri sui keycaps sono principalmente allineate a sinistra, tranne che su parte dei tasti di funzione a destra (Home, PgUP, PgDn, ecc). La legenda come precisione è in linea con quello degli altri kit di Akko, ma migliore di quelli visti su Keychron K1 e K2 come Epomaker GK68XS e GK61XS, oltre alla Gamakay TK68. Il tratto è decisamente più preciso, anche se non perfetto; le parole più lunghe faticano un po’ come sulla maggior parte dei kit economici.
Sulla durabilità della legenda niente da dire, anche qui abbiamo un dye-sub di buona qualità.

Nota: ricordiamo sempre che è possibile impostare il layout ITA su Windows 10 per evitare di comprare tastiere con quel layout fisico. La varietà di tastiere con layout US ISO/ANSI è notevolmente maggiore e apre ad un mercato qualitativamente superiore a quello delle controparti IT su piattaforme come Amazon.


# Switch Akko

Questa è la prima volta che proviamo uno switch di casa Akko. E ne siamo piacevolmente sorpresi. Gli Akko Pink sono degli switch lineari con un feeling molto piacevole. Dalle nostre ricerche, si ringrazia Francesco dei redattori, risultano essere un rebrand dei KTT v1 (Akko Pink V2 37g su questa tastiera) mentre la prima versione è stata prodotta da Huano (45g).

Siamo nel campo di pertinenza dei più noti Cherry MX e Gateron Red per attuazione e corsa, ma la risposta di Akko si porta più avanti. A differenza delle controparti di Cherry MX, i Pink hanno un ping metallico quasi inudibile sulla Horizon 3087. Bisogna proprio avvicinarsi con l’orecchio durante la digitazione per percepirlo.

Gli Akko Pink con il caratteristico colore rosa.

La versione alloggiata sulla Akko Horizon 3087 è la seconda esistente, che rispetto agli “originali” porta l’attuazione da 45g a 37g, riducendo anche la pre-corsa da 2mm a 1.5mm, con una totale di 4mm.

Vista la netta somiglianza e i punti a favore, questi switch possono piacere molto a chi è abituato o interessato agli Cherry MX Red. In Italia quest’ultimi si sono stabiliti come una sorta di “standard del gaming”, benché le considerazioni siano più un placebo che altro.
L’attuazione e la corsa difficilmente hanno un peso reale nella prestazione in gioco e principalmente la scelta di uno switch dovrebbe vertere sul comfort e preferenza dell’utilizzatore.

Purtroppo gli Akko Pink sono anche l’unica scelta per questa tastiera. Per quanto siano nel range degli switch più generalisti, potrebbe rappresentare un problema per utenti più esigenti.


# Stabilizzatori e suono

La parola chiave di ogni recensione è: lubrificali. Raramente gli stabilizzatori di una tastiera meccanica sotto i 100 euro suoneranno bene come da lubrificati, ma la Horizon 3087 si difende anche a stock.
Il suono della tastiera non soffre di particolari ping o rattling restituendo un suono sordo e severo. Si sente particolarmente accentuato sulla backspace e si attenua sulla barra spaziatrice.

# La scocca, nota dolente della personalizzazione

Il problema con questa tastiera è che aprire la scocca per accedere al pcb e stabilizzatori risulta molto difficile, quindi l’operazione è sconsigliabile se non per un pubblico esperto. Non sono presenti viti sul plate, pertanto è probabile che l’unico modo di accedere al PCB sia facendo leva sui vari incastri.
Nota: Non ci prendiamo nessuna responsabilità su eventuali danni fatti al prodotto, la plastica delle parti di struttura è ABS, quindi molto delicata a contatto con metallo o materiali duri.


# Connettività e retroilluminazione

Dopo una sfilza di ottimi punti di forza, arriviamo ad un punto controverso.

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Questa tastiera si interfaccia al PC solo mediante cavo, che nella versione inclusa parte in Type C ed entra nel PC con una Type A. La scocca posteriore ha anche due canaline incavate nel case per fungere da passaggio ordinato per il cavo.
L’assenza di Bluetooth potrebbe essere un problema per alcuni e un fattore completamente indifferente per altri, pertanto è difficile definire se sia un punto negativo o uno positivo in una fascia di prezzo così bassa.
Probabilmente se fossimo di fronte a una tastiera 60% o 65% sarebbe una feature maggiormente richiesta per via della natura minimalista e portatile di questo formato. Ma su una TKL, adibita principalmente al lavoro su fisso e non tanto a quello in mobilità, pensiamo si possa sorvolare su questo aspetto.

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L’altro aspetto che potrebbe infastidire l’utenza più generalista è l’assenza di retroilluminazione, sia bianca che RGB. Per i tastieristi più rodati, le lucine sono considerate un elemento di disturbo, ma essendo un prodotto che punta al pubblico più generalista, potrebbe rappresentare un problema per quanto concerne l’estetica finale della postazione.
I nostri due centesimi sulla questione sono questi.
Prima di tutto gli RGB e la luce in generale prodotta dalla tastiera non dovrebbero essere utilizzati come scusa per lavorare al buio: questo comportamento può ledere alla nostra salute personale sul lungo termine.

In secondo luogo per ottenere l’effetto see-through, che troviamo su molte tastiere commerciali, bisogna scendere a compromessi. Il PBT Double-Shot classico non permette assolutamente di vedere il colore dei LED, quindi bisogna sostituire il secondo strato interno con resine semi-trasparenti come il POM “Poliossimetilene” che troviamo sulla Razer Huntsman Mini, per citarne una.

Il POM è una soluzione che favorisce principalmente il produttore, a discapito della qualità del prodotto finale su cui viene applicata. Per questo lo vediamo applicare principalmente da due tipologie di marchi: chi ha un brand fondato sugli RGB e la personalizzazione estetica dei prodotti e chi vuole produrre keycaps o tastiere che rasentino l’effetto giostra.

Pertanto questo è un “difetto” solo se gli RGB sono una necessità vitale per il cliente che comprerà questa tastiera.

# Software

Come sulla maggior parte dei prodotti in questa fascia di prezzo, anche la Akko 3087 Horizon non dispone di un software dedicato ma si affida alle macro registrate mediante il chip a bordo. \

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Come abbiamo già visto sulla più costosa Akko 3061 Neon, Akko utilizza questo espediente per permettere di personalizzare i tasti, creare combinazioni macro e/o gestire gli RGB dove presenti. Non è la soluzione più pratica, visto che con un banale software la gestione risulta molto intuitiva. Tuttavia, vista la mole di bug presenti anche su software ben blasonati, capiamo che non sia semplice sviluppare qualcosa anche per prodotti di fascia così bassa.

Decisamente una mancanza che speriamo venga risolta in futuro almeno per le tastiere di fascia alta prodotte dal brand cinese.

# La Akko 3087 Horizon in poche parole

In un mondo di membrane, siti cinesi con spedizione prolungata e altri prodotti discutibili sotto i 50 euro, Akko trova spazio e un caldissimo benvenuto con la 3087 Horizon. Suono, qualità costruttiva e switch sono il cavallo di battaglia di questa citazione al GMK Nautilus.

La Akko 3087 Horizon è disponibile su Amazon

Sotto i 50 euro si configura come best buy, sopratutto per l’altissima disponibilità e la presenza sulla piattaforma di Amazon IT con spedizione Prime.
Risulta essere un’alternativa TKL interessante alle RK61 e Magicforce68, che utilizzano però formati più piccoli e con soluzioni diverse.

Pro Contro
Keycaps di buona fattura Niente bluetooth
Ottimi switch lineari economici Niente retroilluminazione
Formato TKL a basso costo Niente software di controllo
Alta disponibilità e reperibilità Un solo switch tra cui scegliere
Case con canaline per cavo
Prezzo basso