Apple MacBook Pro M5 - Recensione
Oggi alle 16:19
Ogni generazione di Apple Silicon ha portato miglioramenti a doppia cifra nelle prestazioni, e anche questa volta il salto c’è, pur senza rivoluzioni apparenti.
Sotto la scocca identica alla serie M4, si nasconde un’evoluzione più tecnica che estetica, pensata per mantenere il dominio prestazionale di Cupertino, in attesa del redesign previsto per il 2026 con l’introduzione degli schermi OLED.
MacBook Pro M5 - Recensione video completa #
Design e configurazioni #
Esteticamente non cambia nulla. È lo stesso MacBook Pro che conosciamo: sobrio, elegante, perfettamente rifinito. Le vere differenze sono nascoste, e riguardano le opzioni di configurazione. Ora possiamo spingerci fino a 4 TB di SSD, un salto netto rispetto al limite di 2 TB dell’M4, ma con un sovrapprezzo di circa 1.500 €, praticamente il costo di un portatile intero. L’architettura del chip resta composta da 10 core CPU, 10 core GPU e 16 core dedicati al Neural Engine, ma la GPU introduce i nuovi core per il ray tracing di terza generazione e dieci Neural Accelerator, unità dedicate all’intelligenza artificiale integrate direttamente in ogni core grafico.
Apple silicon M5 vs M4 Pro & M4 Max: cosa cambia? #
| Caratteristica | Apple M5 | Apple M4 Pro (12-core) | Apple M4 Pro (14-core) | Apple M4 Max |
|---|---|---|---|---|
| CPU | 10-core (4 performance + 6 efficiency) | 12-core (8 performance + 4 efficiency) | 14-core (10 performance + 4 efficiency) | 14-core (10 performance + 4 efficiency) |
| GPU | 10-core | 16-core | 20-core | 32-core |
| Neural Engine | 16-core | 16-core | 16-core | 16-core |
| Ray Tracing hardware | ✓ | ✓ | ✓ | ✓ |
| Banda di memoria | 153 GB/s | 273 GB/s | 273 GB/s | 410 GB/s |
| Media Engine | H.264, HEVC, ProRes e ProRes RAW con accelerazione hardware | H.264, HEVC, ProRes e ProRes RAW con accelerazione hardware | H.264, HEVC, ProRes e ProRes RAW con accelerazione hardware | H.264, HEVC, ProRes e ProRes RAW con accelerazione hardware |
| Motore di decodifica video | ✓ | ✓ | ✓ | Due motori |
| Motore di codifica video | ✓ | ✓ | ✓ | Due motori |
| Motore di codifica e decodifica ProRes | ✓ | ✓ | ✓ | ✓ |
| Decodifica AV1 | — | ✓ | ✓ | ✓ |
| Configurabile con | — | - M4 Pro con CPU 14-core e GPU 20-core - M4 Max con CPU 14-core e GPU 32-core (410 GB/s di banda) - M4 Max con CPU 16-core e GPU 40-core (546 GB/s di banda) |
- M4 Max con CPU 14-core e GPU 32-core (410 GB/s di banda) - M4 Max con CPU 16-core e GPU 40-core (546 GB/s di banda) |
- M4 Max con CPU 16-core e GPU 40-core (546 GB/s di banda) |
Apple ha deciso anche di abbassare il prezzo base: 1.849 €, cento euro in meno rispetto alla generazione precedente. Tuttavia, il ribasso non è un regalo, ma una conseguenza dell’adeguamento alla normativa europea che dal 2026 permetterà di acquistare i laptop senza caricatore incluso. Negli Stati Uniti il prezzo è rimasto invariato perché il caricatore è ancora presente in confezione, mentre nel Regno Unito la cifra non è cambiata nonostante l’assenza dell’alimentatore.
Il cambio euro/dollaro più favorevole ha quindi fatto da equilibratore, ma la logica commerciale di Apple resta evidente: anche il caricatore, se lo si vuole, richiede una configurazione personalizzata a pagamento o un acquisto separato.
Prestazioni e produttività #
Il cuore dell’esperienza resta il chip M5, e qui i progressi sono tangibili. Nei test di video editing con DaVinci Resolve il MacBook Pro M5 si è comportato egregiamente nelle fasi leggere, mantenendo una timeline fluida anche con più tracce 4K e effetti di base. Le difficoltà emergono solo quando si entra nel territorio dei plugin esterni e dei VFX più pesanti, dove gli fps scendono fino a 5 e il flusso di lavoro diventa più lento. Si tratta di un limite atteso per la versione base, che non può contare sulle riserve di potenza e RAM dei futuri modelli Pro e Max.
Nel complesso, il miglioramento rispetto a M4 è evidente: tempi di rendering ridotti e un incremento medio del 20 % nelle prestazioni, un passo avanti più marcato rispetto al salto M3 → M4. Nel confronto diretto con M1 il progresso è impressionante: fino al +195 % in media e un incremento del 937 % in Blender, segno di quanto Apple abbia raffinato il suo ecosistema hardware e software nel tempo.
Anche sul fronte della memoria interna la situazione è positiva. L’SSD offre velocità elevate e uniformi tra i tagli da 512 GB e 4 TB, una coerenza che negli anni passati non era sempre garantita. Apple, insomma, ha sistemato il comparto storage, ma continua a chiedere cifre importanti per gli upgrade.
Intelligenza artificiale e Neural Accelerator #
Gran parte della comunicazione intorno all’M5 ruota attorno ai Neural Accelerator, ma qui le cose si fanno più sfumate. Apple sostiene che queste nuove unità dedicate ai calcoli di AI garantiscano un netto aumento di efficienza, ma nella pratica i risultati reali sono più contenuti.
Testando un modello linguistico locale tramite LM Studio, l’M5 ha mostrato un miglioramento intorno al 20 % rispetto all’M4, ma nulla che giustifichi il clamore. La verità è che la maggior parte delle funzioni di intelligenza artificiale che usiamo quotidianamente — come Firefly di Adobe o Apple Intelligence — si appoggiano al cloud, non al calcolo locale. Le operazioni realmente eseguite in locale, come la selezione soggetto su Photoshop, sono troppo leggere per trarre vantaggio da queste nuove unità.

In sostanza, la GPU continua a essere la protagonista assoluta del calcolo AI. È lei a gestire la maggior parte delle operazioni, e i Neural Accelerator, per ora, sembrano più una promessa di futuro che un vantaggio immediato per l’utente.
Esperienza di gioco e grafica #
Parlare di gaming su Mac rimane un esercizio teorico. Il catalogo è limitato e la compatibilità nativa con Steam continua a escludere gran parte dei titoli moderni. Cyberpunk 2077 resta uno dei pochi giochi di riferimento disponibili, e sebbene l’M5 riesca a mantenerlo giocabile con buone prestazioni e upscaling Metal FX, l’esperienza complessiva non può competere con i portatili Windows dedicati al gaming. Il ray tracing c’è, ma resta più un simbolo che una risorsa realmente sfruttabile.

Il merito di Apple sta piuttosto nell’efficienza: il rapporto tra potenza e consumo è eccellente, e la dissipazione termica gestita dalle ventole inferiori mantiene temperature stabili tra 80 e 85 °C anche con carichi pesanti. Solo in benchmark estremi come Cinebench il chip arriva a sfiorare i 99 °C, ma senza segni di thermal throttling, segno di una progettazione termica molto solida.
Prezzo, prospettive e conclusioni #
Arriviamo al punto: conviene acquistarlo? Probabilmente no. Il MacBook Pro M5 è un prodotto di passaggio, utile per mostrare la maturità della piattaforma Apple Silicon ma non abbastanza incisivo da giustificare un upgrade, soprattutto se si proviene da un M4. Costa 1.849 € (più il caricatore, se lo vogliamo), e a quella cifra il rapporto qualità-prezzo inizia a scricchiolare, soprattutto se si considera che un Mac Mini M4 offre prestazioni comparabili a 729 €.

Il vero valore del chip M5 si vedrà quando arriverà nel MacBook Air o nei futuri MacBook Pro M5 Pro e M5 Max, previsti per la primavera 2026. Lì avrà più spazio per esprimere il suo potenziale, specialmente con tagli di RAM più generosi e un design termico capace di sostenere carichi professionali più complessi.
