Come scegliere un mouse da gaming - guida completa

30 settembre 2021

La scelta di un mouse è un processo complesso, ma incredibilmente utile una volta presa confidenza con i nomi e parti di questa periferica. Vediamo di sciogliere più nodi possibili!

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Questa guida ha lo scopo di indirizzare l’utenza meno esperta alla comprensione del processo di scelta di un mouse da gioco.
Se agli albori del PC gaming il mercato dei mouse da gioco non era così denso e complesso, oggi si può dire che tutto ciò che riguarda il gaming abbia ampio respiro e che la possibilità di scelta sia di gran lunga superiore rispetto al passato.
Nonostante l’attenzione rivolta alle periferiche da gaming sia decisamente più alta ad oggi, ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere.
Il più importante non può che essere quello che riguarda i criteri con cui si effettua una prima scrematura dei mouse, i punti chiave da osservare e i metodi per effettuare una scelta che, seppur non sicura al 100% dato che non si può andar sul sicuro fino a che non si ha il mouse sotto mano, riducono all’osso le possibilità che il mouse acquistato rappresenti una scelta errata sotto ogni aspetto.

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# Perché scegliere un buon mouse

Partiamo subito dal presupposto che il Web è popolato da una quantità enorme di utenti che purtroppo creano disinformazione, talvolta ingenuamente. (Spesso protetti dalla frase “io ce l’ho e mi ci trovo benissimo”).

La riprova si ha quando online si vedono messaggi come “Se sei forte, sei forte anche con un mouse da 4 euro del cinese sotto casa”, che oltre ad essere poco carini nei confronti della popolazione cinese (che ricordiamo, tra l’altro, fornisce componentistica e manifattura per la produzione della stragrande maggioranza dei mouse) è anche piuttosto opinabile.

Ci sono tre fattori fondamentali da considerare per rispondere a questa domanda:

  • Limiti alle performance del giocatore: se è vero che un giocatore di alto livello può dimostrare di essere bravo in quel che fa anche con periferiche di bassa qualità, è vero anche che l’hardware può rappresentare un limite decisamente pesante man mano che il giocatore matura esperienza, specialmente se si parla di gaming competitivo o comunque di giochi in cui anche piccoli miglioramenti possono fare la differenza per giocatori di un certo profilo. Un palese esempio riguarda l’utilizzo di alcune periferiche gaming negli sparatutto in prima persona (FPS): considerando che in questa tipologia di giochi accade spesso che il giocatore debba effettuare bruschi movimenti del mouse per mirare in fretta l’avversario, è necessario che il mouse utilizzato sia all’altezza della situazione, e che esso continui a seguire il movimento del giocatore anche quando il movimento risulta molto veloce. La tecnologia si è sicuramente evoluta negli anni, per cui ad oggi gran parte dei mouse, anche nelle fasce di mercato più basse, risulta all’altezza di quasi ogni utilizzo (a parte qualche caso), ma è comunque necessario effettuare le dovute verifiche per capire se il mouse che stiamo osservando è all’altezza delle nostre esigenze.
  • Longevità: un mouse non si deve scegliere solamente in base a caratteristiche che riguardano le performance del sensore, la forma ed il peso, ma vanno presi in causa anche i materiali utilizzati, gli switch, la qualità dell’assemblaggio e tutta una serie di fattori che concorrono alla vita utile del prodotto. Ovviamente, per quanto possibile, è sempre meglio valutare prodotti costruiti bene per evitare possibili problemi, in modo da effettuare un acquisto da non ripetere nell’immediato futuro.
  • Comfort: acquistare un mouse completamente diverso dalla nostra naturale presa potrebbe portarci a tenere le mani, il polso ed il braccio in posizioni piuttosto dannose sul lungo termine. Si tratta di un punto che molti sottovalutano, ma problemi come la sindrome del tunnel carpale sono dietro l’angolo ed è meglio non sottovalutarli. Magari può sembrare esagerato, ma il consiglio è di non sottostimare i possibili fastidi e problemi derivanti da posture e abitudini scorrette: a buon intenditor, poche parole.

# Fattori chiave per un mouse

Arriviamo quindi alla parte più “succosa” di questa guida.
I principali fattori da tenere in considerazione, sono i seguenti, e per quanto possibile sarebbe meglio sacrificare il meno possibile, senza scendere ad eccessivi compromessi:

# Prezzo

Primo fattore di scelta in assoluto. Bisogna avere chiaro il budget. Il modo migliore per effettuare una prima scrematura dei mouse è definire un limite per il nostro potenziale d’acquisto.

# Presa (grip)

Il design del mouse è importante! Ogni prodotto, in fase di progettazione viene concepito per determinate mani e per determinate prese.
Le prese sono principalmente tre, anche se alcune persone sviluppano prese a cavallo tra le tre principali, combinando alcuni tratti caratteristici: Palm Grip, Claw Grip e Fingertip Grip.
La presa “Palm” prevede che il giocatore appoggi interamente, o quasi, il palmo della mano sulla superficie del mouse, ed è la presa più comune anche se si può dire sia la meno “versatile”, in quanto il peso scaricato sul mouse attraverso la mano è piuttosto elevato e i movimenti verticali del mouse sono meno reattivi e precisi (questo in generale, come sempre poi tutto dipende dal giocatore, dalla memoria muscolare ed altri fattori).
La presa “Claw” prevede invece che il giocatore non distenda completamente la mano sulla superficie del mouse, toccando solo parzialmente con il palmo sulla parte posteriore del mouse, mentre dita sono invece inarcate (da qui la dicitura di “presa ad artiglio”). Nel complesso, questa presa risulta sicuramente meno rilassante a livello muscolare rispetto alla presa palm, ma garantisce solitamente un miglior controllo del movimento verticale del mouse dato che il peso scaricato sul mouse è inferiore, rendendo il tutto più agevole rispetto alla presa palm.
La presa “Fingertip” è la meno diffusa tra i giocatori, ma è quella che garantisce il miglior controllo dei movimenti del mouse. In questo caso il giocatore non ha punti di contatto tra il palmo della mano e la superficie del mouse, per cui il controllo della periferica si concentra principalmente sui lati e sui tasti principali. Le dita sono solitamente distese sui tasti principali ed anche la mano è allungata e non scarica peso sulla scocca. Si tratta di una presa piuttosto estrema, specialmente considerando che il non aver punti di contatto tra il palmo e la scocca non aiuta a scaricare il peso sul mouse, cosa che invece aiuta molti giocatori a trackare in modo più stabile alcuni avversari in movimento, ma si ha un controllo più accurato della periferica, specialmente nei movimenti verticali.
Alcuni giocatori sviluppano poi delle prese “miste”, tra cui figura la comunissima presa “Claw-Palm” che unisce il completo appoggio del palmo della mano sul mouse, come nel palm grip, e la flessione delle dita a mo di artiglio, come nel claw grip.

Tanto per aver un riferimento, nell’immagine seguente si può vedere come appare ogni tipo di grip, e nella parte alta le zone rosse rappresentano i punti di contatto tra la mano e la superficie del mouse.

Tipi di grip - Fonte: hyp0xia29.wordpress.com

# Dimensioni

Le dimensioni sono importanti tanto quanto la forma del mouse.
Acquistare un mouse troppo grande o troppo piccolo porta, nella maggior parte dei casi, a provare fastidio o dolore a causa di una presa scorretta, ad avere poca costanza nelle prestazioni in game, a far “scappare” il mouse dalle mani a causa di una presa poco solida, oltre altri mille fastidi facilmente evitabili.
Più che la lunghezza, l’attenzione va rivolta alla larghezza del mouse, in quanto risulta la dimensione meno gestibile e affaticante, nonchè quella che può creare maggiori problemi alla presa.

Le dimensioni sono un fattore da non sottovalutare e rappresentano purtroppo uno dei problemi più grandi che ancora minano la scelta del mouse di molti giocatori in Italia e nel mondo.

Qualora necessitassimo di chiedere consigli più approfonditi riguardo la scelta di un mouse da gaming, indicare a chi ci aiuta le dimensioni delle nostre mani può essere di grande aiuto a chi cerca di darci una mano. Le dimensioni principali sono la lunghezza e la larghezza della mano, che si misurano, rispettivamente, dal polso alla punta del dito medio, e dal pollice al mignolo (tenendo le dita distese ed attaccate tra loro). \

Come misurare la mano per la scelta del mouse - Fonte: coolblue.nl

# Materiali e qualità costruttiva

Mai sottovalutare la qualità costruttiva.

Purtroppo è un fattore posto in secondo piano da molti dei brand presenti sul mercato. I problemi presenti nel controllo qualità di diversi prodotti è evidente dopo aver provato con mano qualche prodotto di diversi brand. Non si parla solo dei problemi che sorgono dopo svariato tempo e che possono capitare a qualsiasi mouse, ma anche dell’evidente corsa alla concorrenza che porta i brand a puntare tutto sul marketing, sacrificando la qualità costruttiva generale a favore di un maggior introito.
Il ruolo del recensore è filtrare questi cambiamenti e riferirli al pubblico, motivo per cui è importante spendere più tempo possibile col prodotto prima di pubblicare il contenuto.

Tra i problemi più comuni relativi alla qualità costruttiva troviamo sicuramente le scocche scricchiolanti, rumori poco incoraggianti quando si scuote il mouse, tasti laterali con tensione ridotta all’osso e corsa lunghissima, tasti principali con pre-travel e post-travel eccessivi, rotelline di bassa qualità con problemi nel marcare bene gli steps o che fanno rumore quando utilizzate.

Questi sono solo alcuni dei tanti problemi che in cui ancora si può incorrere acquistando un mouse da gioco. Per quanto un lotto di prodotti potrebbe essere diverso dall’altro o alcuni componenti potrebbero venir cambiate in corso d’opera, informarsi sulla qualità generale del prodotto è l’unico modo per aver chiaro il potenziale di un mouse.

# Wireless o cablato?

Il wireless da anni non gode di buona fama. Forum e siti hanno contribuito a creare un’aura negativa intorno a questa tipologia di connettività, creando il luogo comune dell’alto input lag e della scarsa affidabilità in giochi competitivi.
Ma ad oggi anche tenendo conto della scena competitiva, le differenze tra cablato e wireless sono pressoché inesistenti.
Senza dilungarci troppo, dato che online ci sono svariate misurazioni e numerosi test che provano l’inesistenza di queste differenze tra cavo e wireless odierni, la scelta finale è personale.

Per nostra esperienza, caricandolo ogni tanto in prossimità dell’avviso di batteria scarica, non incorreremo nemmeno nel tanto odiato mouse scarico in mezzo alla partita.

Il vero nemico dei mouse wireless può essere il prezzo, visto che mouse simili per materiali e forma cablati possono costare anche la metà.

# Numero di tasti laterali

Il tipo di gioco a cui si gioca può aiutare nella scelta del mouse. Senza dilungarci eccessivamente, è chiaro che se avessimo bisogno di tante macro o scorciatoie sul mouse, certi modelli faranno più al caso nostro di altri. Sicuramente tutti ricordiamo casi eclatanti come il Corsair Scimitar o il Razer Naga, entrambi carichi di tasti personalizzabili e molto utili in titoli come World of Warcraft.

Esempio di mouse con molti tasti laterali, Corsair Scimitar Elite RGB

# Peso

Una decina di anni fa è probabile che il peso del mouse non avrebbe avuto spazio tra i fattori cruciali per la scelta. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una consistente riduzione del peso medio dei mouse da gioco, con una tendenza a scendere sempre più in basso. Sono nati mouse da poche decine di grammi, alcuni venduti a prezzi anche proibitivi, per poi arrivare poi nelle fasce più economiche del mercato con design “ad alveare”, bucherellati e con componentistica interna visibile, solitamente trattata appositamente per resistere ad acqua e polvere.

Il peso ridotto dei nuovi mouse ha sicuramente un effetto positivo sul comfort nel lungo termine: la forza necessaria per spostarlo si riduce notevolmente. Oltre a notare miglioramenti nelle prestazioni in-game, si potrà assistere ad un minore affaticamento della mano, del polso e/o del braccio in sessioni di gioco prolungate. Per quanto riguarda un possibile incremento dei risultati in gioco, è sicuramente probabile che vengano percepite in un primo momento. Tuttavia sul lungo termine il beneficio diverrà molto meno chiaro. Infatti la nostra memoria muscolare ci aiuta ad abituarci al minor carico da spostare, e le differenze di peso diventano meno marcate ed evidenti. Si tratta di una differenza che si può ricercare, a grandi linee, nel caso dei monitor a più alto refresh: il primo impatto con un monitor da 144 Hz è decisamente forte, ma in poco ci si abitua alla fluidità maggiore, che diventa poi la “normalità”, portando il monitor a 60hz ad essere solo un brutto ricordo. Ci si accorge nuovamente delle forti differenze quando si riprova ad utilizzare un monitor a 60hz, il quale sembra molto meno fluido e sembra quasi più “scattoso”. Il paragone in questione non è di certo il più accurato, ma è per rendere l’idea che alla lunga ci abitueremo al peso.

Un esempio di ricerca maniacale della leggerezza: lo Zaunkoenig M2K, dal peso di soli 24 grammi - Fonte: Zaunkoenig.co

# Sensore

Ad oggi la maggior parte dei mouse da gaming è dotata di sensori all’altezza di qualsiasi tipo di gameplay. Anni fa, questo si poteva dire solo di un ristretto numero di mouse solitamente non a buon mercato.
A meno di comprare prodotti di bassissimo livello, rebrand di mouse da qualche euro o prodotti molto datati, il sensore passa in secondo piano rispetto a tutti gli altri parametri, perché la maggior parte dei mouse odierni dispone di un buon sensore. È chiaro che alcuni mouse di dubbia provenienza con tante lucine e poca sostanza possano, ancora ad oggi, montare sensori come i vecchi A3050, utilizzabili praticamente solo per multimedia leggero, navigazione online e tasks da ufficio, ma solitamente basta una verifica online per capire di che sensore si parla.

Una volta superato il PMW3325, che sconsigliamo per la bassa malfunction speed, un po’ tutto è buono.


Riguardo al sensore bisogna tenere a mente tutte le segnalazioni relative a problemi di Lift-off distance, ovvero la distanza di sollevamento oltre la quale il sensore smette di tracciare. Alcuni mouse in passato avevano problemi sotto questo aspetto, e quando si sollevava il mouse per effettuare un “reset” della posizione sul tappetino, questo continuava a inviare informazioni sul tracking, spostando anche il cursore sullo schermo. Si tratta di un comportamento estremamente fastidioso, specialmente se il mouse viene utilizzato per il gaming. Qualora ci approcciassimo ad un mouse con problemi di questo tipo, assicuriamoci di poter trovare una soluzione funzionante sul web. A suo tempo, il vecchio Steelseries Kana V2 aveva un problema simile che poteva essere risolto con una striscia di nastro isolante nero sul sensore, ma sono soluzioni che onestamente nel 2021 sarebbe preferibile evitare. \

Un PMW3330 montato in un Asus ROG Strix Carry - Fonte: TechPowerUP

# Cavo

Anni fa il cavo dei mouse era spesso ingombrante, gommato, e limitava in molti casi la libertà di movimento della periferica. È arrivato poi il momento dei mouse con cavo ricoperto di corda, leggermente meno limitante, seppur continuasse ad essere un po’ rigido. Negli ultimi anni abbiamo poi assistito ad un cambiamento radicale nel settore e si è passati ad utilizzare cavi meno rigidi, molto leggeri e dotati di incredibile flessibilità.
Finalmouse (brand molto noto soprattutto a coloro che bazzicano nel settore da qualche anno) è stato il primo marchio ad adottare un cavo di questo tipo con le versioni “Ultralight”, portando una ventata di aria fresca sul mercato e ispirando anche altre aziende. Ad oggi, infatti, si contano sulle dita delle mani i mouse usciti di recente che non adottano una soluzione di questo tipo, e questo giova sicuramente al gameplay garantendo una maggiore libertà di movimento della periferica e un minor peso complessivo, nonché una minor probabilità che il cavo si attorcigli. \

Zowie EC2 TyLoo Edition, Slimcord MOD - Fonte: u/SlimCord in r/Mousereview (reddit)

(/images/publications/471/1615581377d819.jpeg)

# Polling Rate

Nonostante sia un valore spesso trascurabile, è corretto menzionare la sua esistenza.
Il polling rate indica quante volte il mouse effettua un refresh della propria posizione nell’arco di un secondo. Ad oggi gran parte dei mouse supporta come standard 1000Hz, mentre alcuni mouse di qualche anno fa si fermano a 500Hz. Recentemente, Razer ha presentato una reiterazione di un loro mouse di successo (il Razer Viper) con un sensore che può raggiungere 8.000Hz di polling rate. Queste uscite sembrano più un favore al marketing che un’effettiva necessità, visto che le differenze in termini di gameplay potrebbero non soddisfare le grandi aspettative e che gran parte della community afferma di non rilevare differenze degne di nota. Vale la pena menzionare il fatto che il polling rate a 500Hz può essere ancora utilizzato ad oggi soprattutto da coloro che giocano su PC molto datati, in quanto il polling rate settato a 1000Hz, su macchine molto vecchie, potrebbe creare qualche piccolo problema di prestazioni durante le sessioni di gioco.

# Mouseskates / Mousefeets

Elemento sottovalutatissimo, i “piedini” dei mouse influiscono sulla qualità del movimento e sulla scorrevolezza della periferica sul tappetino. Seppur siano stati per anni trascurati, ad oggi le aziende stanno migliorando drasticamente le soluzioni “stock” adottate per i loro mouse, cosa sicuramente apprezzata considerando che fino a qualche anno fa i giocatori più esigenti erano costretti a rivolgersi a rivenditori terzi per acquistare mouseskates in modo da migliorare la scorrevolezza del proprio mouse. Alcuni esempi sono aziende come Hyperglides, che realizzano mousefeets aftermarket di alto livello, ma ce ne sono altre comparabili come Corepadz o Hotline.

Rimozione dei mousefeets su Logitech G305 prima della sostituzione - Fonte: TheGamingSetup.com

# Software

Chi ricercasse una maggiore personalizzazione della periferica (dalla programmazione dei pulsanti aggiuntivi alla scelta del tipo e del colore dell’illuminazione dei LED RGB, qualora presenti) dovrebbe considerare sicuramente la qualità del software utilizzato a questo scopo. Alcuni brand offrono un comparto software più stabile, completo ed intuitivo, e a questo riguardo il consiglio è cercare moltissime recensioni o video in cui si parla dell’applicativo di riferimento, in modo da raccogliere un numero di feedback sufficiente per valutare la qualità e le funzionalità del software a corredo.

# Quali marche valutare maggiormente per l’acquisto di un mouse da gaming?

La risposta è molto semplice: TUTTE. Questa risposta non significa che tutti i brand facciano ottimi mouse e che tutti i mouse debbano essere valutati sullo stesso piano, quanto più che non esiste necessariamente un brand che faccia sempre tutto bene ed è meglio come sempre valutare caso per caso.
I brand più noti e diffusi potrebbero aver problemi nel produrre mouse con un buon rapporto qualità/prezzo, perché nella spesa dovranno considerare l’enorme e costosa quantità di marketing per stare a galla in un mercato con concorrenza spietata e molto presente.

Per questo motivo alcuni giocatori preferiscono ricercare tra i brand minore mouse più “di nicchia”, che spesso sorprendono davvero per il rapporto qualità/prezzo e in generale come prodotto.

Il brand si osserva invece molto per quanto concerne il controllo qualità ed il supporto post-vendita: in questo caso l’esperienza di un acquirente conta molto, e la decisione di non acquistare qualcosa di un determinato brand a causa di una brutta esperienza con il supporto clienti o con il basso livello di qualità costruttiva è comprensibile.

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