Vale la pena passare ad un monitor ultrawide?
24 gennaio 2022
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Il formato 21:9 è sempre più popolare ed apprezzato, tanto per la produttività quanto per il gaming. Ma è tutto oro quello che luccica? Scopriamolo insieme.
Acquistare un monitor ultrawide per la propria postazione è una scelta che va fatta con consapevolezza: si tratta di una soluzione dai risvolti importanti a livello di spazio e, soprattutto, nei confronti del nostro portafogli!
I punti di forza #
Superato il primo impatto dell’aver posizionato un pannello enorme sulla nostra scrivania (possiamo considerare l’entry level della categoria da almeno 34 pollici, per una risoluzione di 3440x1440, paragonabile ad un display da 27 pollici con oltre il 30% in piu di spazio orizzontale), già dopo pochi minuti di utilizzo si possono subito notare i benefici di tutto questo spazio di visione, grazie al quale l’immersività è garantita.
Dal punto di vista del gaming, non si tratta semplicemente di visualizzare immagini ad una maggiore risoluzione rispetto al classico formato 16:9, ma di percepire uno spazio fisicamente più ampio. Titoli di guida, simulatori di volo o anche gli open world single player offrono un vasto colpo d’occhio che permette di immedesimarsi appieno nell’azione, mentre i giochi strategici ci consentono di avere tutto sempre sotto controllo grazie ad una mappa dettagliata (senza necessità di zoom continui) e personalizzando le interfacce al meglio. La scelta di uno schermo 21:9 curvo anziché piatto contribuirà ad aumentare ulteriormente il grado di immersività nei nostri giochi preferiti, provare per credere!
Parlando di produttività, scegliere un monitor ultrawide rende il multitasking più agevole, basti pensare alle possibilità di affiancare più documenti contemporaneamente, confrontare fogli di lavoro, ma anche ritoccare più foto contemporaneamente o visualizzare in tempo reale la pagina web della quale si sta scrivendo il codice.
Non è tutto, la grande disponibilità di extra spazio orizzontale è di grande aiuto per le attività di audio o video editing, grazie alla possibilità di estendere al massimo la timeline e ridurre notevolmente i continui scroll avanti e indietro. A onor del vero dobbiamo però segnalare che, per quanto riguarda l’editing video, la prevalenza del formato 16:9 può penalizzare la visualizzazione su uno schermo ultrawide, specialmente per le risoluzioni da 4K a salire, uno degli aspetti che approfondiremo nella sezione che segue.
Piu in generale, dal punto di vista “logistico” optare per un monitor ultrawide può anche rappresentare una valida alternativa alla configurazione con doppio monitor: sebbene più costosa in termini economici e minore configurabilità, può controbattere con una più semplice installazione, compatibilità (si pensi alla differente gamma cromatica, risoluzione, tecnologia o grado di luminosità tra display differenti) fino all’assenza di antipatiche cornici tra gli schermi.
I punti di debolezza #
Abbiamo appena visto che, parlando di gaming, i benefici sembrano essere prevalenti, ma è bene ricordare che ci sono un paio di aspetti da considerare, che possono limitare in qualche maniera la fruibilità e la qualità della nostra esperienza di visione.
Anzitutto, su PC, risoluzioni così elevate (che, auspicabilmente, desideriamo vadano a braccetto con frequenze d’aggiornamento che garantiscano una fluidità soddisfacente - parliamo quindi di 120 fps a salire) richiedono hardware (GPU in primis) adeguato, cosa che di questi tempi non è detto si possa avere facilmente a disposizione, sia per reperibilità che, cosa più importante, per possibilità economiche. È bene ricordare però che ci sono dei titoli, specialmente quelli meno recenti, che non è detto abbiano pieno o del tutto supporto al formato ultrawide.
Ancora, se pensiamo alle altre piattaforme da gioco (PlayStation, Xbox, Switch), queste purtroppo non offrono supporto al formato 21:9 (rivolgendosi principalmente al mercato delle TV, saldamente ancorato ai 16:9). Questa limitazione, al momento, non è aggirabile e dovremo forzatamente adattarci alle barre nere verticali ai lati dell’immagine visualizzata.
Per alcune categorie di professionisti, come ad esempio programmatori o fotografi, il formato ultrawide può rappresentare una limitazione più che un plus, specialmente per le attività dall’orientamento ritratto o per la consultazione/redazione di lunghi documenti che necessitano di spazio in verticale.
Ancora, come accennato all’inizio, tanto i gamer quanto gli utenti interessati solamente alla produttività, devono fare i conti con il dover posizionare schermi dalle dimensioni molto importanti sulla propria scrivania (oltre al formato da 34 pollici ci sono gli ancora più imponenti 38 pollici fino ai davvero impegnativi 49 pollici!). Questo può comportare il dover ripensare la propria postazione - nei limiti della fattibilità - così come, invece, dover affrontare problemi di stress oculare qualora lo schermo risultasse troppo vicino agli occhi (specialmente nel caso in cui si disponga di scrivanie troppo poco profonde), con un impatto importante quindi a livello di salute.
Facciamo i conti con qualche compromesso #
La fruizione di contenuti quali film, serie e video in generale merita un discorso a parte. Anzitutto bisogna tenere a mente che, tuttora, il formato prevalente rimane il 16:9, dovuto come già indicato in precedenza, agli schermi delle TV, ma anche al fatto che tutti le attuali trasmissioni, i servizi di streaming ed i content creator continuano a privilegiarlo quale standard universale.
Fatta questa premessa, tutti i suddetti contenuti sono comunque pienamente godibili su un display ultrawide, semplicemente avremo le barre nere verticali ai lati anziché quelle orizzontali sopra e sotto l’immagine, come siamo abituati normalmente con le nostre TV. Per quanto riguarda la visione di film però, qui c’è un plus: pellicole girate nativamente in 21:9 saranno visibili in tutta l’ampiezza del nostro schermo, regalando una sensazione di immersività paragonabile a quella del cinema!
Infine, vale la pena menzionare che ci sono anche alcune categorie di contenuti che, per definizione, sono realizzati per dispositivi dagli schermi profondamente differenti, come i video di TikTok, dalle dimensioni ridotte, orientamento verticale e formato insolito 9:16: queste produzioni già non avrebbero molto senso su schermi dal comune aspetto 16:9 e ancora di più sui formati dal 21:9 a salire. Sono pensati per dispositivi mobili e dunque lontani da quelli che stiamo prendendo in considerazione.
In conclusione #
Abbiamo sommariamente passato in rassegna quelli che possono rappresentare i pro e i contro dell’adozione del formato ultrawide. A parere di chi scrive, la piattaforma che meglio si adatta a questo tipo di display è, ovviamente, il PC. Potendo sfruttare al massimo le capacità di questa categoria di schermi, in questo caso la scelta difficilmente porterà a ripensamenti, in quanto sono sensibilmente maggiori i benefici rispetto agli svantaggi e, in generale, la percezione di flessibilità è predominante.
Il discorso è diverso, logicamente, per quegli utenti che invece utilizzano esclusivamente piattaforme come le console, i quali al momento dovrebbero orientarsi su formati più tradizionali.