Moondrop Chu - Recensione

13 settembre 2022

Le Moondrop Chu cambiano le carte in tavola nella loro fascia di prezzo: sono ben tunate, arrivano con un buon set di accessori (tips Moondrop Spring e custodia per il trasporto), non hanno un prezzo proibitivo e suonano decisamente bene.

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Le capacità tecniche purtroppo le riportano “coi piedi per terra”, con dettagli, imaging e soundstage solo nella media, ma nel complesso è davvero difficile non consigliarle, specialmente dato il “pacchetto completo” che rappresentano ed il loro prezzo molto accessibile.



Introduzione e specifiche tecniche #

Quasi tutti nell’hobby, ad oggi, conoscono Moondrop (persino chi si avvicina a questo mondo solo ora) e per una buona ragione: possiamo dire che sanno quel che fanno.
Dopo le SSR, le Crescent e le Quarks, Moondrop torna nuovamente sulle fasce di prezzo più basse, posizionando le Chu intorno €20, vicine proprio alle Quarks e in diretta concorrenza con alcuni prodotti dei competitors: abbiamo quindi un nuovo candidato che cerca di distinguersi tra le numerose proposte che ormai spuntano come funghi sul mercato.

  • Configurazione → 1DD
  • Sensibilità → 120 dB
  • Impedenza → 18 Ohm
  • Risposta in frequenza dichiarata → 10Hz - 35kHz
  • Risposta in frequenza effettiva → 20 Hz - 20kHz
  • Cavo → Cavo in rame fisso da 1,2m, il nostro sample non è dotato di microfono ma si può acquistare la variante con con microfono
  • Tipo di connettore → Connettore jack da 3,5 mm placcato oro di tipo L

Packaging #

Moondrop è sempre al top quando si tratta di packaging. Le raffigurazioni anime sono amate dai fan e per questo motivo le stampano ormai su ogni scatola che contiene i loro auricolari.
Il packaging, inoltre, si presenta in maniera migliore rispetto a qualsiasi altra IEM di KZ, CCA, TRN e così via, anche dal punto di vista della migliore gestione dello spazio all’interno del box e degli accessori in dotazione.

Cosa contiene?

  • Le Moondrop Chu
  • 3 paia di tips Moondrop Spring
  • Gancetti in silicone rimovibili
  • Una custodia in tessuto
  • Manuale utente

Design e qualità costruttiva #

Subito dopo averle disimballate ci si rende immediatamente conto del buon assemblaggio e del peso (che comunque denota una buona robustezza dei materiali usati).

Il design è piuttosto semplice ed elegante, e l’unico “disegno” presente sulle scocche mostra una sorta di foglia, che tra l’altro non è eccessivamente pacchiana.
E’ giusto però dire che molte persone si sono lamentate del fatto che la verniciatura delle Moondrop Aria vada via col tempo, e considerando che le Chu sono verniciate allo stesso modo, non è da escludere che possa finire allo stesso modo.

La dimensione degli auricolari è ridotta, coerente la configurazione a singolo driver. Altra cosa da menzionare è che Moondrop ha optato per un design dotato di pressure vents, precisamente due nella parte interna della scocca, che prevengono qualsiasi tipo di problema di pressione durante l’utilizzo.

Cavo #

Il cavo è fisso e non merita menzione particolare, ma bisogna dire che non si tratta di un cavo “problematico” come molti dicono. Sui social molti utenti hanno modificato le Chu, sostituendo il cavo fisso con uno staccabile e saldando connettori 2-PIN o MMCX (certo, ci vuole manualità per cui la maggior parte dell’utenza continuerà ad utilizzarle con il cavo stock fisso).

Tutto sommato, però, non si tratta di un cavo disastroso come affermato da molti, e se l’utilizzo di quest’ultimo è servito per abbassare il prezzo delle Chu credo si tratti di un buon compromesso.

Il nostro sample, purtroppo, non ha un microfono, per cui non è stato possibile testare l’eventuale microfono presente sulla versione che invece ne è dotata.

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Comfort e Isolamento #

Le Chu sono estremamente comode, ed anche se le prime volte bisogna combattere un po’ con i ganci rimovibili in silicone, una volta trovato il modo di “installarli correttamente” sono molto facili da indossare per sessioni prolungate.
Non è semplice comprendere perché Moondrop abbia preferito fornire degli archetti staccabili, ma tutto sommato possono sempre fare comodo e possono essere utilizzati anche su altre IEMs se necessario.

L’isolamento non è dei migliori, ma sicuramente può andare per l’uso quotidiano. Se vivete in ​​grandi città dove c’è molto rumore e traffico il consiglio è di cercare IEMs con un migliore isolamento, per non finire a dover aumentare troppo il volume durante l’ascolto.

Menzione d’onore va ai tips inclusi (i Moondrop Spring) che vengono spesso elogiati online da molti fan, i quali spesso li acquistano anche separatamente.
Non piacciono a tutti, in quanto ognuno ha le proprie preferenze, ma per la recensione delle Chu sono stati utilizzati in quanto sono i tips stock che arrivano direttamente con gli auricolari.

Suono #

Come suonano?
Con gran probabilità, è questo che interessa maggiormente a chi si avvicina a questi prodotti.

Dispositivi usati per i test #

  • DAC: Topping E30
  • AMP: Topping L30
  • Smartphones: Poco F2 Pro, Samsung Galaxy S7 Edge
  • Dongle: Apple Dongle (Type-C version)
  • DAP: Benjie S8 / AGPTEK M30B
  • Altre sorgenti: Presonus AudioBox iONE

Hanno bisogno di un amplificatore? #

Le Moondrop Chu non necessitano di un amplificatore. L’amplificazione non apporta miglioramenti rilevanti.

Firma sonora #

Le Moondrop Chu sono auricolari neutrali tendenti al brillante.

Gamma bassa: il sub-bass è presente e ce n’è in giusta quantità quando serve, non è prominente e mantiene un profilo naturale con sufficiente estensione e coesione. Il basso è pulito anche se non così articolati come su altri set, mostrando un equilibrio e una quantità adatti per l’ascolto di quasi tutti i generi. In generale, la gamma bassa si concentra più sui sub-bass che sulla presenza dei bassi (senza un vero e proprio boost però), e per questo motivo è probabile che molti utenti sentiranno più bisogno di “slam” nelle medio-basse. Per questo motivo specifico, i bassheads farebbero meglio a cercare altrove, in quanto si tratta di un prodotto per nulla consigliabile a questo tipo di utenza.

Gamma media: la gamma media è equilibrata e ricca. Gli strumenti sono rappresentati in modo pulito, hanno una risoluzione più che decente e il layering non è male per il prezzo. I cantati maschili maschili sono tonalmente corretti e le quelle femminili hanno la giusta energia per divertire, tolto il fatto che, talvolta, queste ultime possono spingersi un po’ troppo in avanti rispetto al resto del mix. Non necessariamente sono sibilanti o aspre in gamma medio-alta, ma a volumi elevati possono diventare un po’ “intense”. In definitiva, finché si rimane su range di volume non troppo alti sono utilizzabili anche per periodi prolungati, mentre sarebbe bene evitarle qualora, per abitudine, si tende ad ascoltare musica a volumi mediamente elevati.

Gamma alta: la gamma alta non è proprio tra le più tranquille in circolazione, ma Moondrop ha fatto un buon lavoro trovando un buon compromesso tra brillantezza e scorrevolezza. Certamente, considerando la natura neutrale-brillante delle Chu, coloro che solitamente preferiscono set dal timbro caldo preferiranno comunque estremità dello spettro più morbide, ma non c’è alcun dubbio sul fatto che le Chu siano vivaci e ben studiate nel range di frequenze più elevato. Ci sono abbastanza dettagli per soddisfare la maggior parte degli utenti e la giusta dose di brillantezza per dare un po’ di aria e dinamicità alla presentazione complessiva, due molto importanti da considerare quando si valuta la gamma alta di un prodotto.

Il soundstage non è particolarmente ampio o profondo ma è dotato di una buona rotondità, senza la pretesa di sembrare più ampio attraverso l’uso di un artificioso boost di alcune frequenze o qualsiasi altra cosa che possa rovinare l’esperienza d’ascolto (tecniche purtroppo usate molto spesso nel mondo Chi-Fi). Ogni dimensione è in buon equilibrio con il resto, ed anche se su questa fascia di prezzo sono presenti set con maggior profondità, ampiezza o altezza della scena sonora, è molto difficile trovare prodotti che combinano al meglio le tre dimensioni mantenendo comunque una certa coerenza tra le frequenze. L’imaging è solo nella media per il prezzo, e non rappresenta un particolare punto di forza delle Chu.

Alcuni confronti: #

Moondrop Chu vs CCA CRA #

  • Suono: le Chu sono delle neutrali tendenti al brillante, le CRA sono V-shaped e quindi con gamma bassa e gamma alta in rilievo (anche loro piuttosto brillanti).

    Le CRA hanno una gamma bassa prominente, una gamma media retrocessa ed alti molto piuttosto brillanti; le Chu sono più lineari, ed anche se sono comunque tendenti al brillante hanno comunque una maggior coesione nel complesso. Le CRA sono più dettagliate, ma le Chu sono più “raffinate”.

    Il soundstage è più rotondo sulle Chu, più “2D” sulle CRA.
    Layering e imaging sono meno confusi sulle Chu.

  • Cavo: Le CRA hanno un cavo staccabile e risulteranno forse più apprezzate da coloro che sono solitamente meno fortunati con i cavi (succede, purtroppo), in modo da poter cambiare solo il cavo nel caso in cui qualcosa andasse storto; le Chu hanno invece un cavo fisso.

  • Qualità costruttiva: La qualità costruttiva della CRA è sicuramente buona, ma le Chu appaiono semplicemente come un prodotto più raffinato e robusto già dal primo momento (e l’uso quotidiano conferma questa sensazione).

  • Comfort e isolamento: Le sono CRA leggermente superiori in termini di isolamento dai rumori esterni, mentre il comfort è eccellente in entrambi i casi.

Moondrop Chu vs Final E1000 #

  • Suono: Le Chu hanno sub-bass più estesi e un basso meno in rilievo, mentre sulle E1000 sono i bassi ad essere più enfatizzati rispetto alle Chu, con una maggiore incisività ed articolazione.
    In gamma media le E1000 sono più calde, con voci maschili più profonde; l’approccio neutrale-brillante delle Chu mette invece più in rilievo i cantati femminili, mantenendo quelli maschili più snelli.
    Parlando della gamma alta, le E1000 sono leggermente più dolci anche se c’è un po’ di enfasi sul lower treble. Le Chu, invece, mantengono un timbro brillante con una sensazione di maggiore ariosità sulle frequenze più alte. I dettagli sono sullo stesso livello.

    Il soundstage non è “ampio”, nel vero senso della parola, in nessuno dei due set, ma sembra che le Chu suonino in un palcoscenico leggermente più esteso in orizzontale mentre le E1000 renderizzano meglio la profondità nel complesso.
    In generale le Chu sono più asciutte delle E1000, mentre queste ultime sono più calde e mediamente più piacevoli da ascoltare.

  • Cavo: Entrambe hanno un cavo fisso piuttosto robusto, sicuramente adeguato alla fascia di prezzo.

  • Qualità costruttiva: entrambe sono ben costruite anche se le Chu sembrano un set più “premium” anche grazie alla loro scocca più pesante e rifinita.

  • Comfort e isolamento: le Final E1000 isolano leggermente meglio dai rumori esterni e risultano molto più comode e facili da indossare essendo auricolari “bullet-type” (a proiettile, come suggerisce il nome).

Moondrop Chu vs KZ x Crinacle CRN (Zex Pro) #

  • Suono: le CRN presentano una gamma bassa più corposa con più bassi e sub-bass rispetto alle Chu, le quali sono invece più asciutte.
    La gamma media è più avanzata sulle Chu e la medio-alta rappresenta invece il range di frequenze in cui le CRN suonano meno “energiche”, risultando quindi anche meno affaticanti rispetto alle Chu.
    Le Chu suonano anche più ariose ed aperte in alto, con più brillantezza e un maggior quantitativo di dettaglio.

    Il soundstage è più ampio sulle CRN ma leggermente più alto sulle Chu, con una profondità limitata (e simile) su entrambi.
    L’imaging delle Chu è superiore, in quanto le CRN non sono molto precise nell’individuare i vari strumenti nella scena sonora.

  • Cavo: Le CRN sono ben costruite, anche se la loro scocca è interamente costruita in plastica, e sono dotate di un cavo staccabile, mentre le Chu sono più robuste e pesanti e dispongono di un cavo fisso.

  • Qualità costruttiva: Le CRN sono ben costruite, ma sono interamente in plastica, e per questo motivo le Chu sono più robuste grazie alle scocche in metallo.

  • Comfort e isolamento: per quanto riguarda il comfort, le Chu sono più piccole e generalmente più comode, ma alcuni potrebbero preferire il guscio più voluminoso e dotato di “curve” delle CRN, che dovrebbero rendere migliorare la tenuta mentre le si indossa.
    Le CRN isolano leggermente meglio dai rumori esterni.



PRO CONTRO
Buon tuning, neutrale tendente al brillante Gamma medio-alta affaticante a volumi elevati
Molto comode Capacità tecniche solo nella media
Ben costruite A volte manca incisività nel basso
I soli tips inclusi costano circa €10 Painting simile alle Aria, potrebbe rovinarsi col tempo
Custodia in tessuto inclusa
I gancetti in silicone staccabili sono versatili
Prezzo molto aggressivo