Moondrop Lan - Recensione

25 marzo 2023

Moondrop torna alla riscossa con un paio di auricolari interessanti che, pur mantenendo lo spirito delle vecchie Chu, si differenziano per alcuni fattori chiave.

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In breve #

Le Lan non “spaccano” il mercato, ma affinano ulteriormente l’esperienza di ascolto già offerta dai precedenti prodotti di Moondrop in questa fascia di prezzo. In termini di mere prestazioni tecniche non riescono a stupire, ma l’ottimo bilanciamento tra le frequenze e la timbrica neutrale le rendono adatte alla maggior parte degli ascoltatori e per svariati tipi di utilizzo.



Introduzione e specifiche tecniche #

Dopo il grande successo delle Chu e il clamore suscitato dalle ultime Quarks DSP, Moondrop torna con un altro set di IEMs economiche: le Moondrop Lan.
Apparentemente, solo guardando le foto online, appaiono come un diretto upgrade delle Moondrop Chu, e in effetti visivamente hanno molto in comune, ma diamo un’occhiata più approfondita insieme.

  • Configurazione → 1 DD da 10mm placcato in berillio
  • Sensibilità → 120 dB
  • Impedenza → 32 Ohm
  • Risposta in frequenza → 20 Hz – 20000 Hz
  • Cavo → 1,2m silver copper cable with 0,78mm PINs, nessun microfono
  • Tipo di connettore → jack a L da 3,5mm placcato in oro

Packaging #

Moondrop colpisce ancora con una confezione anime e una presentazione ben fatta.
La confezione contiene:

  • Le Moondrop Lan
  • Il cavo staccabile
  • Un astuccio in finta pelle per il trasporto
  • Un set di tips (purtroppo non sono inclusi gli Spring tips tipici di Moondrop)
  • Manuale d’uso

Design e qualità costruttiva #

Le Moondrop Lan sono racchiuse in scocche metalliche piccole e robuste, anche se dal peso non indifferente. Il design del faceplate è minimalista, l’assemblaggio è di buona qualità e sono presenti due fori per la pressione sul lato che si affaccia sull’orecchio.
I connettori 2-PIN sono leggermente retrocessi, come in molti altri prodotti Moondrop e Truthear.
Il nozzle non è così piccolo come ci si aspetta guardando le dimensioni del prodotto, ma si può utilizzare praticamente qualsiasi tip ed è dotato del classico “lip” che aiuta a mantenere i tips al loro posto.

Cavo #

Il cavo è piuttosto flessibile e piacevole al tatto, ma ha ancora quell’inutile splitter rotondo, nel punto in cui il cavo si divide, invece di un chin slider (che sarebbe invece molto utile).

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Comfort e Isolamento #

Il comfort è abbastanza buono, dato che le scocche non hanno punti spigolosi e sono piuttosto piccole, mentre l’isolamento è solo nella media.

Suono #

Come suonano?
Questo dovrebbe essere il motivo principale per cui leggere una recensione come questa.

Dispositivi usati per i test #

  • DAC: Topping E30
  • AMP: Topping L30
  • Telefoni cellulari: Samsung Galaxy S7 Edge, POCO F4 5G
  • Dongle: dongle Apple Type-C, Truthear SHIO
  • DAP portatili: Benjie S8/AGPTEK M30B
  • Altre sorgenti: Presonus AudioBox iONE

Hanno bisogno di un amplificatore? #

No, non hanno bisogno di un amplificatore.

Firma sonora #

Le Moondrop Lan hanno una firma sonora neutrale.

Gamma bassa: i sub-bass e i bassi non sono le vere “star”, ma entrano in gioco quando ne è richiesta la presenza. Il sub-bass non dà una sensazione “viscerale” e non scuote la testa dell’ascoltatore, al contrario è pulito e controllato pur non avendo un’estensione degna di nota.
I bassi, a ruota, seguono lo stesso approccio con buon controllo che non rende le Lan molto interessanti per i bassheads; sono invece destinate a chi cerca una gamma bassa più equilibrata e neutrale.

Gamma media: la gamma media è invece protagonista in questa firma sonora, con cantati e strumenti in primo piano che vengono riprodotti con buona fedeltà. Le voci, in particolare, sono molto intime e il loro timbro è in gran parte dei casi naturale, anche se in alcuni casi un po’ di bassi in più contribuirebbero a dare loro un maggior calore (soprattutto a quelle maschili).
Sapendo che probabilmente molti si staranno chiedendo “sono stridule?” o “sono sibilanti?”, è meglio essere diretti: le Moondrop Lan non sono né stridule, né sibilanti, ed anzi riescono sorprendemente a gestire bene tracce che, solitamente, su altri set, tendono ad essere sibilanti.

Gamma alta: gli alti sono leggermente enfatizzati, anche se non al punto da risultare affaticanti, e i dettagli non sono affatto male per il prezzo. Inoltre, le alte frequenze non sono aspre o stridenti, ma vanno in roll-off progressivamente, pur conservando un po’ di che contribuiscono a dare più aria al suono.
Detto questo, chi è sensibile agli alti dovrebbe comunque cercare qualcos’altro, non perché queste siano molto brillanti o affaticanti, ma perché continua ad esserci una certa enfasi nei registri più alti che potrebbe infastidire qualcuno.

Il soundstage è nella media con più larghezza che profondità ed altezza, mentre l’imaging è in linea con il prezzo, senza infamia e senza lode.

Alcuni confronti: #

Moondrop Lan vs Moondrop Chu #

  • Suono: le Lan puntano quasi tutto sull’equilibrio tonale e generale, mentre le Chu offrono un approccio più asciutto e leggermente più analitico.
    I sub-bass sono appena più in rilievo sulle Chu, mentre si percepiscono bassi leggermente più lenti e marcati sulle Lan, caratteristiche che le rendono un po’ più “corpose”.
    La gamma media è in rilievo su entrambi i modelli e le differenze maggiori si riscontrano nella gamma medio-alta, dove le Moondrop Chu suonano un po’ più “frontali” e a tratti vicinissime al diventare stridule, e in gamma alta, dove le Chu, ancora una volta, presentano una maggiore enfasi e un maggior quantitativo di dettaglio.\ Le Lan hanno un bilanciamento tonale migliore e sono molto più equilibrate nel complesso, ma le Chu sembrano avere qualche vantaggio in termini tecnici, con un’imaging e una separazione leggermente migliori.

  • Cavo: il cavo stock delle Lan è decisamente migliore rispetto a quello stock delle Chu.

  • Qualità costruttiva: vittoria indiscussa delle Lan.

  • Comfort e isolamento: comfort molto simile, ma l’aggiunta degli Spring tips nella scatola è apprezzabile e può influenzare questi due aspetti.

Riassumendo, le Lan vincono per equilibrio tonale e più in generale hanno un tuning più rifinito (molto meglio delle Chu sotto questo aspetto), mentre le Chu sono disposte a fare qualche sacrificio in più sulla timbrica in favore di prestazioni tecniche appena superiori.

Moondrop Lan vs Moondrop SSR #

  • Suono: il bilanciamento tonale è senza dubbio migliore sulle Moondrop Lan, che hanno anche una firma molto più equilibrata lungo tutto lo spettro: meno sibilanti, meno stridule, un po’ più corpose in gamma bassa.
    Le Moondrop SSR, invece, sono ancora incredibilmente valide in termini tecnici, specialmente per quanto riguarda l’imaging e il soundstage, ancora ineguagliati al loro prezzo. Si tratta di un grosso trade-off, questo è certo, ma dipende da ciò che il potenziale cliente sta cercando.

  • Cavo: non si rilevano grosse differenze, la qualità è comparabile.

  • Qualità costruttiva: come sopra, del tutto comparabile.

  • Comfort e isolamento: le SSR risultano in genere più comode date le dimensioni davvero “mini”, in quanto consentono di indossarle senza quasi percepire il contatto della scocca con l’orecchio.
    Le Lan isolano meglio dai rumori esterni.

La scelta deve essere assolutamente mirata: SSR per un prodotto molto mirato e verticale sulle capacità tecniche, Lan per un prodotto molto “rotondo” con un ottimo bilanciamento tonale e caratteristiche tecniche comunque nella media.
Le Moondrop SSR si comportano molto bene nell’ascolto di tracce di tipo “cinematic”, nelle sessioni di gioco o nelle registrazioni di concerti dal vivo, mentre le Moondrop Lan si comportano bene in quasi tutti i casi senza eccellere in una particolare area



PRO CONTRO
Bilanciate, no sibilance, ottimi cantati e trasparenza generale Tecnicamente solo nella media
Ottima qualità costruttiva Spring tips non inclusi a differenza delle Chu
Buon cavo staccabile Rapporto qualità/prezzo inferiore rispetto alle Chu