X3D Turbo Mode: cos'è e come funziona

Oggi alle 18:04

Tra le novità più interessanti dedicate alle CPU AMD, la modalità X3D Turbo Mode di Gigabyte spicca per le sue promesse di miglioramenti nelle prestazioni e nella gestione energetica dei processori Ryzen.

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X3D Turbo Mode: hardware compatibile #

La modalità X3D Turbo Mode si inserisce all’interno di un contesto hardware già evoluto, sfruttando schede madri e processori AMD delle ultime generazioni. In particolare, essa è progettata per funzionare con i processori Ryzen 7000 X3D e Ryzen 9000, ma, contrariamente a quanto potrebbe suggerire il nome, è compatibile anche con i modelli non X3D della serie Ryzen, con specifiche eccezioni e limitazioni.

Per sfruttare appieno la modalità X3D Turbo Mode, è necessario disporre di una scheda madre delle serie X870E, X870 o 600, su cui sia installato l’ultimo aggiornamento del BIOS. Inoltre, alcune schede madri della serie B650 sono compatibili, ma anche in questo caso è fondamentale che il sistema sia aggiornato alla versione più recente del firmware, garantendo così l’attivazione della funzione.

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Un aspetto fondamentale da sottolineare è che, sebbene la modalità X3D Turbo Mode sia destinata principalmente ai processori X3D, anche i modelli non X3D traggono vantaggio dalle ottimizzazioni apportate, in particolare per quanto riguarda la gestione dei core e la comunicazione tra essi.

In pratica, la modalità consente di ottenere un miglior bilanciamento delle risorse del sistema, ottimizzando la distribuzione dei carichi di lavoro tra i core del processore. La disattivazione di alcune funzionalità superflue e l’ottimizzazione delle comunicazioni interne rendono il sistema più efficiente, con effetti positivi sulle prestazioni di gioco e sul consumo energetico.

Consumi e performance #

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Uno degli aspetti distintivi della modalità X3D Turbo Mode è la sua capacità di ottimizzare non solo le performance, ma anche i consumi energetici del sistema. Le modifiche apportate attraverso il BIOS non si limitano a incrementare la potenza di calcolo, ma agiscono in maniera intelligente per ridurre l’assorbimento energetico, evitando sprechi e ottimizzando l’efficienza complessiva.
Ciò risulta particolarmente vantaggioso per gli utenti che desiderano sfruttare le potenzialità della propria configurazione non solo per il gaming, ma anche per altre attività che richiedono un utilizzo prolungato e costante delle risorse hardware, come lo streaming o la produttività.

Le differenze nelle prestazioni variano sensibilmente in funzione del processore utilizzato. I test di AMD mostrano incrementi che raggiungono l’18% di miglioramento nelle prestazioni per i processori Ryzen 9000 X3D e Ryzen 9000, con i modelli non X3D che beneficiano di un aumento pari al 5%.

Tuttavia, è importante considerare che questi miglioramenti non sono uniformi e dipendono fortemente dalle specifiche della configurazione hardware, in particolare dalla memoria DRAM e dalla tipologia di giochi utilizzati.

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Le ottimizzazioni apportate dalla modalità X3D Turbo Mode si traducono in un gameplay più fluido e in una latenza ridotta, con miglioramenti tangibili in titoli ad alta intensità grafica e nei giochi che fanno un uso intensivo del multi-threading. Al contrario, nei titoli meno esigenti, i benefici possono risultare meno evidenti. Per questo motivo, è utile personalizzare le impostazioni di BIOS in base alle proprie esigenze specifiche, scegliendo quando attivare o disattivare la modalità in funzione del tipo di attività svolta sul PC.

Sebbene la modalità migliori sensibilmente le prestazioni in alcuni giochi, l’uso o meno di questa funzione dipende sempre dalle nostre esigenze e dal resto della configurazione.

Conclusioni #

La modalità X3D Turbo Mode di AMD rappresenta un importante passo in avanti nell’ottimizzazione delle prestazioni dei processori, con vantaggi tangibili sia in termini di efficienza energetica che di velocità. Le sue applicazioni non si limitano al solo gaming, ma estendono i benefici anche ad altre aree che richiedono un uso intensivo delle risorse hardware.

Sebbene l’efficacia delle ottimizzazioni varia in base al tipo di gioco e alla configurazione hardware, i miglioramenti ottenuti in termini di frame rate e latenza sono decisamente apprezzabili, in particolare per i titoli più esigenti.

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