AMD RYZEN 9 9950X3D - Recensione
Ieri alle 18:15
La punta di diamante targata AMD per gaming e produttività, ma con qualche lato negativo.
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L’architettura Zen 5 #
L’architettura Zen 5 ha debuttato quest’estate su mobile e desktop con la serie Ryzen AI 300 e Ryzen 9000, ma oggi vede l’aggiunta di un tassello importante su cui l’architettura è stata praticamente costruita intorno, ovvero la 3D V-Cache di seconda generazione. Prima, però, facciamo un ripassino di cosa cambi in Zen 5 rispetto alle precedenti iterazioni.
Partiamo da ciò che non cambia: il socket (AM5) e l’IO die, che rimangono gli stessi dei Ryzen 7000 per garantire l’intercompatibilità con ram e schede madri. I Ryzen 9000 possono essere installati sia su schede madri della serie 600 che 800 e supportano ufficialmente le DDR5-5600 (un piccolo step aggiuntivo rispetto alle 5200 dei Ryzen 7000) con possibilità di overclock a 6000 o più tramite EXPO o impostazioni manuali.
Qui sotto possiamo notare la differenza del CCD basato su Zen 5 (a sinistra) e su Zen 4 (a destra). Le immagini sono di Fritzchens Fritz.
La struttura dei core è decisamente cambiata, seppure in termini pratici i miglioramenti siano stati (per ora) limitati rispetto a quanto ci si aspettasse. Zen 5 infatti è un’architettura molto più “larga” di Zen 4 e questo si ripercuote direttamente sullo spazio occupato dai core all’interno del CCD (Core Complex Die).
Pur avendo aree comparabili, circa 70 mm², il nuovo CCD è più squadrato, presenta una cache più piccola di dimensioni fisiche (ma non di capacità) e ha circa il 30% dei transistor in più rispetto al precedente, anche grazie al passaggio dal nodo N5 al più recente N4X di TSMC.
Qui sotto vediamo, in una foto ad infrarossi sempre di Fritzchens Fritz, la differenza tra un processore a singolo CCD della serie 9000 (a sinistra) e 7000 (a destra).
Su Zen 5 AMD ha apportato miglioramenti in tutte e tre le regioni chiave del core: il front-end, il execution engine e il load/store backend. AMD sostiene di aver ridotto la latenza delle unità di branch prediction, di aver migliorato l’accuratezza della predizione e di aver raddoppiato le pipeline di decodifica.
Forse il cambiamento più notevole nell’unità di esecuzione è l’unità in virgola mobile (FPU), che dispone di una pipeline fisica a 512 bit per AVX-512 con un data path completo a 512 bit. AMD aveva implementato AVX-512 su Zen 4 utilizzando una FPU dual-pumped a 256 bit, che all’epoca era considerata un metodo efficiente dal punto di vista energetico. Una FPU a 512 bit dovrebbe garantire a Zen 5 un miglioramento significativo delle prestazioni di AVX-512 rispetto a Zen 4. Per i processori client, questo dovrebbe migliorare l’accelerazione dell’intelligenza artificiale.
La dimensione della cache L1D è ora di 48 KB a 12 vie, rispetto ai 32 KB a 8 vie di Zen 4. L’ampiezza di banda dalla FPU alla cache L1D è stata raddoppiata, mentre la cache L2 per ogni core rimane di 1 MB. Tramite tutte queste modifiche, AMD dichiara di aver ottenuto un aumento dell’IPC medio del 16% rispetto a Zen 4.
Le applicazioni che usano le istruzioni AVX-512 dovrebbero registrare i maggiori incrementi prestazionali generazionali grazie alla FPU fisica a 512 bit.
AMD Ryzen 9 9950X3D – Specifiche tecniche #
Il chip e la 3D V-Cache #
Rispetto al Ryzen 7 9800X3D, troviamo un incremento notevole nel numero di core e thread, passando da 8/16 a ben 16 core e 32 thread. Questo salto consente al 9950X3D di migliorare sensibilmente sia nelle applicazioni produttive che nei giochi che beneficiano di un alto numero di core, come quelli strategici e i simulatori.
La vera novità sta però nella gestione della cache: AMD non si è limitata ad aumentare la capacità della 3D V-Cache, ma ha anche riposizionato il modulo di memoria. Ora non è più sopra il die dei core, ma direttamente sotto lo strato di silicio, migliorando la dissipazione del calore e riducendo l’impatto termico sul processore.
Questo accorgimento permette di mantenere temperature più contenute, un aspetto fondamentale dato che i consumi del chip possono essere piuttosto elevati.
Dal punto di vista tecnico, il 9950X3D mantiene la stessa frequenza del 9950X, con un base clock di 4,3 GHz e un boost massimo di 5,0 GHz su uno o due core. Il TDP è fissato a 170 W, con un picco massimo di PPT di 230 W, valori in linea con il 9950X ma ben superiori ai 120 W di TDP e 162 W di PPT del 7950X3D.
La cache L3 subisce un incremento significativo rispetto alle generazioni precedenti, con ben 128 MB totali, più del doppio dei 64 MB presenti nel 9950X e decisamente superiori agli 8,96 MB del Ryzen 7 9800X3D. Anche la cache L2 è migliorata, con 16 MB totali, che si traducono in una maggiore efficienza nei carichi di lavoro più esigenti.
AMD Ryzen 9 9950X3D - Benchmark gaming 1080p e 1440p #
In ambito gaming, il 9950X3D conferma il suo ruolo di punta di diamante della lineup AMD, grazie alle ottimizzazioni introdotte con la nuova 3D V-Cache. Nei test a 1080p, il processore si dimostra un degno successore del 9800X3D, con miglioramenti marginali nei titoli che sfruttano pochi core, ma un guadagno netto nelle situazioni in cui entrano in gioco più thread.
Nel confronto con il 7950X3D, vediamo incrementi variabili a seconda del titolo: Civilization VI, ad esempio, beneficia enormemente della cache aggiuntiva, con un aumento delle prestazioni fino al 21%, mentre in giochi come Call of Duty Black Ops 6 il vantaggio si riduce al 4%. L’unico titolo in cui il miglioramento è quasi inesistente è The Riftbreaker, con appena un 2% di incremento.
La media percentuale a 1080p mostra un miglioramento dell’11% rispetto al 7950X3D e del 14% rispetto al 9950X. Il distacco diventa ancora più marcato nel confronto con l’Intel Core Ultra 7 285K, che risulta inferiore del 28% in ambito gaming, soffrendo particolarmente in titoli che traggono vantaggio dalla 3D V-Cache come Civilization VI.
Passando al 1440p, le differenze tra i vari processori si assottigliano, ma il 9950X3D rimane comunque al vertice della classifica. Il vantaggio rispetto al 9800X3D è minimo, con una media dell’1-2%, ma si amplia notevolmente rispetto alle CPU della generazione precedente. Anche qui, Intel fatica a recuperare terreno, con un distacco medio del 28% rispetto al 9950X3D.
Abbiamo testato il processore in modalità “Performance” su Fortnite, dove il 285K ha mostrato difficoltà a mantenere un frame rate elevato, mentre il 9950X3D ha garantito una stabilità maggiore, con un 1% low superiore rispetto al 9800X3D e al 7950X3D.
Consumi e temperature #
Nonostante l’aumento della potenza, il 9950X3D mantiene temperature simili a quelle del 7950X3D, grazie all’ottimizzazione del posizionamento della cache. Nei test con Cyberpunk 2077 in 4K, il consumo massimo è arrivato a 125 W con una RTX 4090, un valore piuttosto elevato ma in linea con il 9800X3D. Tuttavia, rispetto alla generazione precedente, notiamo un incremento di circa 40 W, pari a quasi il 50% in più.
Sotto carico intenso, simulando workload AVX2 con Cinebench, il 9950X3D ha toccato un consumo di circa 195 W, allineandosi al 9950X e ben al di sopra dei 145 W del 7950X3D. Le temperature, però, restano sotto controllo, con un incremento di soli 3°C rispetto alla generazione precedente.
Un dato interessante riguarda la frequenza operativa: sotto carico massimo, il 9950X3D riesce a mantenere un boost di circa 300 MHz superiore rispetto al 9950X, un risultato notevole considerando il consumo equivalente.
Prestazioni - produttività #
Sul fronte della produttività, il 9950X3D compensa le lacune delle precedenti generazioni di processori X3D, che tendevano a perdere terreno rispetto alle versioni “lisce”. Questa volta, AMD ha affinato l’architettura per garantire performance elevate anche nei software di rendering e editing.
Nei test con Blender, Indigo e Corona, il 9950X3D ha registrato miglioramenti sostanziali rispetto al 7950X3D, con un incremento medio dell’11,5%. Tuttavia, in applicazioni come Photoshop e Lightroom, il vantaggio è quasi nullo, con appena un 1% di differenza, poiché questi programmi si basano principalmente sulle prestazioni in single-core.
Rispetto al 285K, il 9950X3D si comporta egregiamente nella maggior parte dei test, ma perde terreno in Premiere Pro, dove il processore Intel riesce a ottenere un vantaggio grazie al supporto QuickSync. Tuttavia, nel mondo reale, questo aspetto è meno rilevante per chi utilizza una GPU dedicata per l’encoding.
Prestazioni - Benchmark Sintetici #
Nei test sintetici, come 3DMark e Cinebench, il 9950X3D mostra un andamento contrastante. Cinebench tende a favorire le CPU Intel, quindi il 285K risulta avanti in alcuni test, ma questi risultati non sempre si traducono in un vantaggio nel mondo reale.
3DMark, invece, vede Intel in netto vantaggio, ma il distacco non è così marcato da rappresentare un problema. Il 9950X3D si difende bene e, nei benchmark più vicini all’uso reale, conferma la sua superiorità in gaming e carichi multi-threaded.
Prezzi e disponibilità #
Il vero punto critico del 9950X3D è il prezzo, che si preannuncia piuttosto elevato. AMD punta a posizionarlo come il miglior processore gaming e produttività, ma il costo potrebbe rappresentare un deterrente per chi cerca un’opzione più conveniente.
Rispetto al 9800X3D, le differenze prestazionali sono evidenti nei carichi multi-core e nei giochi che sfruttano la cache aggiuntiva. Tuttavia, per chi gioca a risoluzioni più alte, l’incremento non è così marcato da giustificare un aggiornamento immediato.
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