ASUS BTF vs BTF 2.0: cosa cambia?
12 novembre 2025
La linea BTF (Back To the Future) di ASUS è stata concepita per ridisegnare il modo in cui gestiamo cavi e connettori all’interno del PC. L’idea è semplice: nascondere tutto il cablaggio nella parte posteriore della scheda madre, ottenendo un assemblaggio più pulito e ordinato. Con la seconda generazione, **BTF 2.0**, l’azienda ha aggiornato il progetto introducendo un connettore di alimentazione più potente e una compatibilità più ampia.
Non si tratta di un cambiamento marginale, ma di una revisione tecnica significativa, pensata per estendere il concetto anche a sistemi con GPU più esigenti.
BTF: la prima generazione #
La prima generazione di BTF nasce con le schede madri ASUS TUF Gaming B760M-BTF e ROG Strix Z790-A BTF, caratterizzate da un design “hidden connector” in cui tutte le porte principali si trovano sul lato posteriore del PCB. In questo modo il frontale del case resta libero da cavi, migliorando l’estetica e rendendo più agevole la gestione del flusso d’aria.

L’elemento distintivo del sistema è lo slot ad alta potenza per la GPU, chiamato “Graphics Card High-Power Slot”. È in grado di erogare fino a 600 watt, trasferendo corrente direttamente attraverso la scheda madre, senza i classici connettori PCIe visibili. Questo slot utilizza un’interfaccia rinforzata che combina linee dati PCI Express 5.0 e pin di alimentazione ad alta densità.
Le prime GPU compatibili, come la TUF Gaming RTX 4070 BTF Edition, si collegano direttamente alla motherboard senza bisogno del cavo 12VHPWR. Il risultato è un montaggio ordinato, ma la compatibilità è strettamente legata a componenti BTF: serve una motherboard dedicata, una GPU compatibile e un case con spazio posteriore per i connettori. Si tratta quindi di un ecosistema chiuso, pensato per chi costruisce da zero un sistema completo.
Il salto tecnico del BTF 2.0 #
La seconda generazione, introdotta nel 2025 con schede come la ROG Crosshair X870E Hero BTF e la TUF Gaming X870-BTF, non cambia filosofia ma amplia le possibilità tecniche. Il connettore è stato completamente ridisegnato e prende il nome di GC-HPWR (Graphics Card High Power).

Il nuovo standard porta la capacità teorica fino a 1000 watt, un valore utile per alimentare GPU di fascia molto alta, e adotta un design a doppio connettore: oltre ai 16 pin principali di alimentazione, è presente una sezione di contatto supplementare che fornisce ulteriore corrente e stabilità elettrica. Il layout dei pin è stato rinforzato con materiali metallici anti-EMI per ridurre interferenze e surriscaldamenti, migliorando l’affidabilità rispetto alla prima versione.

Un aspetto importante del BTF 2.0 è la retrocompatibilità parziale. Le GPU di nuova generazione possono funzionare anche su motherboard tradizionali tramite un adattatore dedicato, mentre le schede madri BTF 2.0 accettano anche GPU non-BTF… Questo risolve una delle principali criticità della prima generazione, che imponeva una corrispondenza obbligata tra tutti i componenti.

Sul fronte della distribuzione di potenza, ASUS specifica che lo slot GC-HPWR è collegato direttamente a una sezione VRM rinforzata: la ROG Crosshair X870E Hero BTF, ad esempio, utilizza una struttura di alimentazione 18+2+2 fasi da 110 e 80 ampere, capace di garantire erogazione stabile anche con GPU ad alto assorbimento. L’obiettivo è eliminare colli di bottiglia e ridurre le cadute di tensione tra PSU, motherboard e GPU.
Implicazioni e limiti #
L’evoluzione del sistema è tecnica e concreta, ma comporta anche vincoli. L’aumento della potenza teorica del connettore non significa che tutte le schede video useranno realmente 1000 watt; il dato serve più a garantire margine per i modelli futuri. Le attuali GPU compatibili, come le RTX 4070 e 4080 BTF 2.0 Edition, operano in modo identico alle versioni standard, semplicemente sfruttando il canale integrato anziché i cavi esterni.
Un aspetto cruciale è la compatibilità con l’alimentatore: per sfruttare il sistema serve una PSU con connettori dedicati al pass-through di potenza verso la motherboard, in grado di erogare almeno 1000 watt complessivi. In pratica, l’alimentazione della GPU non arriva più direttamente dall’alimentatore, ma viene instradata attraverso la scheda madre, che agisce da intermediario. Questo comporta una progettazione più complessa e la necessità di tracce di rame più spesse nel PCB.
Dal punto di vista meccanico, ASUS ha rinforzato i contatti e la struttura dello slot, perché il passaggio di correnti elevate richiede materiali più robusti. Anche l’ancoraggio meccanico è stato modificato per evitare sollecitazioni sulla scheda madre, soprattutto con GPU di grandi dimensioni.
Il vantaggio pratico resta principalmente estetico: un interno privo di cavi visibili e un’installazione più ordinata. Tuttavia, il montaggio richiede maggiore attenzione, perché tutti i connettori si trovano sul retro e servono case predisposti con spazio sufficiente. Nei modelli non progettati per BTF, il cablaggio risulta difficoltoso o impossibile.
La differenza tra BTF e BTF 2.0 è principalmente tecnica. Il nuovo connettore GC-HPWR amplia il margine di potenza da 600 a 1000 watt, introduce rinforzi meccanici e offre una compatibilità leggermente più ampia grazie alla possibilità di usare adattatori.
Resta però un sistema chiuso, destinato a chi vuole un PC pulito e privo di cavi visibili, accettando le limitazioni di compatibilità e i costi aggiuntivi.

Non ci sono benefici tangibili in termini di prestazioni o temperature rispetto a un sistema tradizionale con un buon cable management. BTF 2.0 è una soluzione di design, utile per progetti dove l’estetica e l’ordine interno sono priorità.
Dal punto di vista tecnico, rappresenta un passo avanti rispetto alla prima generazione, ma la sua adozione dipenderà da quanto ASUS riuscirà a rendere questo connettore uno standard riconosciuto e non solo una caratteristica riservata ai propri prodotti.
Fonte: ASUS, TechPowerUp
