Thermal Throttling CPU: cos'è e come funziona
23 gennaio 2024
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Le temperature del nostro PC, in particolare di CPU e GPU, sono due elementi fondamentali da tenere sotto controllo per garantire un corretto funzionamento del sistema.
Negli ultimi anni, la crescente richiesta energetica dei processori ha portato a un aumento significativo della produzione di calore, un fenomeno che, sebbene non nuovo, si è intensificato con l’evoluzione delle CPU.
Oggi, i processori di fascia alta, con un numero sempre maggiore di core, sono progettate per gestire carichi di lavoro estremamente complessi. Tuttavia, anche con sistemi di raffreddamento adeguati e condizioni operative ottimali, può capitare che questi processori raggiungano i loro limiti termici durante attività particolarmente intensive e prolungate.
Questa realtà sottolinea come il controllo delle temperature rimanga una sfida cruciale nel design dei sistemi hardware, soprattutto quando si punta a prestazioni elevate senza compromettere l’integrità dei componenti o la stabilità del sistema.
La gestione del calore è quindi diventata un elemento centrale per garantire non solo la longevità dell’hardware, ma anche un funzionamento efficiente e stabile.
Articoli utili su come controllare le temperature di CPU e GPU #
Thermal Throttling: cosa significa? #
Il thermal throttling si manifesta quando un componente, come la CPU o la GPU, supera la temperatura massima di sicurezza e attiva un sistema di protezione per evitare danni, riducendo il consumo energetico e abbassando la frequenza di clock. Questo processo consente di riportare la temperatura entro un livello sicuro, preservando l’integrità del sistema.
I processori e le GPU di nuova generazione gestiscono il throttling in modo più graduale rispetto ai modelli passati. In caso di surriscaldamento, la riduzione della frequenza di clock è minima, mentre i design più vecchi tendevano a scendere drasticamente alle frequenze di base, con un impatto evidente sulle prestazioni. Sebbene questa funzione sia essenziale per prevenire danni, le moderne tecnologie di gestione termica e gli algoritmi di boost permettono ai componenti attuali di operare più a lungo vicino ai loro limiti termici senza penalizzazioni significative.
Il processo si attiva automaticamente quando la CPU raggiunge il TJ Max, ossia il limite termico massimo, che solitamente varia tra 95°C e 110°C, con una media di 100°C. Durante un uso normale, le temperature restano ampiamente al di sotto di questa soglia, ma con carichi pesanti o test di stress, soprattutto su CPU di fascia alta, è normale avvicinarsi a questi valori senza compromettere il sistema.
PC acceso senza dissipatore: cosa succede? #
Se il dissipatore della CPU viene rimosso o si verifica un guasto al sistema di raffreddamento, come una ventola rotta o una pompa AIO non funzionante, il sistema rischia di surriscaldarsi rapidamente. In assenza di un’efficace gestione del calore tramite throttling termico, l’ultima difesa è lo spegnimento automatico.
Questo meccanismo evita danni permanenti alla CPU e agli altri componenti, interrompendo il funzionamento quando la temperatura supera i limiti di sicurezza. Se il computer si spegne improvvisamente, potrebbe indicare un malfunzionamento del sistema di raffreddamento, che non riesce più a mantenere temperature sicure.
Il Thermal Throttling può diminuire gli FPS? #
Se il thermal throttling è causato da una cattiva dissipazione del calore, pasta termica secca, polvere o temperature ambientali troppo alte, l’impatto può essere molto più evidente. In queste circostanze, gli FPS potrebbero calare drasticamente, trasformando il gioco fluido in una sequenza a scatti, con possibili crash del gioco o del driver grafico. Nei casi peggiori, il sistema potrebbe riavviarsi.
Per evitare queste problematiche, è fondamentale gestire correttamente le temperature del sistema, per garantire prestazioni ottimali e un’esperienza di gioco stabile.
Fonte: PugetSystems, DigitalTrends