Steam Machine vs Steam Deck OLED: cosa cambia?
Ieri alle 18:59
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Valve sta attraversando una fase particolare della sua storia hardware. Dopo aver dimostrato con Steam Deck che il PC gaming può diventare davvero portatile e accessibile, l’azienda ha deciso di espandere la sua visione in direzioni diverse, rilanciando il concetto di Steam Machine come dispositivo fisso da salotto.
Da una parte abbiamo la Steam Deck OLED, evoluzione diretta del modello originale, migliorata sul fronte dello schermo, della connettività e dell’efficienza energetica. Dall’altra c’è la Steam Machine, un piccolo cubo da posizionare sotto la TV, progettato per offrire un’esperienza più simile a quella di un PC desktop, ma con l’immediatezza che ci si aspetta da una console.
Sono due prodotti molto diversi, nati da esigenze differenti, e il confronto tra loro permette di capire fino in fondo quale sia il futuro che Valve immagina per il suo ecosistema hardware.
Due dispositivi per due idee di PC gaming #
La Steam Deck OLED nasce per essere utilizzata ovunque. Monta un display OLED HDR da 7,4 pollici con refresh variabile fino a 90 Hz, ha un peso e un design pensati per il gioco portatile e utilizza un’architettura APU progettata espressamente per mantenere un equilibrio tra consumi, dissipazione e prestazioni.
L’obiettivo è garantire un accesso immediato alla libreria Steam in qualunque contesto: sul divano, in viaggio, in autobus, o collegandola alla TV tramite docking station. La mobilità è il cuore pulsante del progetto, tanto quanto lo è stato per la prima generazione.

La Steam Machine sceglie invece una strada opposta. Non vuole essere un dispositivo portatile e non tenta neppure di esserlo. Valve ha costruito un sistema fisso che assomiglia a una console, ma resta un PC a tutti gli effetti.
Steam Deck OLED Limited Edition vs Steam Deck OLED: cosa cambia?
Steam Machine: specifiche tecniche e caratteristiche complete
Si presenta come un cubo compatto di circa sedici centimetri per lato, con un alimentatore interno, una ventola posteriore da 120 mm e una configurazione hardware semi-custom basata su un processore Zen 4 e su una GPU RDNA 3 dedicata. Qui non si cercano compromessi legati alle dimensioni del display o ai consumi da viaggio.

Il dispositivo è pensato per alimentare schermi 1440p o 4K tramite DisplayPort e HDMI, per garantire sessioni lunghe senza preoccuparsi dell’autonomia e per fornire potenza sufficiente a sostenere risoluzioni più elevate grazie all’uso dell’upscaling FSR.
Differenze nella filosofia progettuale #
La Steam Deck OLED è costruita attorno al concetto di immediatezza totale. Non richiede periferiche esterne per funzionare, ha comandi integrati, un’interfaccia ottimizzata per l’input diretto, altoparlanti frontali e una struttura ergonomica pensata per reggere lunghe sessioni senza affaticare le mani.
Tutto è orientato al singolo utente che vuole un dispositivo personale, facile da trasportare e da utilizzare in autonomia. La Deck può diventare una console casalinga solo nel momento in cui la colleghiamo a una docking station, ma non è questa la sua identità primaria.

La Steam Machine, al contrario, è costruita attorno al salotto. Si rivolge a chi vuole un dispositivo più simile alle console tradizionali, con porte fisiche sul retro, ventole grandi, dissipazione più aggressiva e output video stabile verso monitor esterni.
Non integra un display, non ha comandi fisici dedicati e necessita di periferiche esterne, come il nuovo Steam Controller o un mouse e tastiera. Si tratta di una macchina pensata per essere il cuore di una postazione domestica, non un sostituto della console portatile.
Il fatto che utilizzi SteamOS con supporto nativo a Proton la rende comunque estremamente flessibile, perché può eseguire giochi Windows senza necessità di versioni Linux native.
Potenza e prestazioni: due livelli differenti #
Il confronto prestazionale non è propriamente equo, e non avrebbe senso aspettarsi che lo sia. La Steam Deck OLED utilizza una APU progettata per lavorare entro un budget energetico molto ridotto, tipico dei dispositivi portatili. Il focus è ottimizzare ciò che c’è.
Valve sfrutta SteamOS e i layer di compatibilità per massimizzare ogni watt consumato, come già dimostrato ampiamente sulla Deck originale. Il nuovo pannello OLED non influisce direttamente sul frame rate, ma migliora drasticamente la percezione visiva e la reattività nei giochi più frenetici.
La Steam Machine ha altri obiettivi. Monta una CPU Zen 4 con sei core e dodici thread a trenta watt, accoppiata a una GPU dedicata basata su architettura RDNA 3 con ventotto Compute Units e otto gigabyte di VRAM GDDR6. La differenza di potenza rispetto a Steam Deck OLED è evidente, e anche Valve la quantifica parlando di una capacità teorica fino a sei volte superiore rispetto alla portatile.
Crediti: Gamers Nexus
Il suo terreno naturale è il 1440p con dettagli elevati e l’uso di FSR per arrivare a un 4K fluido. L’intero sistema è progettato per mantenere più a lungo frequenze elevate e temperature sotto controllo, grazie alla ventola da 120 mm e al blocco di dissipazione interno, molto più grande rispetto a quello che può essere installato dentro un dispositivo handheld.
Ergonomia, usabilità e esperienza d’uso #
Dal punto di vista ergonomico non c’è confronto diretto: la Steam Deck OLED è costruita per essere impugnata, tenuta in mano, ruotata, appoggiata sulle gambe. I controlli sono parte integrante del dispositivo e il feedback aptico, i trackpad, la posizione degli stick e dei grilletti sono elementi che definiscono l’esperienza.
Tutto, dalla schermata iniziale alla gestione della libreria, è pensato per l’uso immediato. Anche l’autonomia è stata migliorata, non tanto per garantire sessioni infinite, quanto per offrire una portatile più equilibrata e meno vincolata al caricabatterie.

La Steam Machine non è nata per essere toccata. È pensata per essere accesa, lasciata sotto la TV e controllata tramite controller o tastiera. L’ergonomia non è fisica, ma ambientale.
Si concentra sulla gestione della postazione, sulla qualità del collegamento video, sulla pulizia del flusso d’aria e sulla possibilità di personalizzare la parte frontale tramite cover stampate in 3D. La sensazione è quella di un PC da salotto compatto, non di un dispositivo personale portatile.
Ecosistema software e compatibilità #
Entrambi i dispositivi utilizzano SteamOS 3 e basano la loro compatibilità su Proton, ma l’uso di questo ecosistema cambia radicalmente a seconda del contesto.
Sulla Steam Deck OLED, SteamOS funziona come un ponte tra la tradizione Linux e l’esperienza console portatile, con un’interfaccia costruita intorno al gioco personale e all’immediatezza. È un sistema completo, ma concentrato sul giocatore singolo.

Sulla Steam Machine la stessa base software diventa il motore di un PC da salotto. L’utente può installare altri sistemi operativi, lavorare, configurare launcher alternativi e utilizzare il dispositivo in modi più vicini a quelli di un computer tradizionale.
Il fatto di avere più potenza e un ambiente più stabile dal punto di vista termico apre la porta a operazioni che su Deck non sono ideali.
Quale scegliere: due pubblici diversi, esigenze diverse #
La scelta tra Steam Deck OLED e Steam Machine non è una questione di “migliore o peggiore”, ma di esigenza. La Deck OLED è il dispositivo ideale per chi vuole libertà totale di movimento, una libreria a portata di mano e la possibilità di giocare ovunque senza compromessi eccessivi. È una soluzione personale, diretta, ergonomica, progettata intorno all’idea di portabilità assoluta.
La Steam Machine, invece, è il prodotto indicato per chi desidera un centro di gioco fisso da collegare alla TV o al monitor principale. Permette di giocare a risoluzioni più elevate, con prestazioni molto superiori e con una gestione più seria del calore.
È adatta a chi vuole un PC da salotto immediato, ma non vuole assemblarne uno, e desidera un’alternativa alle console tradizionali che non obblighi a lasciare l’ecosistema Steam.
Conclusione #
Steam Deck OLED e Steam Machine rappresentano due capitoli della stessa visione: rendere il PC gaming meno caotico e più accessibile. Lo fanno in modi opposti, complementari, e per pubblici che raramente si sovrappongono.
La Deck è mobilità e immediatezza; la Steam Machine è potenza e comodità da salotto. In mezzo c’è la filosofia di Valve, che continua a cercare un modo per avvicinare sempre più persone al mondo del PC senza costringerle a compromessi tecnici. Chi vuole giocare ovunque riconoscerà nella Deck OLED la soluzione naturale; chi vuole una macchina compatta e potente sotto la TV troverà nella Steam Machine una proposta molto più convincente.
Valve, ancora una volta, prova a spostare il baricentro del gaming verso ciò che è più semplice e più divertente, e lo fa con due dispositivi che condividono la stessa anima, pur parlando linguaggi completamente diversi.
